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Nexi, Almaviva, Fabrick e non solo: ecco le aziende scelte dalla Bce per l’euro digitale

La Banca centrale europea ha selezionato le aziende che dovranno realizzare cinque porzioni dell'infrastruttura tecnologica a sostegno dell'euro digitale. Tutti i dettagli.

La Banca centrale europea (Bce) ha selezionato una serie di aziende che dovranno realizzare cinque porzioni dell’infrastruttura tecnologica a sostegno dell’euro digitale, una valuta digitale della banca centrale.

COS’È L’EURO DIGITALE E A COSA SERVE

L’euro digitale è, in poche parole, una “trasposizione” elettronica ed equivalente della moneta emessa dalla Bce, utilizzabile come metodo di pagamento ulteriore e più veloce nell’eurozona.

Per l’istituto guidato da Christine Lagarde, che ne sta promuovendo il lancio con una certa insistenza, l’euro digitale è anche uno strumento utile a rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione europea, che al momento dipende dalle società statunitensi Visa e MasterCard per l’erogazione dei servizi di pagamento.

APP, TRACCIAMENTO DEI DATI, SICUREZZA E NON SOLO

I fornitori selezionati dalla Bce dovranno occuparsi di cinque funzionalità e servizi per l’euro digitale: l’app; i processi di gestione dei rischi e delle frodi; il meccanismo di tracciamento dei dati per l’esecuzione dei pagamenti; la modalità offline; il sistema di sicurezza per lo scambio di informazioni su tokenizzazione e detokenizzazione. Con token (“gettone”) si intende l’unità della valuta digitale.

I TEMPI PER L’EURO DIGITALE

I dettagli sulle varie funzionalità verranno però stabiliti in futuro, dopo l’approvazione del regolamento sull’euro digitale da parte del Parlamento europeo, prevista per la metà del 2026. Dati i tempi, sia legislativi che “tecnici” (la realizzazione e il collaudo dell’intero sistema), è probabile che l’euro digitale venga introdotto tra la fine del 2028 e l’inizio del 2029. La fase preparatoria era iniziata nel novembre 2023 e si concluderà il prossimo 31 ottobre.

CHI SONO I FORNITORI SELEZIONATI DALLA BCE

Tra le aziende selezionate dalla Bce ci sono le italiane Almaviva (specializzata in tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’azionista di maggioranza è il presidente Alberto Tripi) e Fabrick (parte del gruppo bancario Sella), che si occuperanno di sviluppare l’app dell’euro digitale e il relativo kit di sviluppo software: quest’ultimo servirà ad assistere i fornitori di servizi di pagamento nell’integrazione della valuta elettronica nei loro sistemi. Al secondo posto di questa gara si sono posizionati la tedesca Sapient e la romena Tremend Software Consulting: subentreranno ad Almaviva-Fabrick se richiesto. Il contratto ha una durata di quattro anni, estendibile a dieci, per un valore di 153 milioni di euro.

L’appalto sulle funzionalità di tracciamento dei dati è stato vinto da Sapient Tremend; al secondo posto la belga equensWorldline.

Per i processi di gestione dei rischi e delle frodi, la vincitrice è stata l’azienda portoghese Fedzai e la seconda classificata la tedesca Capgemini Deutschland.

Per lo sviluppo della modalità offline, il vincitore è Giesecke+Devrient, società tedesca specializzata in tecnologie di sicurezza, che collaborerà con Nexi, società italiana di servizi di pagamento (Cassa depositi e prestiti ne possiede il 19,1 per cento). Il secondo classificato non è stato ancora annunciato.

Infine, la gara per la realizzazione del sistema di sicurezza per lo scambio di informazioni è stata vinta dalla tedesca Senacor, con equensWorldline al secondo posto.

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