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Ecco perché un profilo privato su Instagram e Facebook non è così privato

I post privati su Instagram e Facebook non sono poi così privati. BuzzFeed ha spiegato come accedere a foto e post di profili privati su i due social network

 

Un profilo privato non terrà nascosti i tuoi post e foto al di fuori della cerca di amici e follower. Il sito BuzzFeed ha pubblicato infatti una breve guida in cui spiega come accedere a foto e video pubblicati su account privati ​​sia su Instagram sia su Facebook. Innanzitutto, non serve possedere abilità da hacker ma giusto una conoscenza base del linguaggio Html e un browser a portata di clic. La chiave è tutta nell’Url, l’indirizzo univoco di una risorsa su Internet. Ecco i dettagli.

IL TRUCCO SVELATO DA BUZZFEED

Se il tuo profilo è impostato su “privato”, ogni post, foto o video che pubblichi, viene caricato sulla tua pagina e avrà di conseguenza un Url di riferimento. Questo Url è pubblico e quindi può essere condiviso con persone che non hanno effettuato l’accesso a Instagram e Facebook o che addirittura non ti seguono o non sono tuoi amici.

I CONTENUTI ACCESSIBILI, TUTTI!

Secondo i test eseguiti dal Tech + News Working Group di BuzzFeed, grazie all’Url ogni contenuto pubblicato su Instagram e Facebook è accessibile, scaricabile e può essere distribuito a chiunque. Contenuti in Jpeg  possono essere visualizzati, scaricati e condivisi pubblicamente in questo modo. Non solo, questo vale anche per Stories private a scomparsa dopo 24 ore. Secondo il sito di tecnologia statunitense, il collegamento degli Url ai contenuti delle storie sembra addirittura essere valido per un paio di giorni, non importa se in realtà sono scadute.

E L’UTENTE NEMMENO SE NE ACCORGEREBBE

Poiché tutti questi dati sono ospitati dalla rete di distribuzione dei contenuti di Facebook e Instagram, (ricordiamo che Instagram è di proprietà del gruppo di Menlo Park dal 2012) il metodo di condivisione tramite Url si applica anche ai contenuti di Facebook privati. Se un tuo amico o un follower seleziona il link a un tuo post privato, può usarlo per condividere quel contenuto con altri utenti al di fuori dei tuoi amici e follower. Come sottolinea inoltre BuzzFeed, Instagram tiene traccia di chi vede i tuoi contenuti sull’app, ma non registra di chi sta guardando i tuoi contenuti tramite Url pubblici. In poche parole, se qualcuno condividesse una delle tue immagini o video privati ​​senza il tuo permesso, non avresti idea di chi lo abbia fatto o di quante persone lo abbiano visto.

LA REPLICA DI MENLO PARK

“Il comportamento descritto qui equivale a scattare una foto della foto di un amico su Facebook e Instagram e condividerla con altre persone”, ha commentato un portavoce di Facebook a BuzzFeed. “Non consente alle persone di accedere all’account privato di una persona” si difende il social network.

NO, NON È COME FARE UNO SCREENSHOT

In realtà, accedere all’Url e condividerne il contenuto non è come “screenshottare” i contenuti di un account privato. Gli Url sono tutti pubblici e contengono alcune informazioni di base sulla foto o sul video a cui si collegano, inclusi i dettagli su come è stato caricato e le dimensioni della foto. Ne certificano quindi l’autenticità; non puoi falsificarlo. Senza contare che ogni foto o video eliminati vengono archiviati dal gruppo Facebook e resi accessibili sulla rete di distribuzione dei contenuti di Facebook dopo che una persona ha intrapreso un’azione per rimuoverli dal proprio profilo.

L’ENNESIMO INCIAMPO DI FACEBOOK SULLA PRIVACY

Ancora una volta il concetto di privato sembra avere un’accezione differente per il gruppo di Mark Zuckerberg. Il fatto che foto e video impostati come privati ​​siano così facilmente accessibili e condivisibili pubblicamente è l’ennesimo passo falso di Facebook sul sentiero della tutela della privacy. A cominciare da quello più eclatante di Cambridge Analytica, lo scandalo che ha travolto il colosso di Menlo Park il 17 marzo 2018.Da quel momento in poi Mr Zuckerberg, messo alle strette da legislatori e authority, ha provato in tutti i modi di convincerci sull’attenzione alla privacy del suo gruppo. Tanto che all’inizio di quest’anno, il ceo della galassia Facebook ha introdotto una “visione incentrata sulla privacy per i suoi social network”. “Abbiamo la responsabilità di proteggere i tuoi dati e, se non ci riusciamo, non meritiamo di servirti”, ha scritto Zuckerberg nel 2018. Ma tra il dire e il fare…

https://www.facebook.com/zuck/posts/10104712037900071

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