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Immagini Euclid

Ecco le prime sorprendenti immagini dell’Universo inviate dal telescopio Euclid

L'Agenzia spaziale europea (Esa) ha rivelato le prime immagini dello spazio profondo ottenute dalla navicella spaziale Euclid. È partita lo scorso luglio una delle missioni scientifiche più ambiziose della storia, ideata e realizzata dall’Esa, con la partecipazione dell’Italia guidata dall’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Pubblicate le prime immagini del telescopio spaziale Euclid, partito a luglio per la prima missione al mondo con l’obiettivo di indagare i misteri cosmici della materia oscura e dell’energia oscura dell’Universo.

Il 7 novembre l’Esa ha rivelato le prime immagini del satellite scientifico Euclid, trasmesse dalla sua orbita intorno al punto lagrangiano L2 Sole-Terra, a una distanza di 1 milione di chilometri dalla Terra. Gli scienziati ritengono che la materia oscura e l’energia oscura costituiscano il 95% del nostro universo: l’altro 5% è ciò che possiamo vedere, ma questa materia oscura è rimasta per lo più un mistero. (Per approfondire la puntata di Spaziale, il podcast di Startmag, su Euclid, la missione verso l’Universo oscuro con l’Italia a bordo).

Il telescopio spaziale Euclid è costruito e gestito dall’Esa con il contributo della Nasa e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e di numerose università italiane. L’Esa ha scelto Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%) come appaltatore principale per la costruzione del satellite e del suo modulo di servizio, e Airbus Defence and Space per sviluppare il modulo del carico utile, compreso il telescopio.

Mai prima d’ora un telescopio, sia spaziale che terrestre, era stato in grado di creare immagini astronomiche così nitide su una zona così ampia di cielo e di guardare così distante nel lontano Universo, indica la nota dell’Asi.

Le prime cinque immagini di Euclid sono “impressionanti e ci ricordano perché è essenziale andare nello spazio per conoscere meglio i misteri dell’universo” ha dichiarato il Direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher.

Tutti i dettagli.

L’OBIETTIVO DELLA MISSIONE EUCLID

L’Esa ha soprannominato Euclid il suo “detective dell’universo oscuro”, incaricato di indagare sul motivo per cui il 95% dell’universo sembra essere costituito da materia oscura ed energia oscura.

Con le immagini, la mappatura di uno svariato numero di galassie, e le informazioni su forme, dimensioni e posizioni di miliardi di stelle, Euclid costruirà un grande archivio di dati unici – senza precedenti per volume per una missione spaziale – consentendo alla comunità scientifica di affrontare alcune tra le questioni più affascinanti della fisica e della cosmologia.

LE PRIME CINQUE SPETTACOLARI IMMAGINI

Le immagini pubblicate ieri immortalano corpi celesti disparati: si parte dall’iconica Nebulosa Testa di Cavallo, distante appena 1.500 anni luce dalla Terra, passando per un ammasso stellare e due galassie, fino al gigantesco ammasso di galassie del Perseo, a 240 milioni di anni luce da noi. Pur ritraendo oggetti dell’Universo relativamente vicino, queste immagini illustrano tutto il potenziale di Euclid, lanciato lo scorso primo luglio ed ora in orbita ad un milione e mezzo di km da noi intorno al punto L2 di equilibrio gravitazionale tra Sole, Terra e Luna.
“Questo è solo l’inizio di un importante viaggio verso una maggiore comprensione del nostro Universo, che permetterà alla scienza e alla ricerca di svelare più nel profondo la sua composizione, chi siamo e da dove veniamo” ha commentato Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia.

TORNARE INDIETRO NEL TEMPO

Secondo René Laureijs, Scienziato di progetto dell’Esa della missione Euclid, le prime immagini di Euclid hanno già indicato “prove circostanziali” dell’esistenza della materia oscura.

Catturando la luce che ha impiegato 10 miliardi di anni per raggiungere le vicinanze della Terra, con Euclid gli scienziati sperano anche di comprendere meglio come l’energia oscura abbia guidato l’espansione dell’universo a partire dal Big Bang 13,8 miliardi di anni fa.

Una volta che Euclid avrà raccolto dati sufficienti, gli scienziati progettano di tracciare una mappa 3D: la terza dimensione è il tempo. Laureijs ha affermato all’Afp che la mappa consentirebbe alle persone di “camminare attraverso una parte del cielo e tornare indietro nel tempo di 10 miliardi di anni”.

LA DURATA DELLA MISSIONE

Ma per far ciò si dovrà attendere i futuri rilasci di dati nel corso della missione pianificata di sei anni.

Alla fine della sua vita operativa, prevista al momento intorno a sei anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.

1. L’AMMASSO DI GALASSIE DEL PERSEO

IMAGE CREDIT: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Questa incredibile istantanea di Euclide è una rivoluzione per l’astronomia. L’immagine mostra 1.000 galassie appartenenti all’ammasso di Perseo e più di 100.000 galassie aggiuntive più lontane sullo sfondo. Molte di queste deboli galassie non erano mai state viste prima. Alcuni di loro sono così distanti che la loro luce ha impiegato 10 miliardi di anni per raggiungerci. Mappando la distribuzione e la forma di queste galassie, i cosmologi saranno in grado di scoprire di più su come la materia oscura ha modellato l’Universo che vediamo oggi. Questa è la prima volta che un’immagine così grande ci ha permesso di catturare così tante galassie di Perseo con un livello di dettaglio così elevato. Perseo è una delle strutture più massicce conosciute nell’Universo, situata a “soli” 240 milioni di anni luce dalla Terra. Gli astronomi hanno dimostrato che gli ammassi di galassie come Perseo possono essersi formati solo se nell’Universo è presente materia oscura. Euclide osserverà numerosi ammassi di galassie come Perseo attraverso il tempo cosmico, rivelando l’elemento “oscuro” che li tiene insieme.

2. GALASSIA A SPIRALE IC 342

IMAGE CREDIT: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Nel corso della sua vita, il nostro detective dell’Universo oscuro immaginerà miliardi di galassie, rivelando l’influenza invisibile che la materia oscura e l’energia oscura hanno su di loro. Ecco perché è giusto che una delle prime galassie osservate da Euclid sia soprannominata la “Galassia Nascosta”, conosciuta anche come IC 342 o Caldwell 5. Grazie alla sua visione a infrarossi, Euclid ha già scoperto informazioni cruciali sulle stelle di questa galassia, che è un sosia della nostra Via Lattea.

3. GALASSIA IRREGOLARE NGC 6822

IMAGE CREDIT: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Per creare una mappa 3D dell’Universo, Euclid osserverà la luce proveniente dalle galassie fino a 10 miliardi di anni luce. La maggior parte delle galassie nell’Universo primordiale non assomiglia alla tipica spirale ordinata, ma sono irregolari e piccole. Sono gli elementi costitutivi delle galassie più grandi come la nostra, e possiamo ancora trovare alcune di queste galassie relativamente vicine a noi. La prima galassia nana irregolare osservata da Euclide si chiama NGC 6822 e si trova nelle vicinanze, a soli 1,6 milioni di anni luce dalla Terra.

4. AMMASSO GLOBULARE NGC 6397

IMAGE CREDIT: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Questa scintillante immagine mostra la visione di Euclide su un ammasso globulare chiamato NGC 6397. Questo è il secondo ammasso globulare più vicino alla Terra, situato a circa 7800 anni luce di distanza. Gli ammassi globulari sono raccolte di centinaia di migliaia di stelle tenute insieme dalla gravità. Attualmente nessun altro telescopio oltre a Euclid può osservare un intero ammasso globulare in una sola osservazione, e allo stesso tempo distinguere così tante stelle nell’ammasso. Queste deboli stelle ci raccontano la storia della Via Lattea e dove si trova la materia oscura.

5. LA NEBULOSA TESTA DI CAVALLO

immagini euclid
IMAGE CREDIT: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO

Euclide ci mostra una spettacolare vista panoramica e dettagliata della Nebulosa Testa di Cavallo, conosciuta anche come Barnard 33 e parte della costellazione di Orione. Nella nuova osservazione di Euclide di questo vivaio stellare, gli scienziati sperano di trovare molti pianeti deboli e mai visti prima della massa di Giove nella loro infanzia celeste, così come giovani nane brune e piccole stelle.

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