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Ecco come OpenAI si ingarella con SpaceX di Musk

Un tempo uniti dallo stesso sogno poi nemici giurati. Sam Altman sta trattando una vendita di azioni che potrebbe portare la valutazione di OpenAI a superare quella di SpaceX di Elon Musk, oggi la società tech privata più valutata al mondo. Inoltre, la casa madre di ChatGPT ha rilasciato un nuovo modello di IA open-weight. Fatti, numeri e commenti

 

Sam Altman è pronto a sganciare una bomba sui suoi rivali. Secondo fonti riportate da Bloomberg e Financial Times, OpenAI infatti è in trattative preliminari con investitori per una vendita secondaria di azioni riservata a dipendenti attuali ed ex, che potrebbe portare la valutazione dell’azienda a 500 miliardi di dollari. Questo rappresenterebbe un incremento del 66% rispetto alla valutazione di 300 miliardi ottenuta nel recente round di finanziamento guidato da SoftBank, che punta a raccogliere 40 miliardi di dollari.

Gli investitori, tra cui Thrive Capital, avrebbero manifestato interesse ad acquistare quote da dipendenti, permettendo così di offrire liquidità interna e allo stesso tempo incentivare la fidelizzazione del personale, soprattutto alla luce della recente fuga di talenti verso Meta di Mark Zuckerberg, che ha attratto ricercatori di OpenAI con offerte da nove cifre.

OBIETTIVO: SUPERARE SPACEX E DIVENTARE IL LEADER DEL TECH PRIVATO

Se le trattative dovessero concludersi positivamente, OpenAI supererebbe SpaceX di Elon Musk – valutata a 400 miliardi di dollari – e diventerebbe l’azienda tecnologica privata più preziosa al mondo.

OpenAI si colloca al centro di una corsa globale all’intelligenza artificiale (IA), in un momento in cui gli investitori stanno riversando capitali nelle aziende più promettenti del settore, scommettendo che quella che avrà a meglio sulle altre potrà valere migliaia di miliardi.

UN BUSINESS IN CRESCITA ESPONENZIALE

Grazie al successo del suo prodotto di punta ChatGPT, OpenAI ha raddoppiato i ricavi nei primi sette mesi del 2025, raggiungendo un run rate annualizzato, ovvero una stima della performance futura, di 12 miliardi di dollari. L’azienda punta a chiudere l’anno con 20 miliardi di dollari di fatturato ricorrente annuale, rispetto ai 10 miliardi registrati a giugno.

Nel frattempo, stando a Reuters e Cnbc, il numero di utenti attivi settimanali su ChatGPT ha raggiunto i 700 milioni, in crescita dai 400 milioni di febbraio e dai 500 milioni di fine marzo. Inoltre, l’app genera oltre 3 miliardi di messaggi al giorno, segnando un coinvolgimento senza precedenti nella storia dell’IA. E a maggio ha annunciato l’intenzione di acquisire la start-up di dispositivi AI co-fondata dall’ex designer di Apple, Jony Ive, in un accordo da quasi 6,5 miliardi di dollari interamente in azioni, unendo le forze con il leggendario designer per entrare nel settore dell’hardware.

LA GUERRA DEI TALENTI

Ma nessuno può davvero stare rilassato perché la concorrenza è agguerrita. Anthropic, principale rivale di OpenAI, ha quadruplicato il proprio fatturato ricorrente annuale a 4 miliardi di dollari e sta cercando di raccogliere tra 3 e 5 miliardi di dollari in un nuovo round di finanziamento, con una valutazione attesa di 170 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto ai 61,5 miliardi di marzo.

Parallelamente, Meta sta investendo miliardi in Scale AI, il cui Ceo 28enne, Alexandr Wang, guiderà la nuova divisione dedicata alla “superintelligenza”. Mentre le grandi tech non quotate come ByteDance, Databricks e Ramp stanno utilizzando vendite azionarie private per aggiornare le proprie valutazioni e premiare i dipendenti di lungo termine.

IL NUOVO MODELLO OPEN-WEIGHT DI OPENAI

Intanto, OpenAI ha annunciato il lancio di GPT-OSS, il suo primo modello linguistico open-weight dal 2019. A differenza dei modelli open-source – in cui il codice è interamente accessibile, modificabile e riutilizzabile da chiunque -, nei modelli open-weight solo i “pesi” del modello (cioè i parametri appresi durante l’addestramento) sono disponibili, mentre il codice e i dati di addestramento restano chiusi. Un esempio di open-source è Stable Diffusion. Al contrario, Llama 2 di Meta è open-weight.

Disponibile in versioni da 120 miliardi e 20 miliardi di parametri, GPT-OSS di OpenAI può essere scaricato gratuitamente, personalizzato e persino eseguito su un laptop con 16 GB di RAM, nel caso della versione più leggera. Entrambi i modelli sono disponibili su Hugging Face, Databricks, Azure e AWS, con licenza Apache 2.0, che consente l’uso commerciale.

Il rilascio, sottolinea The Verge, segna un cambio di rotta significativo per l’azienda, che fino a pochi mesi fa – secondo quanto dichiarato dal Ceo di OpenAI – era restia a rendere disponibili modelli open per motivi di sicurezza. Tuttavia, dopo il boom di DeepSeek, Altman aveva ammesso che OpenAI era stata “dalla parte sbagliata della storia” per non aver rilasciato modelli open – questione tra l’altro rinfacciatagli da Musk, in quanto ex co-fondatore di OpenAI, che lo ha trascinato anche in una causa legale.

Ora, GPT-OSS promette capacità avanzate di ragionamento, scrittura di codice, navigazione web e gestione di agenti, comparabili a modelli chiusi come o3-mini e o4-mini.

TRA IPO E RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE

Oltre al lato tecnologico, OpenAI sta lavorando a una profonda ristrutturazione aziendale, abbandonando il proprio modello a profitto limitato per aprire la strada a una futura IPO. Tuttavia, secondo quanto dichiarato a maggio dalla Cfo Sarah Friar, una quotazione in Borsa avverrà solo quando l’azienda e i mercati saranno pronti.

Le discussioni sulla ristrutturazione coinvolgono anche Microsoft, il più grande sostenitore di OpenAI con un investimento complessivo di 13,75 miliardi di dollari. Secondo Bloomberg, Microsoft è riluttante a concludere un nuovo accordo finché non sarà definita l’entità della sua partecipazione nella nuova struttura societaria. Il colosso di Redmond vuole infatti evitare di perdere l’accesso alla tecnologia di OpenAI prima della scadenza dell’attuale accordo nel 2030.

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