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Cina Ia

Come e perché gli americani puntano a scoprire (e finanziare) la Silicon Valley cinese

L'incubatore di impresa che ha fatto nascere Dropbox e Airbnb si sposta in Cina alla conquista del mercato della seconda economia mondiale

L’incubatore di impresa che ha fatto nascere Dropbox e Airbnb si sposta in Cina alla conquista del mercato della seconda economia mondiale. Y Combinator avvierà entro la prossima estate un programma di investimenti con base in Cina. Verranno scelti due gruppi di aziende della Repubblica Popolare, principalmente startup digitali, che verranno finanziate, supportate con attività di consulenza e messe in rete. In cambio di una percentuale sui ricavi.

A capo di Y Combinator è stato posto Qi Lu, già dirigente di Baidu, il Google cinese. La decisione è stata resa nota da Sam Altman, presidente di Y Combinator.

FINANZIARE LE STARTUP CINESI

Scrive Bloomberg che lo sbarco in Oriente dell’acceleratore d’impresa americano ha come obiettivo la scoperta di startup con alto potenziale di crescita, che verranno supportate “nell’esplorazione del mercato americano”. L’organizzazione si occuperà di ricercare fondi, sia in yuan che in dollari, dunque anche con il sostegno di finanziatori americani. Al contempo, si tenta di battere una strada affinché le aziende americane possano penetrare maggiormente il mercato cinese, un’impresa in cui sin qui hanno avuto notevoli difficoltà, sottolineate dallo stesso Lu.

OBIETTIVO: CONQUISTARE IL MERCATO

«Ci sono ragioni strutturali per cui si riscontrano queste difficoltà» ha detto il manager. Difficoltà che non sono certo diminuite con l’acuirsi delle tensioni fra Pechino e Washington in seguito alla decisione di Trump di imporre pesanti dazi sull’importazione di acciaio e alluminio, a cui la Cina ha risposto con misure simili. Ciononostante, molti investitori americani, non ultimo Peter Thiel, il fondatore di Paypal, considerano cruciale penetrare il mercato della Repubblica Popolare.

Questo crescente interesse pare la logica conseguenza della rapida crescita del comparto hi-tech cinese. Scrive Bloomberg che cinque anni fa gli Usa detenevano le 20 aziende più forti del web, la Cina appena due. Oggi le due potenze sono quasi pari: undici a nove.

Il programma di Y Combinator è stato avviato in un evento ufficiale all’Università di Pechino, in cui sono state selezionate alcune aziende da coinvolgere in progetti con base in Silicon Valley. Il passo successivo è più ambizioso, e nei suoi intenti prefigura la creazione di una “Silicon Valley cinese”.

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