Stretta sulle tecnologie informatiche provenienti da aziende legate alla Federazione russa (Kaspersky in primis) in Italia.
È in arrivo una norma per consentire alle pubbliche amministrazioni di non utilizzare più l’antivirus russo Kaspersky e avviarne la sostituzione.
Lo ha annunciato il 15 marzo in Senato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Franco Gabrielli, con delega ai Servizi “per dismettere non solo Kaspersky, ma anche altre piattaforme russe che sono nella disponibilità di Consip e della Pubblica Amministrazione”.
Come riporta Repubblica, la norma prevede lo stanziamento di “fondi per acquistarne uno nuovo ed evitando problemi di natura erariale a chi, legittimamente, in questi anni lo aveva acquistato. Una provvedimento d’urgenza, che sarà approvato già nelle prossime ore dal Consiglio dei ministri, a conferma di quanto la questione della sicurezza informatica legata ai prodotti russi, primi tra tutti quelli del colosso mondiale della cyberscurity, rappresenti oggi per il governo italiano un’assoluta emergenza”.
La mossa segue infatti l’allarme lanciato dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, secondo cui è “opportuno considerare le implicazioni di sicurezza derivanti dall’utilizzo di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Federazione Russa”.
In realtà, già dall’escalation della crisi in Ucraina gli esperti si interrogavano sui rischi connessi all’utilizzo di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Russia.
E giovedì 17 marzo la Consip, la spa del ministero del Tesoro che gestisce gli acquisti per la pubblica amministrazione, ha diramato una comunicazione agli operatori economici con oggetto “Adeguamento catalogo a possibili interventi normativi”.
Da Palazzo Chigi al Ministero della Difesa, dal Ministero della Giustizia al Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, l’antivirus Kaspersky è attualmente installato su tutti i principali sistemi informatici delle istituzioni italiane.
Kaspersky in Italia vanta circa 2.700 partnership con il settore pubblico e circa 10 mila clienti attivi nel mondo business. Tra questi Ferrari. Giovedì la società ha deciso di rimuovere il logo di Kaspersky Lab dalle auto di Formula 1. Lo ha riferito un portavoce precisando che la partnership con la società di antivirus è sospesa.
Tutti i dettagli.
FERRARI SOSPENDE LA PARTNERSHIP CON KASPERSKY
Ferrari ha rimosso il logo di Kaspersky Lab dalle autovetture, dai caschi e dalle piattaforme online “in quanto la partnership è sospesa al momento per decisione congiunta delle due società” ha spiegato il portavoce di Ferrari aggiungendo che Kaspersky è uno dei suoi fornitori dei software antivirus.
Quindi la società sta facendo delle valutazioni sui legami di fornitura con l’azienda russa specializzata in sicurezza informatica.
LE PA CHE UTILIZZANO ANTIVIRUS KASPERSKY
Ma oltre al mondo degli affari, il software di Kaspersky è utilizzato da circa 2700 acquirenti pubblici. L’antivirus si trova infatti nei sistemi italiani dal 2003.
MINISTERI
Ad aver installato il software Kaspersky sono: Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro, Maeci, Ministero dell’Istruzione, Mibact, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Miur.
FORZE ARMATE
Ma anche le forze armate hanno selezionato l’antivirus russo come Arma dei Carabinieri, Forestale, Comando logistico Aeronautica militare, Scuola di Aerocooperazione Nucleo Amministrativo CS, Istituto Idrografico della Marina Militare.
UNIVERSITÀ
Invece tra le università figurano: Alma Mater di Bologna, Federico II di Napoli, Tor Vergata, La Sapienza, Politecnico di Torino, Università di Firenze e altre.
ISTITUTI DI RICERCA
Per quanto riguarda gli istituti di ricerca troviamo tra gli altri: Istituto nazionale di Astrofisica; istituto nazionale di Statistica; Consiglio nazionale ricerche; Ingv; Enea e Invalsi.
ATAC, ANAS, TERNA E IREN TRA LE SPA
Tra le spa ci sono: Atac; Anas; Terna; Iren; Enav, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Acquirente Unico; Rai Com; Sogei; Rai e altre.
IL MESSAGGIO DI CONSIP
Una fonte governativa ha rivelato a Reuters che le nuove regole consentirebbero alle pubbliche amministrazioni di sostituire tutti i software ritenuti potenzialmente pericolosi, senza incorrere in sanzioni.
E proprio giovedì 17 marzo la Consip, la spa del ministero del Tesoro che gestisce gli acquisti per la pubblica amministrazione, ha diramato una comunicazione agli operatori economici con oggetto “Adeguamento catalogo a possibili interventi normativi”.
“Da recenti notizia stampa, — si legge nella missiva — si apprende della possibile emanazione di un provvedimento del Governo che potrebbe inibire, per la Pubblica Amministrazione, l’utilizzo di beni o servizi afferenti a tecnologie informatiche provenienti da aziende legate alla Federazione russa. Si invitano pertanto gli Operatori Economici a verificare, fin d’ora, nel proprio catalogo, la presenza di di prodotti e servizi che potrebbero essere oggetto di tale provvedimento normativo”.
Pertanto, “si anticipa che Consip darà immediata attuazione alle norme, che in tal senso verranno emanate dal Governo italiano, con i provvedimenti ritenuti più opportuni” conclude la nota.
LE QUESTIONI CONTRATTUALI
Secondo il Sole 24 Ore “un’indicazione di legge su un profilo così tecnico è come minimo articolata. Non è facile. Le amministrazioni hanno contratti, scadenze, impegni di spesa. Vanno evitati ricorsi a valanga a causa di disdette non tutelate sul piano civile. L’ipotesi in avanzamento, dunque, è di consentire alla pubblica amministrazione di acquistare un altro software di protezione. Quest’ultimo, una volta installato, prende il posto di Kaspersky o similari, disattivandoli. I contratti in essere continueranno fino a termine senza essere rinnovati”.
LA POSIZIONE DI KASPERSKY
Infine, Kaspersky Italia ha dichiarato a Reuters che stava monitorando la situazione con “grande preoccupazione”. La società si è detta particolarmente preoccupata per i suoi dipendenti, avvertendo che rischiavano di subire decisioni basate sulla geopolitica piuttosto che su questioni tecniche.
“Ci auguriamo che questo atteggiamento non porti all’attuazione di una legislazione illiberale che riguardi principalmente i nostri partner, famiglie e cittadini italiani”, ha affermato Kaspersky in una e-mail a Reuters.