Stretta fiscale in arrivo per i colossi tecnologici statunitensi in Canada con l’adozione di una digital tax.
Il Canada prevede di imporre una tassa sulle società che forniscono servizi digitali dal 2022 che rimarrà in vigore fino a quando le principali nazioni non presenteranno un approccio coordinato in materia di tassazione.
L’Ocse sta lavorando a un approccio comune per garantire che i colossi digitali, come Google e Facebook, paghino la loro quota. Ma il governo di Ottawa temere un ritardo nel raggiungimento di un accordo.
La scorsa settimana anche la Francia ha annunciato che applicherà la digital tax sulle grandi aziende del settore nel 2020. Lo ha confermato il Ministero dell’Economia, nonostante le minacce degli Stati Uniti di applicare tariffe sui prodotti francesi per un valore di 1,3 miliardi di dollari.
“I canadesi vogliono un sistema fiscale equo, in cui tutti paghino la loro giusta quota”, ha dichiarato il ministro delle Finanze canadese Chrystia Freeland.
Tutti i dettagli.
LA DIGITAL TAX DEL CANADA
La nuova tassa entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2022 e rimarrà in vigore fino a quando non verrà concordato un approccio comune.
“Il Canada agirà unilateralmente, se necessario, per applicare una tassa alle grandi società digitali multinazionali, in modo che paghino la loro giusta quota proprio come qualsiasi altra società che opera in Canada”, ha dichiarato il ministro Freeland.
LE ENTRATE PREVISTE
La misura aumenterebbe le entrate federali di 3,4 miliardi di dollari canadesi (2,6 miliardi di dollari) in cinque anni, a partire dall’anno fiscale 2021-22.
COSA CAMBIA PER NETFLIX E SPOTIFY
Il governo di Ottawa intende così costringere i giganti della tecnologia come Netflix, Amazon e Spotify ad addebitare e versare le tasse.
In base alle norme attuali infatti, le aziende digitali con sede all’estero senza una presenza fisica in Canada possono vendere beni e servizi senza addebitare la GST o HST (Imposta sul valore aggiunto).
Netflix con sede negli Stati Uniti, ad esempio, non impone la GST o HST sui suoi servizi di streaming digitale a livello nazionale. A differenza di Apple, che ha operazioni canadesi, addebita a tutti i suoi clienti iTunes le tasse pertinenti.
COSA SIGNIFICA PER AIRBNB
In base ai piani del governo, si applicherà un’altra nuova tassa agli affitti a breve termine prenotati in Canada su siti come Airbnb e VRBO.
Airbnb non riscuote tasse sulle vendite dai propri clienti. Spetta ai singoli host aggiungere la GST o l’HST alla tariffa che applicano per un alloggio, ma l’imposta viene applicata in modo non uniforme e non è richiesta per gli host che guadagnano meno di 30.000 dollari all’anno di reddito da locazione.
Con la nuova proposta, la GST e l’HST verranno raccolte su tutti i soggiorni e rimesse dal proprietario o dalle società che coordinano queste prenotazioni digitali. Si stima che questa tassa aumenterà le entrate federali di 360 milioni di dollari nei prossimi cinque anni.