Oltre 1 miliardo di euro in progetti industriali per la difesa finanziati con l’Edf.
Lo scorso 16 maggio la Commissione europea ha annunciato infatti i risultati degli inviti a presentare proposte per il 2023 nell’ambito dell’European Defence Fund (Edf), per un totale di 1,03 miliardi di euro di finanziamenti Ue a sostegno di 54 progetti europei congiunti di ricerca e sviluppo nel settore della difesa. Di questi, 8 sono a guida italiana.
Si tratta dei programmi Archytas, Lace, Demethra, Emissary, Epc2, Staalion, E-Cuas e Carmenta Pf.
Tutti i dettagli.
LA STRATEGIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
“Oggi annunciamo il finanziamento attraverso il Fondo europeo per la difesa di 54 progetti collaborativi nel settore della difesa con oltre 1 miliardo di euro. Con l’Edf incoraggiamo le industrie di tutti gli Stati membri a rafforzare la cooperazione e l’innovazione in settori critici e a sviluppare le capacità di difesa necessarie, tra cui la ciberdifesa, la difesa terrestre, aerea, il combattimento navale e lo spazio, e ad anticipare insieme. Contribuisce a soddisfare le nostre esigenze in materia di sicurezza della difesa di fronte al nuovo contesto di sicurezza e a prepararsi alla leadership tecnologica dell’Europa” ha commentato Thierry Breton, commissario per il Mercato interno.
Gli fa eco Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea che sottolinea ‘”l’entusiastica partecipazione dell’industria della difesa dell’Ue, con il 76% di proposte presentate in più rispetto allo scorso anno, evidenzia ancora una volta l’importanza del Fondo europeo per la difesa”.
I PROGETTI SELEZIONATI NELL’AMBITO EDF
Quindi i progetti selezionati sosterranno l’eccellenza tecnologica in un’ampia gamma di capacità di difesa in settori critici, tra cui la difesa informatica, il combattimento terrestre, aereo e navale, la protezione dei beni spaziali e la difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN).
I progetti contribuiranno alle priorità dell’Ue in termini di capacità, al miglioramento della consapevolezza situazionale per garantire l’accesso allo spazio e allo sviluppo di tecnologie per un futuro carro armato, la corvetta europea, sistemi aerei senza pilota (C- UAS) e armi ad energia diretta basate su laser. Inoltre, sosterranno il trasporto aereo strategico di carichi sovradimensionati, una capacità essenziale per supportare rapidamente le missioni in tutto il mondo.
MARTE PER IL NUOVO CARRO ARMATO EUROPEO
Innanzitutto, due progetti di punta nel comparto terrestre, il Main Armored Tank of Europe (Marte) e il Technologies for Exist and Future MBTs (FMBTech), coinvolgeranno insieme “più di 70 attori industriali e organizzazioni di ricerca per lavorare sulla progettazione e sui sistemi” di un nuovo carro armato principale europeo, ha osservato Bruxelles.
IL PROGETTO E-CUAS GUIDATO DALL’ITALIANA LEONARDO
Nel tentativo di rafforzare le capacità di difesa aerea e missilistica, il progetto europeo C-Uas cercherà di esaminare e sviluppare una serie di tecnologie contro-droni. I finanziamenti dell’Ue per un valore massimo di 43 milioni di euro sosterranno le attività dell’industria, guidate dall’italiana Leonardo, per un periodo di 42 mesi.
In continuità con il progetto Jey-Cuas (Joint European sYstem for Countering Unmanned Aerial Systems) inerente lo sviluppo di capacità per la scoperta e neutralizzazione della minaccia costituita dai droni sempre con la leadership di Leonardo e finanziato nel 2020, E-Cuas riunirà 24 beneficiari provenienti da 12 Stati membri e dalla Norvegia per far progredire le tecnologie di difesa contro i sistemi aerei senza equipaggio, come i droni.
AL VIA LA SECONDA FASE DEL PROGRAMMA EUROPEAN PATROL CORVETTE GUIDATO DA NAVIRIS
Infine, spostandoci nel dominio marittimo, l’Edf sosterrà la seconda fase del programma European Patrol Corvette – European Patrol Corvette 2 (EPC2) per la corvetta europea del futuro che prevede la consegna, in quattro anni, due prototipi di navi, in linea con una coppia di progetti già selezionati. Verranno costruiti un prototipo di multiuso da combattimento completo e di un multiuso a lungo raggio.
“Il progetto farà leva sull’integrazione di soluzioni, tecnologie e sistemi innovativi per migliorare l’efficienza e le capacità della nave in mare (2 prototipi da testare in porto) e sullo sviluppo di un impianto di prova a terra al fine di testare i rischi e qualificare i sistemi tecnologici”, secondo un profilo del programma.
Il finanziamento di Bruxelles per il progetto ha un massimale di 155 milioni di euro ed è guidato da Naviris, la joint venture tra la francese Naval Group e l’italiana Fincantieri.