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A chi piace (e a chi no) Diella, il ministro virtuale dell’Albania creato con l’Ia

Diella è il primo ministro virtuale creato dall’intelligenza artificiale, voluto dal premier albanese Edi Rama per combattere la corruzione e modernizzare l’amministrazione. Per alcuni è simbolo di innovazione, per altri è motivo di preoccupazione.

La notizia aveva fatto il giro, se non del mondo, almeno dell’Europa qualche giorno fa. Ma ieri, 18 settembre, nel parlamento albanese è arrivato il suo debutto ufficiale. Lei, Diella, in italiano Sole, ha tenuto quello che si potrebbe definire a tutti gli effetti un discorso di investitura ministeriale, spiegando e interpretando la Costituzione in modo tale da autolegittimare la sua stessa esistenza. Ma Diella non è un ministro in carne ed ossa: è il primo ministro creato dall’intelligenza artificiale in Europa e nel mondo.

Una sorta di cavallo virtuale alle dipendenze del Caligola dei tempi moderni, quale è l’immaginifico capo del governo albanese Edi Rama, un socialista visionario e spregiudicato, pittore e docente all’Accademia d’arte che ingentilì e rallegrò la triste Tirana colorandone le facciate dei palazzi quando divenne sindaco della capitale. Un artista figurativo, noto per i suoi gesti teatrali, ormai stabilmente transitato alla politica avendo trionfato per quattro legislature consecutive. Nell’ultima elezione, appunto la quarta, a maggio di quest’anno, ha ottenuto la maggioranza assoluta. Questo, per dire della sua intramontabile popolarità.

L’ESORDIO DI UN MINISTRO VIRTUALE

Con la creazione di Diella, Rama ha portato l’Albania, paese candidato all’ingresso nell’Unione Europea, al centro del dibattito internazionale su un tema di forte attualità: l’impiego dell’intelligenza artificiale nelle istituzioni pubbliche, nonostante le obiezioni delle opposizioni.

Nelle intenzioni di Rama, Diella dovrebbe servire a eliminare la corruzione nelle procedure di gara per gli appalti pubblici, un ambito tradizionalmente esposto a irregolarità. La sua presenza non compare come entità autonoma nella lista ufficiale del governo redatta dal presidente della Repubblica Bajram Begaj, che conta diciassette ministri. Tuttavia, al primo punto del documento si specifica che il primo ministro è responsabile dell’istituzione e del funzionamento del “ministro virtuale per l’intelligenza artificiale Diella”.

Sino a oggi, il suo impiego era limitato a chatbot e servizi digitali sui siti ufficiali. Ora, con la nuova veste, assume una valenza simbolica e politica. L’immagine scelta per rappresentarla è quella di una giovane donna in costume tradizionale albanese, modellata sui tratti dell’attrice Anila Bisha, dettaglio che ha trovato ampia eco sui media locali.

PROMESSE, SIMBOLI E CRITICHE

Rama ha presentato Diella come una figura destinata a catalizzare energie e competenze, riunendo “i migliori talenti del paese, gli albanesi della diaspora e anche gli stranieri” per trasformare le istituzioni in veri laboratori di sviluppo tecnologico. Durante il suo intervento in aula, il premier ha interrotto il discorso per cedere la parola al suo ministro virtuale, che è apparso in un video rivolgendosi direttamente ai deputati: “Ciao, sono Diella. Grazie al mio duro lavoro come vostra assistente, sono stata eletta ministro di Stato per l’Intelligenza Artificiale nel nuovo governo. La mia missione ora è quella di facilitare il lavoro del governo ogni giorno”.

L’episodio, carico di teatralità, ha suscitato reazioni contrastanti. Se da un lato l’iniziativa ha alimentato curiosità e stupore, dall’altro ha fatto emergere preoccupazioni concrete. Numerosi esperti hanno messo in guardia contro i rischi di un’eccessiva delega all’intelligenza artificiale in ambito decisionale. L’informatico albanese Erjon Curraj, in un articolo pubblicato su Balkan Insight, ha sottolineato che, pur potendo rivelarsi utile per razionalizzare le gare pubbliche, la responsabilità delle scelte deve restare appannaggio di rappresentanti umani, capaci di assumere decisioni politiche e amministrative in base a criteri che non possono essere interamente automatizzati.

UN PASSO AUDACE E CONTROVERSO

L’opposizione strepita e protesta. È il suo ruolo, e forse più di qualche ragione ce l’ha pure. Il leader del gruppo parlamentare del partito conservatore Gazment Bardhi, ha definito Diella una “fantasia propagandistica” di Rama e una “facciata virtuale per nascondere gli enormi furti quotidiani di questo governo”. “Edi Rama ha clonato una donna, come illusione digitale, per mantenere il potere corrotto”, ha detto, ma alla fine gli applausi nell’emiciclo hanno sovrastato le urla.

In un paese che punta a consolidare la propria immagine europea e innovativa, l’esperimento di Rama appare un passo audace e insieme controverso. Diella può diventare il simbolo di un futuro che avanza più rapidamente delle norme e delle consuetudini, ma è una scommessa che resta in bilico tra promesse di trasparenza e timori di un potere affidato a un’entità senza corpo né responsabilità politica.

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