Dopo la querelle con l’Unione europea che aveva spinto Meta a tardare l’approdo della propria AI (intelligenza artificiale) nel Vecchio continente, Menlo Park ha studiato una formula ponte che, secondo i suoi legali, dovrebbe salvarla dai lacci e lacciuoli delle normative comunitarie, assai più stringenti di quelle in vigore negli Usa.
DI QUALI DATI E’ AFFAMATA META AI
Di fatto la Big Tech di Mark Zuckerberg ha dato ai suoi utenti un periodo entro il quale opporsi al fatto che Meta possa utilizzare quanto postato su Facebook e Instagram per addestrare la sua famelica AI bisognosa di dati di tutti i tipi: foto, video e testi (questi ultimi necessari per familiarizzare con l’italiano, in particolare con le espressioni gergali).
Start, che ha seguito da vicino l’evolversi della vicenda, nelle passate settimane aveva in più occasioni ricordato dove e come cliccare (qui per gli utenti Facebook, qui per gli iscritti a Instagram e qui genericamente per tutti gli utenti Meta) dal momento che la comunicazione non è sempre stata tempestiva e correva comunque il rischio di essere ignorata dai più, apparendo come l’ennesimo pop-up sulla privacy.
META STA PER SGUINZAGLIARE LA PROPRIA AI IN EUROPA
Terminato il periodo di scelta, Meta sta ora per sguinzagliare la propria AI e secondo alcuni osservatori queste sarebbero perciò le ultime ore per provvedere. Occorre chiarire un fatto: da Menlo Park la chiamata ad aderire o a opporsi non è mai stata presentata nei termini di un ultimatum, che peraltro avrebbe vita assai difficile con le varie autorità europee e nazionali a tutela della Privacy già in allerta.
UNA OPPOSIZIONE LIMITATA…
La sola deroga all’opposizione specificata da Meta (deroga che non è affatto piaciuta ai giuristi del Vecchio continente) è la seguente: “Potremmo comunque trattare le informazioni che ti riguardano per sviluppare e migliorare l’IA su Meta, anche se ti opponi o non usi i nostri Prodotti. Ad esempio, questo potrebbe accadere se tu o le tue informazioni apparite in un’immagine condivisa con tutti sui nostri Prodotti da qualcuno che li usa; siete menzionati nei post o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti”.
PERCHE’ OGGI E’ DAVVERO L’ULTIMO GIORNO PER OPPORSI
Per il resto sembrava che fosse possibile opporsi sempre e comunque, in qualsiasi momento, anche dopo l’accensione dell’algoritmo. Di vero e proprio ultimatum parla invece, via X e Youtube, l’esperto di nuove tecnologie Matteo Flora: “Meta utilizzerà i contenuti pubblici degli utenti Facebook e Instagram per addestrare i suoi modelli AI a partire dal 27 maggio, quindi – scrive il docente di Generative AI for Marketing alla Bicocca di Milano – se desiderate evitare che i vostri contenuti pubblici diventino materiale di training per l’AI di Meta, dovete compilare appositi form OGGI. E poi? E poi è tutto più complesso…”
AI di META: OGGI, 26 maggio, è l’ultimo giorno per impedire a Meta (Facebook e Instagram) di utilizzare i vostri dati pubblici per allenare la propria intelligenza artificiale. Davvero, stavolta non è una bufala.
Meta utilizzerà i contenuti…
— Matteo G.P. Flora (@lastknight) May 26, 2025
OGGI O MAI PIU’?
Sì, perché nonostante sarebbe impossibile prevedere un contratto a termine che imponga agli iscritti di sottostare a una specie di regola dell’o oggi o mai più, a livello tecnico sembra valere l’adagio dell’indietro non si torna: “Una volta utilizzati i dati per addestrare un’intelligenza artificiale – spiega Flora -, la possibilità tecnica e pratica di rimuovere successivamente il proprio materiale dall’addestramento è molto limitata, se non impossibile”.
Insomma, dopo che l’AI di Meta avrà iniziato a masticare, sminuzzare e digerire i vostri dati, sarà difficile convincerla a risputarli fuori per restituirveli. Si è così di fronte a un ennesimo limite (oltre a quelli già presentati dalla stessa Meta in sede di opposizione) che pare rendere la toppa della Big Tech americana ancora più posticcia e di dubbia utilità, studiata forse per tener buone le autorità europee ma senza reali e concreti effetti sul piano pratico.