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Coinbase

Criptovalute, tutti i guai di Coinbase

La Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti ha minacciato di citare in giudizio Coinbase Global per alcuni dei prodotti della piattaforma di scambio di criptovalute. Giù il titolo dell'exchange a Wall Street

 

La minaccia di azione legale da parte della Sec fa precipitare Coinbase, la maggiore piattaforma americana di trading per le criptovalute, a Wall Street.

Coinbase Global è in forte calo in Borsa (-11,4% nel premercato a Wall Street e -17,8% sul Global Equity Market di Piazza Affari). Ieri la società ha ricevuto comunicazione formale che la Securities and Exchange Commission (Sec), la Consob americana, intende avviare un’azione legale contro la società dal momento che ha identificato potenziali violazioni della legge sui titoli.

La Sec ha intensificato il giro di vite nei confronti dell’industria delle criptovalute dall’implosione di Ftx di Sam Bankman-Fried, che ha lasciato gli investitori di fronte a perdite per miliardi di dollari lo scorso anno. In particolare, al centro dell’avviso dell’autorità statunitense ci sono il servizio di picchettamento (ovvero il guadagno di una ricompensa per la detenzione di un asset cripto per un determinato periodo di tempo) Coinbase Earn, Coinbase Prime e Coinbase Wallet, secondo quanto riferito dalla società stessa. “Prendiamo atto con disappunto della situazione, e siamo assolutamente fiduciosi in merito alla legalità del nostro servizio e delle nostre attività”, ha affermato il chief legal officer di Coinbase, Paul Grewal.

La vicenda ha ricadute anche sulle principali criptovalute: Bitcoin cede il 2,1% a 27.631 dollari ed Ethereum il 2% a 1.757 dollari, segnala Radiocor.

Tutti i dettagli.

LA NOTIFICA DELLA SEC CHE HA FATTO CROLLARE COINBASE

La commissione titoli e scambi degli Stati Uniti (Sec) potrebbe avviare una azione legale nei confronti di Coinbase. In una nota, la società con sede a San Francisco ha annunciato di avere ricevuto una notifica dalla commissione: una comunicazione formale che spesso precede una azione legale nei confronti del ricevente.

Più nel dettaglio, Coinbase ha fatto sapere di avere ricevuto la cosiddetta “Wells Notice”, che riguarda parti della piattaforma, tra cui il segmento degli asset digitali quotati e dei servizi Coinbase Earn e Coinbase Wallet. La “Wells Notice” è una comunicazione ufficiale emessa al termine di un’indagine e preannuncia un’azione legale, ma dà tempo alle società di chiarire la propria posizione e rispondere alle accuse. “Una Wells Notice non comporta sempre un addebito o segnala che il destinatario ha violato una legge” precisa Reuters.

LA POSIZIONE DELLA PIATTAFORMA DI CRIPTOVALUTE

Pertanto, Coinbase ha fatto sapere che i suoi prodotti e servizi continueranno a funzionare senza interruzioni. “Siamo preparati a questa situazione deludente e abbiamo fiducia nella legalità dei nostri asset e servizi”, ha detto in una nota Paul Grewal, responsabile legale di Coinbase, sottolineando che “se necessario, siamo pronti ad avviare un processo legale per fare quella chiarezza che abbiamo sempre sostenuto e per dimostrare che la Sec, semplicemente, non è stata equa né ragionevole nell’approcciarsi agli asset digitali”.

Secondo la piattaforma, la Sec avrebbe identificato “una serie di possibili violazioni”, senza fornire ulteriori dettagli in merito.

IL GIRO DI VITE DELLA SEC

Il presidente della Sec, Gary Gensler, ha più volte affermato che molti dei token e dei prodotti offerti dalle società che operano nel segmento delle criptovalute sono a tutti gli effetti titoli e quindi le piattaforme di trading sono tenute a registrarsi all’authority.

Sotto la direzione di Gensler, l’authority ha emesso azioni di contrasto contro diversi pesi massimi, tra cui Gemini, Genesis, il dirigente di TRON Justin Sun, Do Kwon e l’exchange di criptovalute Kraken, ricorda la Cnbc.

Separatamente, la Sec ha citato in giudizio il magnate delle criptovalute Justin Sun per presunta violazione delle norme sui titoli e ha accusato otto celebrità, tra cui l’attrice Lindsay Lohan, di aver promosso illegalmente i suoi beni crittografici.

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