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Covid-19, come si muoveranno Cnr, Spallanzani, Miur e Salute

I dettagli sul protocollo d’Intesa firmato tra Cnr, Istituto Spallanzani, Regione Lazio, Ministero dell’Università e e ministero della Salute

Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’, Regione Lazio, ministero dell’Università e della ricerca e ministero della Salute uniscono le forze nella lotta a Covid-19: le diverse realtà hanno siglato un protocollo di intesa per trovare, insieme, la soluzione all’emergenza sanitaria in corso, in Italia e nel mondo.

IL PROTOCOLLO

Il protocollo “conferma la sinergia tra istituzioni governative e strutture di ricerca e cura come l’asse vincente per affrontare l’emergenza sanitaria in corso e come un modello con cui l’Italia sta mostrando al mondo la sua determinazione e coesione nella battaglia contro il Covid-19”, si legge in una nota diffusa dal Centro nazionale delle ricerche.

COSA FARANNO CNR E SPALLANZANI

Nell’ambito dell’intesa, Cnr e Spallanzani, soggetti attuatori del protocollo, si impegnano a a favorire e promuovere molteplici ed intense attività per individuare in tempi brevi, si spera, un vaccino efficace contro il virus, si legge nella nota per la stampa.

RICERCA, PERNO DEL FUTURO

“La ricerca è il perno su cui bisogna costruire il futuro, non solo quello immediato che ha quale obiettivo l’uscita dalla crisi sanitaria”, ha commentato il presidente del Cnr Massimo Inguscio.

NUOVO APPROCCIO CULTURALE

La crisi dovrà “abituarci a considerare la strategia attuale come il paradigma di un nuovo approccio culturale, sociale, politico, fondato sulla collaborazione delle competenze multidisciplinari e quella tra stakeholder e cittadinanza”, ha aggiunto Inguscio.

DEVE ESSERE GARANTITA LIBERTA’ DI RICERCA

“Il Covid-19 ci sta insegnando che occorre dotare la nazione di una strategia e che la libertà della ricerca dev’essere sempre garantita ma non deve tradursi in una frammentazione di risorse e iniziative. Progetti di interesse nazionale indirizzati dalla politica esprimono la volontà comune di costruire, insieme alla scienza, una comunità capace di proteggersi e d progredire. Tante volte abbiamo parlato dell’esigenza italiana di fare sistema: ora non c’è più tempo per discuterne, dobbiamo realizzarlo”, ha concluso Inguscio.

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