Dal carburante pagato direttamente in auto ai sistemi per mappare le spese quotidiane. Così il Fintech conquista anche l’automotive
Automotive e Fintech, due mondi lontani ma nemmeno troppo. La tecnofinanza (qui gli speciali di Start Mag), sta lentamente facendo breccia in uno dei settori fin qui più ostici al Fintech, quello automobilistico. Risultato? In un futuro non troppo lontano le auto potranno diventare delle banche. Anzi, forse già lo sono.
Se l’auto si fa banca

Pagare il carburante senza scendere dall’auto
C’è di più. Brett King, co-founder e ceo della startup di mobile banking Moven e autore di Augmented: Life in the Smart Lane, ritiene che tra 5-7 anni le autovetture e le stazioni di rifornimento saranno in grado di comunicare l’una con l’altra e si occuperanno direttamente del pagamento. Ma già esistono esperimenti concreti in questo senso. Ad esempio quello portato avanti da Fis, società internazionale che fornisce tecnologia per i servizi finanziari che sta sviluppando insieme a Sap una piattaforma chiamata BuyWay che renderà il cliente o il guidatore in grado di pagare la benzina o di dare disposizioni per il lavaggio dell’auto senza neppure alzarsi dal sedile. È una tecnologia che si attiva con la voce: l’impronta vocale (come se fosse un’impronta digitale) sarà in grado di verificare l’identità della persona e/o certificherà il pagamento.
Il parcheggio intelligente

Finanziamenti in chiave Fintech
Un’ultimo punto di congiunzione tra automotive e Fintech riguarda i finanziamenti per l’acquisto di un’auto. Molte case automobilistiche per esempio si sono rivolte a delle start-up in grado di realizzare programmi per individuare il tipo di finanziamento più consono alle esigenze del potenziale acquirente.






