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Hera Ohb Italia Avio

Cosa faranno Ohb Italia, Avio e Thales Alenia Space per la missione Hera

La missione di difesa planetaria Hera dell'Esa prende il via con la firma del contratto in vista del lancio nel 2024, a bordo Ohb Italia, Avio e Thales Alenia Space

 

L’Europa entra nella partita della difesa planetaria. La missione Hera dell’Agenzia spaziale europea (Esa) prende il via con la firma del contratto per la progettazione, produzione e collaudo.

Si tratta di un importante passo avanti verso l’impegno dell’agenzia europea nei confronti della Nasa per il progetto congiunto di valutazione dell’impatto e della deflessione degli asteroidi.

La prima missione del nostro continente per la difesa planetaria, in programma per il 2024, vanta anche il contributo dell’industria italiana, come sottolinea la nota dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). Grazie infatti al supporto dell’Asi, aggiudicati i contratti per la realizzazione di sistemi di bordo quali il sistema di potenza elettrica, assegnato a OHB-Italia, e la pro-pulsione, assegnata ad Avio.

Inoltre Thales Alenia Space fornirà il sistema di comunicazione e altre apparecchiature chiave alla sonda spaziale Hera.

L’OBIETTIVO DELLA MISSIONE HERA

Hera rappresenta il contributo europeo ad una collaborazione internazionale per la protezione del pianeta dagli impatti cosmici chiamata Asteroid Impact Deflection Assessment (Aida).

Nel corso della sua missione Hera, dal nome della dea greca del matrimonio, studierà da distanza ravvicinata l’asteroide binario Didymos e insieme alla sonda Dart (Double Asteroid Redirect Test) della Nasa, metterà a punto la tecnica della deflessione asteroidale.

INSIEME A DART DELLA NASA

Dart, in partenza nel 2021, è destinata infatti a schiantarsi su Dimorphos, il piccolo satellite di Didymos. Lasciando poi a Hera, in arrivo nel 2026, il compito di analizzare il cratere originato dall’impatto e calcolare con precisione i cambiamenti orbitali provocati dall’impatto.

A BORDO DI HERA ANCHE DUE CUBESAT

A bordo di Hera viaggeranno anche due piccoli CubeSat che, una volta rilasciati nello spazio, potranno sorvolare da vicino la superficie dell’asteroide.

Il secondo CubeSat è a guida italiana, intitolato ad Andrea Milani, professore di Meccanica orbitale all’Università di Pisa.

LA FIRMA DEL CONTRATTO

A firmare ieri il contratto Franco Ongaro, Direttore Tecnologia, Ingegneria e Qualità dell’Esa, e da Marco Fuchs, ceo della società tedesca OHB, che guida il consorzio Hera.

La firma ha avuto luogo presso il centro Esoc dell’Esa, in Germania, che fungerà da controllo di missione per il lancio del 2024 di Hera.

Il contratto è stato assegnato a un consorzio guidato da OHB System AG di Brema, appaltatore principale. Dei 17 Stati Membri dell’Esa che contribuiscono alla missione Hera, “la Germania è in prima linea, con l’incarico del progetto complessivo e integrazione del veicolo spaziale Hera, delle telecamere principali di navigazione, serbatoi, propulsori, antenna HIGH-GAIN, ruote di reazione, e unità di massa della memoria.

IL CONTRIBUTO DELLE INDUSTRIE ITALIANE

Ma l’Italia è il secondo Paese europeo per contributo alla missione. Il nostro paese è fra i sette partner della missione, accanto a Belgio, Lussemburgo, Portogallo Repubblica Ceca, Romania e Spagna. L’Italia contribuisce con l’Asi e con l’idea della missione, nata dal matematico e astronomo Andrea Milani, uno dei maggiori esperti internazionali di asteroidi, morto nel 2018.

L’Italia è alla guida per quanto riguarda la realizzazione di importanti sistemi di bordo. Si stratta in particolare del sistema di potenza elettrica, assegnato a OHB-Italia, e della propulsione, assegnata a Avio, l’azienda di Colleferro che realizza il lanciatore Vega.

Italiana poi la guida di uno dei due cubesat che viaggeranno a bordo di Hera per poi staccarsi e sorvolare la superficie dell’asteroide.

OHB ITALIA

Come scrive il Sole 24 Ore, “Ohb Italia, la ex Carlo Gavazzi Space che dal 2017 fa parte del gruppo tedesco Orbitale Hochtechnologie Bremen, è una delle realtà di riferimento dell’industria italiana dello spazio”,  con un fatturato “quasi raddoppiato sfiorando i 100 milioni di euro nel 2019 e le commesse che hanno accelerato. Il suo portafoglio ordini, per soluzioni di alta qualità utilizzate nelle missioni spaziali, supera i 200 milioni di euro”.

Con oltre 200 dipendenti, Ohb Italia è tra i protagonisti della missione Solar Orbiter, la sonda dell’Esa che fotograferà la parte superiore e inferiore del Sole. Inoltre, “è al centro del progetto Flyeye, il super-telescopio da installare sulle Madonie per proteggere la Terra dalla caduta di asteroidi e ha guidato il consorzio di costruzione del satellite Prisma”.

AVIO

Il recente contratto per Hera segna un altro successo per Avio, l’azienda di Colleferro che ha progettato e sviluppato il lanciatore Vega ed è primo contraente per Arianespace, il più grande operatore di servizi di lancio.

Protagonista del ritorno nello spazio di Vega due settimane fa, due giorni fa Avio ha comunicato i risultati del primo semestre 2020, chiuso con un utile netto, pari a 8,4 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto al primo semestre 2019. Tuttavia, il gruppo di Colleferro ha registrato ricavi pari a 167,9 milioni di euro, in contrazione (-11%) rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente.

La diminuzione dei ricavi, spiega la società, è principalmente attribuibile al previsto phase-out di Ariane 5, solo parzialmente compensato dal ramp-up della produzione di Ariane 6 e dallo sviluppo del nuovo vettore spaziale di prossima generazione Vega C. Quest’ultimo anche inevitabilmente ritardato durante il periodo di lockdown, a causa dei rallentamenti nella reattività della filiera industriale dei subfornitori.

Anche il portafoglio ordini mostra un leggero decremento a 632 milioni di euro (-5%, pari a – 37 milioni di euro rispetto a dicembre 2019) in attesa della contrattualizzazione dei progetti di ricerca assegnati alla conferenza ministeriale 2019 dell’Esa e della firma dei prossimi batch dei lanciatori Vega C e Ariane 6.

ANCHE THALES ALENIA SPACE

Infine Thales Alenia Space, joint venture tra la francese Thales (67%) e l’italiana Leonardo (33%), è stata selezionata dalla prime contractor OHB e dall’Esa, per fornire il sistema di comunicazione nonché l’Unità di condizionamento e distribuzione della potenza (Pcdu) per la missione Hera.

I sistemi forniti da Thales Alenia Space permetteranno di controllare e tracciare il veicolo da una distanza fino a 500 milioni di chilometri di distanza, di rimandare sulla Terra tutte le informazioni raccolte da Hera. Thales Alenia Space in Spagna sarà responsabile del sistema di comunicazioni in banda X, a capo di un consorzio industriale che include Thales Alenia Space in Italia. Quest’ultima sarà responsabile dello stato dell’arte Deep Space Transponder che, sfruttando una collaudata piattaforma digitale di volo, consentirà la comunicazione con la stazione di terra.

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