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Leonardo Northrop

Cosa farà Leonardo con Northrop Grumman per l’esercito Usa

Leonardo ha sottoscritto un accordo di partnership con Northrop Grumman per fornire pointer/tracker per il programma Common Infra-Red Countermeasures (Circm) dell’Esercito degli Stati Uniti

Leonardo a lavoro con Northtrop Grumman per l’esercito americano.

Oggi il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha sottoscritto un accordo di partnership con Northrop per fornire pointer/tracker per il programma Common Infrared Countermeasure Circm.

Il sistema Circm protegge gli aerei dell’esercito statunitense dalle minacce missilistiche attuali ed emergenti. Inoltre, incorpora la tecnologia compatta pointer/tracker di ultima generazione di Leonardo.

L’accordo quinquennale consentirà a Leonardo di fornire, con il programma Circm a pieno regime, più di 1.200 pointer/tracker oltre ai 500 già consegnati.

Brilla il titolo di Leonardo a Piazza Affari: alle ore 16 il rialzo è dell’1,11%. Positiva anche Fincantieri +1,1% su indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo starebbe trattando proprio con l’ex Finmeccanica per Oto Melara, confluita nella divisione Sistemi di Difesa di Leonardo nel 2016. Si ipotizza che un’offerta possa arrivare entro fine anno. Ed Equita conferma buy e target di 8,8 euro per il gruppo di piazza Monte Grappa in attesa di novità sull’accordo.

Tutti i dettagli.

LA PARTNERSHIP TRA LEONARDO E NORTHROP GRUMMAN

Lo scorso maggio Northrop Grumman, colosso statunitense che fornisce sistemi, prodotti e soluzioni innovative nei settori dei sistemi senza pilota, cyber, C4ISR, spazio, logistica e modernizzazione a clienti in tutto il mondo, si è aggiudicato un contratto di produzione full rate (FRP) da 959 milioni di dollari per il sistema Common Infrared Countermeasurer (Circm) dell’Us Army.

Dopo un’attività positiva di test e valutazione operativa iniziale di sei mesi (IOT&E) con l’Esercito degli Stati Uniti, il sistema Circm equipaggerà le piattaforme dell’arma statunitense, tra cui il CH-47 Chinook, l’UH-60 Black Hawk e l’AH-64 Apache.

Oggi Leonardo ha sottoscritto un accordo quinquennale di partnership con Northrop Grumm per fornire pointer/tracker per il programma.

L’accordo è l’ultimo sviluppo di una partnership a lungo termine tra Northrop Grumman e Leonardo. Come ricorda la nota diffusa, le due società hanno iniziato a lavorare insieme nel 1995 allo sviluppo congiunto dell’AN/AAQ-24(V) Nemesis DIRCM per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e il Ministero della Difesa del Regno Unito. Leonardo ha sviluppato e prodotto le unità pointer/tracker per il sistema Nemesis.

POINTER/TRACKER CONSEGNATI DAL SITO DI EDIMBURGO

Leonardo consegnerà i pointer/tracker dal suo sito di Edimburgo, nel Regno Unito, dove progetta e produce tecnologie di contromisure a infrarossi diretti (DIRCM) per il Regno Unito e i suoi alleati.

COS’È IL SISTEMA CIRCM

Il sistema Circm è una contromisura che proteggerà gli equipaggi dell’Esercito americano e i loro aerei dai missili in arrivo. Funziona mirando e “abbagliando” con un potente laser il sistema di guida a infrarossi (IR) della minaccia. Il pointer/tracker di Leonardo è il cuore del sistema e dirige il laser con precisione sul cercatore del missile.

Finora, questi sistemi sono stati integrati in più di 1.500 velivoli.

IL CONTRIBUTO DI LEONARDO

Leonardo ha consegnato più di 500 unità pointer/tracker a Northrop Grumman per il programma Circm, che ha visto le prime consegne all’esercito degli Stati Uniti nel 2016.

IL COMMENTO DI EQUITA

Nel frattempo, Equita Sim ha confermato il rating buy su Leonardo (target 8,8 euro) e hold su Fincantieri (target di 0,72 euro). “Secondo diverse fonti giornalistiche, segnalano gli analisti, Fincantieri sarebbe interessata ad acquisire il perimetro della ex Oto Melara, confluita nella divisione Sistemi di Difesa di Leonardo nel 2016” scrive MF/Milano Finanza.

SULLE INDISCREZIONI DELLA VENDITA DI OTO MELARA A FINCANTIERI

Fincantieri potrebbe lanciare un’offerta per Oto Melara entro la fine dell’anno, ha scritto nel fine settimana la Stampa.

“Nessun dettaglio è emerso sul perimetro dell’eventuale deal e sui dati economici. In attesa di maggiori dettagli, riteniamo che l’interesse di Fincantieri rientrerebbe nella volontà della società di rafforzare la propria divisione militare (24% del fatturato 2020 di gruppo, ndr) con potenziali sinergie estraibili”, precisano gli esperti della Sim milanese come riporta MF/Milano Finanza.

“Da valutare economics e impatti sulla struttura finanziaria dell’eventuale deal che tuttavia riteniamo possa essere di dimensioni contenute”, conclude Equita.

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