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Cosa chiedono New York Times, Wall Street Journal ed altri giornali a Apple

Apple sotto attacco: New York Times, Washington Post, Wall Street Journal e altre testate giornalistiche  vogliono lo stesso trattamento di Amazon Prime

 

Tutti contro Apple. O quasi. New York Times, Washington Post, Wall Street Journal e altre testate giornalistiche chiedono ad Apple di abbassare la percentuale che trattiene sugli abbonamenti siglati Apple Store.

Tutti i dettagli.

APPLE PRENDE IL 30% DAGLI ACQUISTI

Apple, scrive il New York Times, trattiene il 30% dei ricavi generati dalla maggior parte degli abbonamenti via App Store. La tariffa scende al 15% solo per i secondi abbonamenti.

IL TRATTAMENTO DI FAVORE: AMAZON PRIME

A fine luglio (il 29, esattamente) in commissione al Senato Usa è stata resa nota, riporta il quotidiano americano, una comunicazione tra il veterano di Apple, Eddy Cue, e il Ceo di Amazon, Jeff Bezos, in cui le due società hanno concordato un accordo di condivisione delle entrate del 15% per le iscrizioni di nuovi clienti a Prime Video tramite l’app store.

EDITORI: “SODDISFIAMO STESSE CONDIZIONI DI AMAZON”

Lo “sconto”, ha spiegato Apple, spetta a chi rispetta determinati requisiti. Gli editori, si legge in una lettera degli editori ad Apple, pubblicata da Digital Content Next (DCN), che rappresentano le testate, scrivo che “dovrebbero qualificarsi per gli stessi termini offerti ad Amazon”.

E per questo chiedono a Tim Cook “di definire chiaramente le condizioni che Amazon ha soddisfatto per il suo accordo, in modo che le aziende rappresentate da DCN che soddisfino tali condizioni possano ricevere lo stesso trattamento”, si legge nella lettera.

IL CASO FORTNITE

La richiesta arriva in un momento decisamente particolare per Apple e il suo Apple Store. Nei giorni scorsi, come scritto su questo sito, Fortnite si è ribellato alle politiche di Apple (ma anche di Google) annunciando un sistema di pagamento che bypassava gli store digitali.

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