Skip to content

Facebook Multa

Perché la Corea del sud ha multato Facebook sulla privacy

L'autorità sudcoreana per la tutela della privacy ha multato Facebook e Netflix per 4,8 milioni di euro, accusandole di raccogliere e trasferire dati personali senza consenso. Google è stata soltanto ammonita

 

La Commissione sulla protezione delle informazioni personali, l’autorità sudcoreana che si occupa della tutela dei dati personali, ha comminato una multa di 6,7 miliardi di won (4,8 milioni di euro) a Facebook e Netflix per violazioni della privacy. Google, invece, ha ricevuto solo un avvertimento. La Commissione ha però imposto a tutte e tre le società tecnologiche americane di risolvere le problematiche delle rispettive piattaforme.

LA MULTA A FACEBOOK

Delle tre, è stata Facebook ad aver ricevuto la multa più grande: 6,46 miliardi di won. L’autorità sudcoreana ha accertato che, dall’aprile 2018 al settembre 2019, la società ha creato e raccolto modelli di riconoscimento facciale di 200mila utenti locali senza il loro consenso.

I PRECEDENTI

L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap scrive che si tratta della seconda più grande multa imposta a Facebook dall’autorità.

Lo scorso novembre, infatti, la Commissione ha multato Facebook per 6,7 miliardi di won e chiesto un’indagine sulla società per aver fornito ad altri operatori delle informazioni personali sui suoi utenti senza il consenso di questi ultimi.

Facebook è anche stata accusata di raccogliere i numeri di telefono degli iscritti alla sua piattaforma in maniera illegale e di non notificare le modifiche alle politiche di gestione delle informazioni personali.

LA MULTA A NETFLIX

La multa a Netflix, invece, ammonta a più di 220 milioni di won e riguarda la raccolta non consenziente di informazioni personali di 5 milioni di persone ancora prima che il processo per la loro registrazione alla piattaforma di streaming fosse terminato.

La società è stata inoltre ritenuta responsabile per non aver comunicato il trasferimento di dati personali degli utenti sudcoreani al di fuori del paese.

L’AMMONIMENTO A GOOGLE

A differenza di Facebook e Netflix, Google non è stata multata, ma la Commissione ha chiesto all’azienda di migliorare le misure di gestione dei dati personali, definite vaghe.

LA STRETTA DELLA COREA DEL SUD SU APPLE E GOOGLE

Mercoledì una commissione parlamentare sudcoreana ha votato a favore di una richiesta per la modifica di una legge che vieterà a Google e Apple di riscuotere commissioni (fino al 30 per cento) agli sviluppatori di software che pubblicano le proprie app negli store delle due società.

La legge ha l’obiettivo di ridurre la posizione dominante di Apple e Google nel mercato sudcoreano dei sistemi di pagamento in-app.

Apple si è difesa parlando, tra le altre cose, di tutela della privacy: sostiene infatti che l’assenza di commissioni e quindi di controlli attraverso i propri sistemi di pagamento esporrà gli utenti sudcoreani al “rischio di frode, minando le loro protezioni sulla privacy, danneggiando la fiducia degli utenti negli acquisti sull’App Store e portando a minori opportunità per gli sviluppatori sudcoreani”.

Lee Hwange, professore di diritto della concorrenza alla Korea University School of Law, ha detto a Reuters che “Google e Apple non sono gli unici a poter creare un sistema di pagamento sicuro”.

Torna su