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Playables

Con Stadia Google giochicchierà ai videogame

Il colosso tecnologico di Mountain View ha annunciato il lancio di un servizio di gioco basato su cloud. Le azioni di Sony e Nintendo scendono sui piani di gioco di Google

Stadia è il “posto” per giocare. Non serve più la console. Parola di Google. In occasione della Game Developer Conference di San Francisco, il colosso di Mountain View ha presentato la nuova piattaforma per il gaming in cloud Stadia. Perché “il futuro dei giochi non è una scatola ma è un posto”.  Non sappiamo nemmeno costerà il servizio per i consumatori o quando verrà lanciato, solo che arriverà “entro il 2019” negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e in “parte” dell’Europa. Da qui il dubbio sulla presenza dell’Italia tra i Paesi di lancio. Ecco i dettagli.

NON SERVE LA CONSOLE PER GIOCARE

Gli sviluppatori potranno creare nuovi giochi su Stadia, una piattaforma di streaming che permetterà ai giocatori di accedere all’azione attraverso il web invece di dover acquistare costose console o personal computer. La società guidata da Sundar Pichai ha anche introdotto il proprio controller di gioco, che crea giochi da console su un computer o uno smartphone. Con Stadia dunque i  giochi arrivano direttamente dai server di Google ai computer, ai televisori e ai dispositivi mobili, scavalcando la necessità di hardware specifici.

IL BINOMIO CHROME-YOUTUBE

Al centro del servizio di cloud gaming di Stadia troviamo YouTube e Chrome. Google sta facendo leva su YouTube per basarsi sulla popolarità dei videogiochi e dei creatori che inviano regolarmente giochi a milioni di persone su servizi come Twitch. Inizialmente Stadia sarà disponibile soltanto tramite Chrome, Chromecast e dispositivi Android. Chrome si conferma dunque il browser Web dominante di Google anche se la società ha promesso più browser per il futuro, ma non è chiaro quando e se arriveranno.

UNA CONNESSIONE POTENTE E COSTANTE

Se Google punta a far giocare quante più persone possibili, questo sarà possibile solo grazie alla diffusione della banda larga. Per usufruire in maniera adeguata del servizio, Stadia necessita di una connessione a 25 Mbps o di poco inferiore. Come ha evidenziato The Verge, ciò significa che la connessione a banda larga fissa media negli Stati Uniti, attualmente intorno a 96 Mbps secondo alcune stime, sarà sufficiente, ma se vivi in ​​uno stato senza copertura di banda larga sarà più complicato giocare. Si tratta di un parametro piuttosto alto per l’Italia per esempio che in Europa occupa una delle posizioni più basse nella classifica delle velocità di connessione.

CHI DOMINA IL MERCATO DEI VIDEOGAMES

L’annuncio segna una nuova importante incursione nell’industria dei videogiochi da 180 miliardi di dollari per Big G. Come ha evidenziato Bloomberg, in realtà Google ha già una notevole presenza nei giochi attraverso il suo app store Android, uno dei più popolari mercati di giochi per dispositivi mobili. Tuttavia, Big G insieme ai giganti rivali come Amazon, Facebook e Apple giocano un ruolo secondario nel lucroso mercato dei giochi hardcore, che funziona ancora su hardware. Questo è il settore in cui le console PS4 della Sony e XBox di Microsoft la fanno da padroni generando un’enorme industria dell’intrattenimento. Con Stadia, Google punta a portare giochi più complessi a più persone.

LE GIAPPONESI CROLLANO, MICROSOFT TIENE

Eppure l’ingresso di Big G fa tremare anche pietre miliari del gaming con Sony e Nintendo. Dopo il lancio di Stadia, Sony ha perso il 3,38% e Nintendo il 3,21% nelle negoziazioni di queste mattina. Le due compagnie giapponesi registrano un calo del 39% e del 30% rispettivamente dal loro picco del 2018. Resta invece imperturbabile Microsoft che non ha avuto scossoni sul mercato. Questione di posizionamento e dimensioni secondo il Financial Times. Il calo del prezzo delle azioni negli ultimi mesi ha scatenato il dibattito sul futuro dei giochi per console. Finora Alphabet (parent company di Google) non si era interessata così intensamente al mondo dei videogiochi. Benché Stadia non concorra con le altre piattaforme di streaming dei videogiochi potrebbe comunque erodere la vendita delle console.

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