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Big Tech

Come vanno i conti di Facebook, Amazon, Google, Apple e Twitter

Ricavi oltre le attese per le big tech nel terzo trimestre. Tutti i numeri di Facebook, Amazon, Google, Apple e Twitter nell'articolo di Gaia Vendettuoli per Agi

Risultati tutti migliori del previsto per le big tech nel terzo trimestre.

Facebook, Amazon, Apple e Google non deludono le attese, ma nonostante questo i dati con convincono del tutto Wall Street.

FACEBOOK, RICAVI E UTILI BATTONO LE ASPETTATIVE

Facebook batte le stime degli analisti sui conti del III trimestre, poiché più aziende utilizzano i suoi strumenti di pubblicità digitale durante l’impennata causata dalla pandemia di Covid.

I ricavi totali, che consistono principalmente nella vendita di pubblicità, sono saliti a 21,47 miliardi di dollari (+22%) contro i 19,82 miliardi stimati dagli analisti. I profitti sono aumentati del 29% a 7,85 miliardi di dollari.

Tra luglio e settembre il social network ha visto crescere del 12% il numero degli utenti attivi giornalieri a 1,82 miliardi. Crescono anche gli utenti attivi mensili (+12%) a 2,74 miliardi. E sono cresciuti anche i dipendenti (32%). Le azioni di Facebook sono aumentate del 36% da inizio anno.

“Ci aspettiamo che il nostro tasso di crescita dei ricavi pubblicitari del quarto trimestre 2020 su base annua sia superiore al tasso riportato del terzo trimestre 2020, guidato dalla continua forte domanda degli inserzionisti durante le festività natalizie”, ha fatto sapere la società in una nota. Le azioni di Facebook hanno guadagnato il 4,87% negli scambi after hours a Wall Street.

AMAZON TRIPLICA L’UTILE NETTO A 6,3 MLD, 96,1 MLD RICAVI

Amazon sfrutta appieno nel III trimestre l’impennata dell’e-commerce e del telelavoro dall’inizio della pandemia di Covid-19, ma le sue previsioni deludono Wall Street.

Per il trimestre in corso, che include la grande operazione di vendita ‘Prime Day’ che si è svolta eccezionalmente a ottobre, e le festività natalizie, il gruppo prevede un utile operativo compreso tra 1 miliardo e 4,5 miliardi. Gli analisti si aspettavano 5,8 miliardi di dollari, secondo Factset.

La quota è scesa dell’1,1% negli scambi elettronici dopo la chiusura della Borsa di New York. Il gruppo di Jeff Bezos, la più grande fortuna del mondo secondo la rivista Forbes, ha tuttavia fatto molti soldi nel terzo trimestre, con l’utile netto triplicato a 6,3 miliardi di dollari. L’utile per azione si è attestato a 12,37 dollari, ben al di sopra dei 7,4 dollari previsti dagli analisti.

I ricavi del gigante dell’e-commerce, che afferma di aver creato 400.000 posti di lavoro dall’inizio dell’anno in tutto il mondo, è aumentato del 37% nel periodo fino a raggiungere i 96,1 miliardi di dollari. Mentre le misure di contenimento hanno reso Amazon ancora più popolare e onnipresente nella vita quotidiana di milioni di persone, le entrate derivanti dalla vendita di articoli sulla sua piattaforma sono aumentate del 39%.

Con l’avvento del telelavoro, aziende e privati hanno anche aumentato l’utilizzo di servizi “cloud” (remote computing) come quello offerto da Amazon, Aws, il cui fatturato è aumentato del 29%.

APPLE, RICAVI TRIMESTRE SOPRA ATTESE MA TITOLO PERDE 4,89%

Apple chiude il quarto trimestre dell’esercizio fiscale con ricavi per 64,69 miliardi di dollari e un utile netto di 12,67 miliardi.

La casa di Cupertino ha archiviato il trimestre con ricavi per 64,69 miliardi di dollari e un utile netto di 12,67 miliardi. Le entrate dagli iPhone, che rappresentano circa la metà di quelle totali, sono scese a 26,4 miliardi dai 33,4 miliardi dell’anno precedente, sotto le stime a 27,93 miliardi. I ricavi delle attività di servizi di Apple, tra cui Apple News, Apple TV + e iCloud, sono cresciuti a 14,55 miliardi di dollari da 12,5 miliardi, oltre i 14,12 miliardi stimati.

Apple ha annunciato un utile per azione di 0,73 dollari su ricavi di 64,70 miliardi di dollari.

GOOGLE VOLA CON UTILE A 11,2 MILIARDI

Alphabet, la società che controlla Google, ha annunciato un utile per azione di 16,4 dollari su ricavi di 46,17 miliardi. Gli analisti stimavano 11,42 dollari e il risultato è superiore anche ai 10,12 dollari dello stesso periodo di un anno fa.

La crescita è stata guidata dalle entrate pubblicitarie che hanno migliorato le performance nella sua più grande attività, Google search, e hanno supportato l’attività su YouTube.

“I ricavi totali riflettono una crescita su base ampia guidata da un aumento della spesa degli inserzionisti in Google search e YouTube, nonché dalla forza continua di Google Cloud e Play”, ha affermato Ruth Porat, chief financial officer di Alphabet e Google. Google search ha aumentato le entrate del 6,5% a 26,34 miliardi nel trimestre su base annua, mentre gli annunci di YouTube sono aumentati del 32,4% con 5,04 miliardi.

Le entrate del cloud sono aumentate del 44,5% a 3,44 miliardi di dollari per il trimestre su base annua e YouTube è cresciuto del 31%. “Abbiamo avuto un trimestre positivo, coerente con il più ampio ambiente online”, ha affermato l’amministratore delegato Sundar Pichai.

TWITTER, FRENA CRESCITA UTENTI E TITOLO CROLLA

Anche Twitter cade a Wall Street nel trading elettronico post-chiusura dopo aver segnalato nel III trimestre una crescita inferiore alle attese dei suoi utenti, aumentati solo di un milione (l’aumento piu’ basso dal 2017) a un totale di 187 milioni, mentre gli analisti si aspettavano una cifra intorno ai 196 milioni.

Il social network chiude il terzo trimestre con un utile netto di 28,7 milioni di dollari, in calo rispetto ai 36,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono comunque saliti del 14% a 936 milioni di dollari. Il titolo di Twitter è crollato del 15% nel trading elettronico post-chiusura a Wall Street.

I ricavi pubblicitari del social network, che rappresentano la sua principale fonte di reddito, sono aumentati di oltre il 15% su base annua. Twitter, tuttavia, non ha nascosto le sue preoccupazioni nell’immediato futuro. “Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali è difficile prevedere come si evolverà il comportamento degli inserzionisti”, ha detto il gruppo in un comunicato. “Nel secondo trimestre, molti marchi hanno rallentato o sospeso la spesa in risposta ai disordini sociali negli Stati Uniti prima di aumentarli per rimettersi in carreggiata”, ha detto ancora la società.

(Estratto dell’articolo pubblicato su agi.it)

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