Se il cloud di Amazon va in Tilt, un gran numero di siti americani risultano irraggiungibili. Ma cosa è il cloud? Perchè è importante? E Quale mercato genera in Italia?
Il cloud di Amazon va in tilt e i principali siti Americani crollano, uno dopo l’altro. Nella giornata di martedì 28 febbraio, come scrive Bloomberg, sono risultati irraggiungibili i siti Medium, Imgur, Runkeeper, Dropbox, Minecraft, Trello, Tinder e la mail Yahoo. E non solo: non è stato possibile nemmeno caricare i contenuti di Netflix, di Expedia e di Dropbox. A cadere anche la Sec, la Consob Americana. Ma prima di capire quanto accaduto e le motivazioni di tutto questo, facciamo un passo indietro e proviamo a capire cosa sia il cloud.
Cosa è il cloud

Quanto vale il cloud in Italia
Il mercato cloud in Italia cresce e si consolida. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto alla sesta edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, aggiornati a giugno 2016, il mercato del cloud, che ora vola anche in Italia e tocca quota 1,7 miliardi di euro.
A crescere a ritmo più sostenuto sia il Public Cloud, ma aumentano anche li investimenti dedicati alla Cloud Enabling Infrastructure, ovvero quelli destinati ad aggiornare il patrimonio infrastrutturale e applicativo già esistente in azienda.
Cosa è accaduto al cloud di Amazon
Nella giornata del 28 febbraio, è stato impossibile aprire Medium, Imgur, Runkeeper, Dropbox, Minecraft, Trello, Tinder, la mail Yahoo o visualizzare i contenuti di Netflix o Expedia. Non è stato nemmeno possibile navigare sul sito della Sec, una specie di Consob Usa. Il motivo è unico per tutti: Amazon Web Services, un servizio di cloud che offre spazio di memoria e potenza di calcolo a moltissimi siti web.

“Una grande parte di Internet non sta funzionando come dovrebbe in queste ore a causa di questa interruzione”, aveva annunciato Daniel Buchuk, direttore marketing con SimilarTech. “Quasi l’1 per cento dei più grandi siti sul web utilizzano il cloud di Amazon, inclusi i domini popolari come SoundCloud, Quora, Giphy e Slack.”
Nelle ore successive, la situazione è lentamente tornata alla normalità, ma i clienti hanno continuato a registrare degli errori.
I numeri di Amazon Web Servise
Amazon web service, che offre servizi di storage e di cloud computing, evitando alle aziende che lo utilizzano di costruire i propri data center, cresce e sostiene le performance della società.
Secondo i dati dell’ultima trimestrale, i profitti operativi di Amazon Web Service sono quasi raddoppiati a 926 milioni di dollari e le entrate sono lievitate del 47% a 3,54 miliardi. Per l’intero 2016 la divisione ha raggiunto i 12,22 miliardi di giro d’affari, superando l’obiettivo di dieci miliardi fissato dal chief executive Jeff Bezos.
Cloud: la nuova fa la differenza nelle casse aziendali
Non è solo Amazon a puntare sul cloud. La nuova, infatti, fa la differenza, anche nei conti delle grandi aziende, come dimostrano le ultime trimestrali presentate dai big del settore tech, quali Alphabet, casa madre di Google, Microsoft e Intel. Tutte e tre le società, infatti, hanno registrato margini di crescita migliori nel cloud e nei servizi che sfruttano la rete per migliorare ed estendere l’attività dei computer.

Protagonista di questa trimestrale, come abbiamo accennato, è stato il cloud: Azure ha messo a segno un incremento dell’8% a 6,9 miliardi, con ricavi aumentati del 93%. I numeri fanno di Microsoft il secondo grande attore del mondo cloud, dientr Amazon, ma prima di Google.
Male, invece, il giro d’affari prodotto dal segmento “More Personal Computing”, in calo del 5%.
Alphabet. La trimestrale presentata da Alphabet, casa madre di Google, mostra numeri positivi, con profitti in crescita, ma delude le attese degli analisti. Nell’ultimo trimestre, Google ha registrato una crescita del fatturato pari a circa il 22%, con guadagni pari a 26 miliardi di dollari. L’utile netto è stato pari al 20%, 5,33 miliardi di dollari. Gli utili per azione, depurati da voci straordinarie, sono stati di 9,36 dollari, sotto i 9,64 previsti dagli analisti.
Se è vero che è la pubblicità il principale pilastro delle entrate, è anche vero che hardware, cloud e app, hanno messo a segno un + 62%, a 3,4 miliardi. Bene anche la divisione “Other bets”, ovvero quella dei progetti più rischiosi: hanno registrato entrate per 262 milioni conto 150 e ridotto le perdite a 1,09 miliardi da 1,21 miliardi.







