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Cloud, Leonardo abbraccia Microsoft e Accenture nel Regno Unito

Leonardo è diventata la prima grande azienda della Difesa nel Regno Unito a passare al cloud sicuro grazie alla piattaforma Azure di Microsoft.

Leonardo fa da apripista all’utilizzo dei dati in un ambiente cloud sicuro in tutto il comparto Difesa nel Regno Unito.

Il gruppo della difesa e aerospazio italiano, in collaborazione con Microsoft e Accenture, è diventato la prima grande azienda della Difesa nel Regno Unito a migrare applicazioni e dati chiave in un ambiente cloud sicuro, grazie alla scelta della piattaforma cloud “Azure” nei suoi siti nel Regno Unito. Lo riferisce un comunicato dell’azienda.

In questo modo, gli ingegneri di Leonardo nel Paese potranno accedere da remoto, in sicurezza, a una “dorsale digitale” che accelererà la ricerca tecnologica, ridurrà i costi di sviluppo e consentirà una collaborazione più stretta con clienti e partner. In futuro, questa infrastruttura digitale consentirà anche di sfruttare l’enorme quantità di dati raccolti per sviluppare nuovi prodotti e servizi.

Nel frattempo, Leonardo è impegnata sul cloud anche sul fronte nazionale. Continua a prendere forma infatti il Polo Strategico Nazionale (Psn), società partecipata da Tim, Leonardo, Cdp e Sogei, nata con l’obiettivo di dotare la Pubblica Amministrazione di un’infrastruttura cloud sicura, efficiente ed affidabile, con i fondi del Pnrr.

Tutti i dettagli.

LA PRESENZA DI LEONARDO NEL REGNO UNITO

Come ricorda la nota del gruppo di Piazza Monte Grappa, Leonardo è attiva nel Regno Unito con i suoi elicotteri e la produzione di elettronica avanzata per la flotta di Eurofighter Typhoon della Royal Air Force. Quest’anno la società sta investendo circa 100 milioni di sterline nel Paese nell’ambito di una strategia che include l’innovativo progetto “Future Factory”. L’anno scorso l’azienda ha aperto sempre nel Regno Unito stabilimenti digitalizzati dedicati all’elettronica, con infrastrutture digitali in grado di facilitare l’accesso e l’uso di big data.

L’OBIETTIVO DELLA DORSALE DIGITALE

E ora Leonardo è diventata la prima della Difesa in UK a passare al cloud sicuro.

“Con l’introduzione di una dorsale digitale, dipendenti, partner e clienti possono ora accedere in modo sicuro a dati e applicazioni rilevanti, sempre e ovunque. Ciò sarà fondamentale per consentire il passaggio a un modello dove aziende della Difesa e clienti lavorano fianco a fianco, nonostante si trovino fisicamente in altre parti del Paese o del mondo” ha commentato Gareth Hetheridge, Direttore Digital e IT di Leonardo UK aggiungendo che “La forte collaborazione con Microsoft UK e Accenture ci ha permesso di adottare rapidamente questa tecnologia; siamo orgogliosi di essere i primi a promuovere i vantaggi che il cloud può portare all’industria della Difesa del Regno Unito”.

La dorsale digitale consentirà di semplificare o eliminare i processi ove possibile e automatizzare le attività che richiedono tempi lunghi con poco valore aggiunto.

CLOUD AL CENTRO DEL GCAP PROGETTO CON LEONARDO IN QUALITÀ DI PARTNER STRATEGICO

Difatti la digitalizzazione aumenterà la produttività e consentirà di sfruttare appieno i data della Difesa, obiettivo della “Digital Strategy for Defence” del Ministero della Difesa UK. Il progetto sarà implementato anche nel nuovo stabilimento di Leonardo recentemente inaugurato a Newcastle.

Inoltre, il cloud supporterà la realizzazione di programmi collaborativi di ultima generazione, come il Global Combat Air Program (Gcap), il progetto di Italia, Regno Unito e Giappone relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio, di cui Leonardo è partner strategico.

“Con lo scopo di sviluppare la piattaforma impiegando la metà del tempo rispetto a un sistema di generazione precedente, il progetto richiederà nuove pratiche di lavoro che vedranno i partner lavorare insieme in modo più agile. Il cloud sicuro garantirà un supporto adeguato per il raggiungimento di tutti questi obiettivi” specifica la nota di Leonardo.

IN ITALIA LEONARDO A LAVORO SUL POLO STRATEGICO NAZIONALE

Infine, come ricordato all’inizio, Leonardo è impegnata in prima linea anche sul cloud nazionale con l’infrastruttura Polo Strategico nazionale (Psn). L’obiettivo del PSN è realizzare il passaggio del 75% delle amministrazioni italiane (Centrali e Locali e delle Aziende Sanitarie Locali-ASL) al cloud nazionale entro il 2026.

“In particolare, sarà necessario completare la migrazione di 30 amministrazioni entro il settembre 2023 per arrivare a 100 entro settembre 2024 e 280 al traguardo finale di giugno 2026” precisa Agendadigitale.

L’infrastruttura poggia su quattro data center nazionali (due nel Lazio e due in Lombardia), gestiti direttamente dalla società Psn, sono già stati certificati secondo i più alti standard di sicurezza, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Nello specifico, Leonardo, attraverso il SOC a Chieti e il centro di cybersecurity a Genova, garantisce alla infrastruttura un monitoraggio continuo rispetto a minacce e cyber attacchi.

Era l’agosto 2022 quando la newco composta da Leonardo, Cdp, Sogei e capeggiata da Tim ha sottoscritto con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la convenzione per l’affidamento in concessione della progettazione, realizzazione e gestione dell’infrastruttura cloud nazionale Polo Strategico Nazionale a seguito dell’aggiudicazione della gara.

Nel frattempo, il Tar Lazio ha accolto, con sentenza resa nota il 13 marzo, il ricorso proposto dal raggruppamento Fastweb-Aruba in merito all’aggiudicazione alla cordata Tim-Cdp-Leonardo-Sogei della realizzazione del Polo strategico nazionale per il Cloud nazionale. Ma non ci saranno conseguenze dirette sulla realizzazione dell’infrastruttura. «Sono in corso gli approfondimenti tecnici volti all’impugnazione, comunque la sentenza non ha conseguenze per quanto riguarda l’esecuzione del contratto ma eventualmente solo sull’indennizzo» ha evidenziato proprio ieri Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, in audizione alla Camera.

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