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Apple Iphone

La Cina staccherà la corrente alle fabbriche degli iPhone?

La crisi energetica in Cina potrebbe ripercuotersi sulle aziende che forniscono componenti o assemblano gli iPhone di Apple. Ecco cosa sappiamo.

Pegatron, azienda di elettronica taiwanese e stretta collaboratrice di Apple per l’assemblaggio degli iPhone, ha dichiarato di stare adottando delle misure di risparmio energetico per adeguarsi alle nuove direttive del governo cinese.

La notizia è significativa perché, oltre a raccontare le dinamiche energetiche della Cina, potrebbe essere anticipatrice di problemi produttivi per Apple.

COSA STA SUCCEDENDO IN CINA

In alcune parti della Cina il governo ha imposto il razionamento dell’energia destinata agli impianti industriali per evitare il dilagarsi di una crisi più ampia, che sta già toccando sia gli edifici commerciali che le abitazioni.

A causa della minore produzione di carbone e dell’inasprimento delle misure sulle emissioni inquinanti, il paese sta avendo difficoltà a garantire forniture sufficienti di energia elettrica per l’attività industriale, per l’alimentazione delle luci dei negozi e per il consumo domestico. Il tutto mentre in alcune zone settentrionali del paese le temperature notturne sono scese molto, facendo aumentare la domanda di energia per il riscaldamento.

Il razionamento dell’energia interessa anche due province importanti per l’economia nazionale, ovvero i poli industriali del Jiangsu e del Guangdong.

LE RIPERCUSSIONI PER APPLE

Al di là dell’annuncio, non sembra che le operazioni di Pegatron siano state danneggiate, almeno finora. Anzi: stando a fonti sentite da Bloomberg, pare che all’azienda – come ad altre sempre operanti nel settore tecnologico – sia stato garantito un accesso preferenziale all’energia che le consente di proseguire con le sue operazioni.

Le fonti dicono anche che la fabbrica di Pegatron a Kunshan, nel Jiangsu, dove si producono gli smartphone di Apple, verrà toccata dalla crisi energetica solo in maniera ridotta. Non c’è stato finora nessun impatto significativo sulle attività e le consegne anche nel vicino impianto di assemblaggio di iPhone di Luxshare.

A non subire interruzioni sono stati anche due altri stabilimenti cruciali per la filiera di Apple: la fabbrica di iPhone di Pegatron a Shanghai e quella di Foxconn a Zhengzhou.

IL COMUNICATO DI PEGATRON

In un comunicato, Pegatron fa sapere di aver adottato misure di risparmio energetico e idrico già da alcuni anni e di aver messo a punto un “programma complessivo di risposta” all’attuale situazione.

SITUAZIONE MONITORATA

Stando alle informazioni ricevute dalle sue fonti, Bloomberg scrive che la filiera degli iPhone sta dando prova di resilienza alla crisi energetica cinese, ma i fornitori di Apple stanno comunque monitorando l’evoluzione degli eventi.

Reuters però fa notare come Unimicron Technology, un fornitore di Apple, abbia dichiarato che tre delle sue sussidiarie cinesi dovranno interrompere la produzione fino alla mezzanotte del 30 settembre, da mezzogiorno del 26. Anche Confract, dalla quale Apple acquista componenti per le casse degli iPhone, ha annunciato che sospenderà la produzione fino a giovedì, ma sarà comunque in grado di soddisfare i livelli di richiesta con le sue scorte.

L’IMPORTANZA DEL SETTORE TECNOLOGICO PER LA CINA

Il fatto che i fornitori di Apple, a differenza di altri soggetti industriali, non siano stati granché danneggiati dalla crisi energetica si spiega con l’importanza delle esportazioni per l’economia cinese.

Foxconn e le altre aziende di elettronica sono tra quelle che esportano di più all’estero, nonché tra quelle che possiedono più impiegati.

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