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Industria

Chi monitora gli effetti di Industria 4.0?

Non sapere dopo tre anni e tre mesi da Industria 4.0 quante siano le imprese che hanno all’attivo buone pratiche digitali e sostenibili dal punto di vista energetico pone più di una domanda. L'articolo di Nunzio Ingiusto

Bisogna riconoscere a Carlo Calenda il merito, da ministro dello Sviluppo Economico, di aver aperto le porte alle imprese italiane per l’innovazione tecnologica collegata alla sostenibilità. Un merito tuttora valido in quanto alcuni indicatori economici del nostro Paese sono cresciuti grazie a quel disegno industriale. La sua Industria 4.0 ha obiettivamente stimolato l’imprenditoria italiana a investire in settori a lei poco confidenziali. Dopo Calenda al Mise non è stata più la stessa cosa.

Non sapere esattamente dopo tre anni e tre mesi da Industria 4.0 quante siano le imprese che hanno all’attivo buone pratiche digitali e sostenibili dal punto di vista energetico pone più di una domanda. A comporre il puzzle ci pensa ora l’Associazione Kyoto Club attraverso un sondaggio riservato alle imprese diviso in 5 sezioni. L’obiettivo è quello di raccontare le buone pratiche digitali ,innovative e sostenibili per coinvolgere gli imprenditori che non hanno ancora colto le opportunità della declamata quarta rivoluzione industriale.

“Questa indagine sarà un’occasione per indagare sul campo il legame effettivo tra interventi di trasformazione digitale, crescita della competitività delle imprese e possibile impatto sulla sostenibilità di processi e sviluppi aziendali”, ha detto Laura Bruni del Kyoto Club. C’e da crederle, perché il miglior modo di gestire l’innovazione era di tenerla sotto controllo per misurare la reale capacità del sistema di accettare i cambiamenti e magari di aiutarlo.

Grazie ai piani governativi, sostiene il Kyoto Club, Industria/Impresa 4.0, può essere di aiuto a tutti quelli che vogliono capire se la “Digital Transformation” può rappresentare un’importante occasione per le aziende, anche in termini di green economy. Di più. Scoprire se e come la digitalizzazione fa bene al risparmio energetico. Una leva di successo nella competizione internazionale.

L’associazione, impegnata sui molti fronti dell’economia circolare, rende un servizio al governo? Sì. Facendosi – come spiega la nota di presentazione del sondaggio – portavoce di bisogni e necessità di chiarimento. Mise e Confindustria sono avvisate. Ma l’ascolto non è garantito.

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