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Fcas

Chi (e perché) borbotta in Germania contro il caccia Fcas

Che cosa si cela dietro i dubbi del ministero della Difesa su Fcas, il progetto del sistema di aereo da combattimento del futuro firmato da Francia, Germania e Spagna. L'articolo di Pietro Romano

 

L’Fcas si ritrova l’ennesimo ostacolo sulla pista del decollo. A porlo, questa volta, il ministero della Difesa tedesco. Un ostacolo ancora più imponente visto che le elezioni legislative sono alle porte e la situazione politica in Germania assomiglia sempre più a quella dell’Italia alla fine della prima repubblica.

A sollevare dubbi sul progetto del sistema di aereo da combattimento del futuro firmato da Francia, Germania e Spagna — giunto ormai alla Fase B, della durata prevista di 40 mesi – è stato il BAAiNBW, l’Ufficio federale delle attrezzature, delle tecnologie informatiche e del supporto alle attività della Bundeswehr, le forze armate di Berlino.

Alla vigilia dell’esame (che si prevede minuzioso e magari ostico) della sostenibilità economica del progetto da parte della potente commissione delle finanze del Bundestag (il Parlamento germanico,) fissato per mercoledì 23 giugno, dal BAAiNBW è arrivato un autentico siluro all’Fcas, tale da rimettere in gioco l’intero programma.

“L’accordo definisce delle strutture e delle regole che non sono nell’interesse tedesco e soddisfano pressoché esclusivamente gli interessi francesi”, sottolinea il rapporto, nonostante l’associazione delle industrie tedesche dell’aerospazio e difesa (l’equivalente della nostra Aiad) avesse, il 19 maggio scorso, assicurato il contrario. Del resto, il gabinetto del titolare della Difesa tedesca, Annegret Kramp-Karrenbauer, aveva già risposto freddamente a una precisa domanda del ministro sulle ricadute industriali e tecniche del programma, rilevando che “il progetto è destinato a diventare un Rafale Plus (il Rafale è il caccia francese attualmente fiore all’occhiello dell’aeronautica militare di Parigi, ndr) con dei fondi pubblici tedeschi e spagnoli piuttosto che un aereo caccia totalmente nuovo di sesta generazione”.

Perché una tale presa di posizione da parte del ministero della Difesa tedesco e, si presume, dei vertici delle forze armate di Berlino? Secondo quanto risulta a Startmag da fonti diplomatiche residenti a Parigi, il governo e l’industria francesi accuserebbero gli Usa di sabotare il progetto in favore della produzione “a stelle e strisce”. Questa soluzione sarebbe la preferita dai vertici delle forze armate, e in particolare dell’aviazione militare, e anche dai Verdi, il partito dato in ascesa e addirittura ipotizzato come prima forza del Paese nel Parlamento che nascerà dal voto di settembre. Un partito – va ricordato – schierato nettamente contro le esportazioni di armamenti, esplicitamente previste invece nel programma Fcas.

Non è un caso – rilevano a Parigi, non solo negli ambienti sovranisti e destrorsi – che il presidente Joe Biden ha deciso di aumentare fortemente il contingente militare Usa in Germania, con tutto quanto ne discende in termini anche economici oltre che politici, togliendo le castagne dal fuoco a una forza pacifista come i Verdi, sempre più ben visti dall’amministrazione democratica Usa in alternativa alla Cdu, considerata troppo a destra.

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