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Deliveroo Ipo

Che cosa succede all’Ipo di Deliveroo?

Deliveroo prezzerà l'Ipo di Londra nella parte inferiore dell'intervallo. Fatti, numeri, commenti e analisi

 

Deliveroo taglia la fascia target dell’Ipo dopo il contraccolpo degli investitori.

La società di food delivery ha fissato il prezzo dell’Ipo a 3,9 sterline per azione, all’estremità inferiore della forchetta di prezzo 3,9-4,1 pence indicata dal gruppo.

Ciò indicherebbe una valutazione complessiva di 7,6 miliardi di sterline, inferiore a quanto inizialmente previsto di 8,8 miliardi di sterline.

L’offerta è coperta più volte, hanno detto i bookrunner, con l’operazione che dovrebbe chiudersi alle 12 ora di Londra. “Date le condizioni volatili del mercato globale per le Ipo, Deliveroo sta scegliendo di prezzare in modo responsabile e in un punto di ingresso che massimizza il valore a lungo termine per i nostri nuovi investitori istituzionali e retail”, ha detto un portavoce di Deliveroo.

Tuttavia, la decisione arriva dopo una settimana in cui i principali gestori di fondi hanno dichiarato che avrebbero evitato l’offerta di Deliveroo tra le preoccupazioni sui diritti dei lavoratori.

La piattaforma di consegne di cibo, creata a Londra nel 2013, lavora con 115.000 ristoranti ed è presente in circa 800 città nel mondo e ha circa 100.000 autisti di consegne. Proprio quest’ultimi protestano per le paghe ridotte e pianificano scioperi.

Tutti i dettagli.

LA SPIEGAZIONE DELLA SOCIETÀ

“Deliveroo ha ricevuto una domanda molto forte da istituzioni di tutto il mondo”, ha spiegato un portavoce dell’azienda. Ma “date le condizioni di mercato instabili, Deliveroo ha scelto di essere responsabile nella scelta del prezzo”.

Pertanto la società ha insistito sul fatto che la riduzione del prezzo delle azioni non ha nulla a che fare con il contraccolpo degli investitori e l’azione sindacale.

LA PIÙ GRANDE IPO DI LONDRA DA UN DECENNIO

La quotazione è destinata a essere la più grande Ipo di Londra da Glencore nel maggio 2011. Sarà anche la più grande Ipo tecnologica sulla Borsa di Londra, superando il gruppo Hut dello scorso anno e la quotazione del 2015 di Worldpay Group.

I DUBBI DEI FONDI DI INVESTIMENTO

Anche se la quotazione dovrebbe ancora essere il più grande flottante di Londra, gli investitori hanno manifestato dubbi.

Come racconta il Guardian, il più grande gestore di fondi del Regno Unito, Legal and General Investment Management, che gestisce oltre 1,3 trilioni di sterline di asset, ha affermato che probabilmente non sarà coinvolto, citando le preoccupazioni sulla gig economy in cui opera Deliveroo e sulla struttura azionaria della società.

Dopo le preoccupazioni normative evidenziate da L&G e altri, tra cui Aviva, il gestore degli investimenti sostenibili EdenTree ha indicato lunedì che eviterà l’Ipo, affermando che il modello di Deliveroo è “meglio caratterizzato come una corsa al ribasso con i dipendenti trattati principalmente come risorse usa e getta, l’antitesi stessa di un modello di business sostenibile”.

L’AZIONARIATO

In base a quanto indicato nel prospetto informativo dell’offerta pubblica, Amazon, titolare di azioni di classe A, ridurrà la propria quota dal 15,8 all’11,5%, con diritti di voto al 5,2%, mentre il fondatore Will Shu salirà dal 6,1 al 6,3%.

Anche se Shu deterrà il 6,3% della società dopo la quotazione, la partecipazione porterà il 57,5% dei diritti di voto di Deliveroo perché sarà l’unico proprietario delle azioni di Classe B, che portano 20 voti ciascuna, contro un voto ciascuna per le azioni di Classe A.

I DUBBI SULLA STRUTTURA DEL CAPITALE DI DELIVEROO

Alcuni investitori hanno sollevato preoccupazioni sulla struttura azionaria a doppia classe della società.

Questa conferirà all’amministratore delegato Will Shu diritti di voto fuori misura per tre anni dandogli una posizione di maggioranza ai voti degli azionisti.

Nel terzo anniversario dell’Ipo, le azioni di Classe B si convertiranno automaticamente in Classe A.

Da qui i problemi di governance aziendale secondo gli investitori.

TIPOLOGIE MULTIPLE DI AZIONI FINORA ESCLUSI SUL MERCATO DI LONDRA

Come ricorda Bloomberg, tali strutture a doppia classe, che sono comuni negli Stati Uniti e consentono ai fondatori di mantenere il controllo anche dopo un’Ipo, sono al momento oggetto di dibattito a Londra.

Finora il mercato azionario di Londra aveva escluso dalle quotazioni sul Ftse100 le società con tipologie multiple di azioni.

I RIDER IN AGITAZIONE

Mentre Deliveroo si appresta alla quotazione, i suoi fattorini protestano e accusano la società di pagarli molto meno di quanto dichiara.

Sulle barricate i fattorini di Londra, dove Deliveroo ha sede, che hanno annunciato uno sciopero per domenica prossima. Altri sindacati hanno indetto uno sciopero dei rider il 7 aprile, il giorno previsto per la quotazione del colosso del food delivery.

NON SOLO A LONDRA

Ma i rider sono in agitazione anche in Francia, che lanciano una mobilitazione per venerdì a Bordeaux, Tolosa e Lione. Stessa storia in Australia, dove i lavoratori della rete globale Rights4Riders (“Diritti per i fattorini”) sciopereranno lo stesso giorno manifestando a Sydney.

Deliveroo ha sempre sostenuto di pagare i lavoratori in media più di 10 sterline l’ora nel Regno Unito, ma alcune analisi indipendenti hanno dimostrato che la paga reale sia di circa 8,72 sterline l’ora, e in alcuni casi potrebbe scivolare verso le due sterline l’ora.

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