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Conio

Che cosa farà Banca Generali con Conio di Miccoli (ex CheBanca)

Banca Generali entrerà nel capitale della fintech Conio Inc., attiva nei servizi di cripto-valute. Tutti i dettagli sulla partnership societaria e commerciale e sui conti (in perdita) della controllata italiana Conio.

Dietro tutto c’è ancora una volta lui, uno degli attori più dinamici del mondo bancario italiano: Christian Miccoli, l’uomo che lanciò CheBanca!. Prima dell’esperimento di Mediobanca, in Ing Direct Italia ideò Conto arancio facendo sfregare avidamente le mani alla dirigenza olandese. Manager d’oro, Miccoli, anche se con CheBanca! le cose non andarono proprio benissimo. Scrisse Affari Italiani: “Miccoli aveva risposto all’appello di Mediobanca, che con una sua banca diretta s’illudeva di ovviare alla penuria di raccolta finanziaria subentrata alla rottura degli storici rapporti di privativa con le tre banche d’interesse nazionali, sue azioniste storiche: Comit, Credit e Banca di Roma”.  Tuttavia, “il piano-Miccoli non ha mantenuto le sue promesse. I conti di Chebanca! sono rimasti in rosso, troppo alti i costi di provvista ed eccessive le spese nel marketing”.

L’ADDIO A CHEBANCA! E LA STARTUP

I rapporti tra Miccoli e Mediobanca si risolvevano nella primavera del 2013. Gli succedeva Gianluca Sichel, questa volta “pescato” all’interno: era infatti amministratore delegato di Compass, società finanziaria (credito al consumo) controllata dal medesimo gruppo. Miccoli non è rimasto fermo troppo a lungo. Nel giro di poco tempo, assieme a un altro imprenditore da tenere d’occhio, Vincenzo Di Nicola, creatore del sistema dei pagamenti GoPago venduto nientemeno che a quel Jeff Bezos di Amazon, ha infatti creato Conio, startup del fintech con particolare attenzione al ramo delle criptovalute. Sfruttando la febbre dell’oro del Bitcoin, permetteva a tutti, soprattutto a coloro che non se ne intendono particolarmente, di costruirsi il proprio canestrino di valute virtuali. La notizia è che Banca Generali ha deciso di entrare nel capitale di Conio Inc, con sede a San Francisco, che controlla al 100% Conio srl che ha sede a Milano.

COSA SAPPIAMO SULL’ACCORDO GENERALI-CONIO

Nella partnership tra Banca Generali e Conio rientra anche n accordo commerciale di distribuzione per avviare l’offerta dei servizi sulle criptovalute ai clienti di Generali a partire dal prossimo anno. Banca Generali ha partecipato quale main investor ad un’operazione di aumento di capitale di Conio che ha raggiunto i 14 milioni di dollari. “Un arricchimento dei servizi offerti ai clienti, ma anche e soprattutto un partner attento all’innovazione. In questo modo possiamo continuare a sviluppare la nostra piattaforma aperta sfruttando le migliori novita’ che arrivano dalle best-practice internazionali”, ha detto l’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa. “L’accordo siglato con Banca Generali rappresenta un’importante passo in avanti verso una nuova epoca per l’intero sistema finanziario”, gli ha fatto eco Christian Miccoli, Co-Ceo di Conio.

COSA FA CONIO

Nemmeno due settimane fa era stata resa nota un’altra partnership con una piattaforma, Nexi Open, che di fatto ampliava a tutte le banche partner le medesime opportunità offerte dai servizi di Conio. Da inizio anno Conio ha fatto registrare una fortissima accelerazione, vedendo quadruplicare la domanda di Bitcoin in app e raggiungendo oltre 90.000 clienti. Attiva dal giugno 2015, nel secondo trimestre 2020 Conio aveva 13 dipendenti ma il team nell’insieme raggiunge le 18 unità. Startup innovativa a socio unico, vede sedere nel consiglio di amministrazione Miccoli in qualità di presidente, Vincenzo Di Nicola, Gherardo Barbini e Vincenzo Marchese in qualità di consiglieri.

I CONTI DI CONIO

Ma come vanno i conti di Conio? Come tutte le start up, i primi anni i conti economici non brillano troppo. Infatti il valore della produzione alla fine del 2019 è stato di 431mila euro (in diminuzione rispetto ai 605mila euro dell’anno precedente) e i costi lievitano: il totale dei costi di produzione è cresciuto da 1,27 milioni di euro del 2018 a 1,39 milioni l’anno scorso, che ha fatto dunque registrare una perdita di 751mila euro.

CHE COSA SI LEGGE NEL BILANCIO 2019 DI CONIO

Per i vertici, le prospettive di bilancio sono rosee: “Per il successivo biennio 2020-2022 la società ha predisposto un piano finanziario dettagliato, che da evidenza della sostenibilità futura del business, e che prevede, nel caso prudenziale, il superamento del pareggio di bilancio ed il raggiungimento dell’utile d’esercizio già nel 2021”, hanno gli scritto gli amministrazione nella relazione al bilancio 2019.
inerenti a valute virtuali.

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