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Bezos Nasa

Bezos ci riprova con Lockheed Martin e Boeing per il lander lunare della Nasa

La compagnia aerospaziale Blue Origin di Jeff Bezos fa una nuova offerta per il contratto di sviluppo del lander lunare sostenibile della Nasa per supportare le missioni di allunaggio, dopo aver perso contro SpaceX nel 2021

Jeff Bezos con la sua società aerospaziale Blue Origin sta rincorrendo una seconda possibilità con la Nasa.

Blue Origin sta collaborando con Boeing e Lockheed Martin per sviluppare per sviluppare un sistema di atterraggio umano per il programma Artemis della Nasa per il ritorno dell’uomo con la prima donna sulla Luna. Lo hanno annunciato il 7 dicembre le società.

La proposta congiunta del lander lunare, guidata da Blue Origin, segna il secondo tentativo delle società del miliardario fondatore di Amazon di aggiudicarsi un ambito contratto per il lander mentre la Nasa cerca più opzioni per portare gli astronauti sulla superficie lunare.

L’anno scorso, l’agenzia spaziale americana ha scelto infatti SpaceX di Elon Musk per condurre le prime missioni di sbarco sulla luna di Artemis entro il prossimo decennio, rifiutando un’offerta rivale del team guidato da Blue Origin.

Dopodiché la Nasa ha aperto un’altra competizione alla ricerca di un secondo lander lunare che fungesse da backup di SpaceX, ricorda Reuters.

BEZOS SI ALLEA CON BOEING, LOCKHEED MARTIN PER IL CONTRATTO DELLA NASA

Il team nazionale di Blue Origin, Lockheed Martin, Draper, Boeing, Astrobotic e Honeybee Robotics è in gara per un contratto della Nasa per sviluppare un sistema di atterraggio umano per il programma Artemis. Blue Origin ha rivelato la corsa del suo team in una breve dichiarazione pubblicata sul suo sito web, affermando che “in collaborazione con la Nasa, questo team raggiungerà una presenza sostenuta sulla Luna”.

IL CONTRATTO ASSEGNATO A SPACEX

L’anno scorso, la Nasa ha assegnato a SpaceX un contratto da 2,9 miliardi di dollari per utilizzare una versione del veicolo Starship progettato dalla società guidata da Elon Musk per gestire tale compito, in una missione attualmente fissata per il 2025.

La decisione dell’agenzia americana di emettere un unico contratto per quel lander ha suscitato una protesta e una causa da parte di Blue Origin, entrambe senza successo.

Nel frattempo, Starship deve ancora volare nel suo lancio di debutto, previsto a breve. Oltre ad essere il razzo più potente del mondo, Starship ha il vantaggio di essere completamente riutilizzabile, il che lo distingue dallo Space Launch System della NASA (razzo SLS). L’SLS è decollato per la prima volta con la navicella Orion il 16 novembre per lanciare la missione Artemis 1, che dovrebbe concludersi l’11 dicembre.

IL PROGRAMMA ARTEMIS

Quando la missione Artemis 1 si concluderà con successo con uno splashdown della navicella Orion nell’Oceano Pacifico, aprirà la strada agli astronauti per essere a bordo della missione Artemis 2 nel 2024 nell’orbita lunare. Dopodiché con il lancio di Artemis 3, previsto per il 2025, gli astronauti torneranno dopo mezzo secolo a camminare sulla Luna.

Ma c’è ancora molta strada da fare prima che la Nasa possa inviare persone sulla Luna a bordo di Orion e SLS, sottolinea Axios. L’agenzia spaziale americana prevede anche di costruire un giorno una piccola stazione spaziale Gateway in orbita lunare per stabilire una presenza umana a lungo termine e utilizzare la Luna come banco di prova per le missioni umane su Marte entro la metà degli anni ’30. La sua più ampia visione Moon to Mars include partner commerciali come SpaceX di Elon Musk e il razzo Starship per carichi pesanti.

Infine, lo scorso mese la Nasa ha scelto ancora SpaceX assegnandole un altro contratto da 1,15 miliardi di dollari per sviluppare una nuova astronave per una seconda missione dimostrativa di atterraggio con equipaggio nel 2027 come parte di Artemis 4.

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