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Attacco hacker, Mediaworld ha pagato un riscatto?

Fatti, numeri e rumors sull'attacco hacker subito da Mediaworld

 

Mediaworld ha pagato un riscatto di circa 50 milioni di dollari in bitcoin per ripristinare i sistemi informatici dopo l’attacco hacker?

È quanto ci si chiede in ambienti istituzionali che seguono la cybersecurity, secondo le indiscrezioni di Startnag.

Il colosso MediaMarktSaturn Retail Group, controllante di Mediaworld, ha subito un attacco informatico che ha bloccato oltre 3000 server della società dislocati in vari paesi. Lo aveva riferito il Corriere.

L’attacco informatico ai danni del gruppo che gestisce Mediaworld è avvenuto tramite ransomware, un virus che blocca gli accessi ai sistemi informatici e li sblocca solo dopo il pagamento di un riscatto.

Come aveva riportato l’Agi il 10 novembre, la società ha confermato che i propri sistemi informatici “sono stati oggetto di un’azione mirata”.

Secondo il sito olandese Rtlniwuws l’attaccante sarebbe il gruppo Ransomware Hive, che avrebbe chiesto un riscatto di 50 milioni.

“Nella giornata del primo dicembre 2021, il gruppo ransomware Hive ha rivendicato l’attacco sul proprio sito, facendo comparire l’annuncio del furto dei dati” ha riportato il sito specializzato cybersecurity360.

Secondo quanto apprende Startmag da una persona a conoscenza dei fatti e che ha chiesto l’anonimato, MediaMarktSaturn Retail Group avrebbe pagato il riscatto di 50 milioni in bitcoin per recuperare i dati.

Dall’azienda, contattata da Startmag per avere una versione ufficiale, affermano: “Non abbiamo pagato alcun riscatto”.

Tutti i dettagli.

L’ATTACCO HACKER A MEDIAWORLD

Il gigante MediaMarkt — di cui fa parte la controllata Mediaworld — è il più grande rivenditore di elettronica di consumo in Europa con oltre 1.000 negozi in 13 Paesi e circa 53mila dipendenti, oltre ad un fatturato di 20,8 miliardi di euro.

Tra il 7 e l’8 novembre un attacco cibernetico ha colpito i server di MediaMarkt bloccando i sistemi informatici. “Al momento non c’è l’indicazione sull’ammontare di un eventuale riscatto, non ci sono file pubblicati, ma compare l’attribuzione dell’attacco” ha sottolineato il sito cybersecurity360 il primo dicembre. “Sarà dunque necessario monitorare la situazione perché tutto può evolvere in qualsiasi momento” ha aggiunto la testata.

Fonte: Cybersecurity360.it

LA RICHIESTA DI RISCATTO IN BITCOIN

Secondo una prima ricostruzione, gli aggressori avrebbero chiesto un riscatto di circa 50 milioni di dollari in criptovaluta per ripristinare i dati di oltre 3.100 server dislocati in vari stati.

COSA HA DICHIARATO MEDIAWORLD A STARTMAG

“I sistemi informatici del Gruppo MediaMarktSaturn Retail Group e delle sue organizzazioni nazionali sono stati oggetto di un attacco specifico all’inizio di novembre. Abbiamo lavorato a pieno ritmo con esperti interni ed esterni per identificare e ripristinare completamente i sistemi interessati. Tutti i sistemi in tutti i paesi sono tornati a funzionare completamente da tempo. Tutti i servizi sono nuovamente a disposizione dei clienti senza limitazioni”, ha dichiarato la società a Startmag.

MEDIAWORLD HA PAGATO?

In merito alla questione sul pagamento dei 50 milioni in bitcoin: “Non abbiamo pagato alcun riscatto”, ha affermato MediaMarkt a Startmag.

“Nessun accenno al fatto che si tratti di un attacco di tipo ransomware”, sottolineava il Sole 24 Ore. Ma dalle varie ricostruzioni non sembra ci siano dubbi.

TUTTI GLI ATTACCHI INFORMATICI DEGLI ULTIMI MESI

L’attacco hacker ai sistemi informatici di MediaMarktSaturn arriva pochi giorno dopo quello a San Carlo. Il 26 ottobre un attacco hacker sempre di tipo ransomware ha colpito l’azienda milanese leader nella produzione delle patatine. Lo aveva rivelato per primo Agi. Da quanto apprende l’agenzia diretta da Mario Sechi all’azienda sarebbe arrivata una richiesta di riscatto dopo attacco ransomware di tipo criptolocker denominato “Conti”. Si tratta della stessa tipologia di quello che ad agosto ha colpito la Regione Lazio, e simile a quello che ha colpito la settimana prima Siae.

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