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App: l’era d’oro è finita

E’ finita l’era d’oro delle app: sempre meno scaricate Facebook e WhatsApp. Fanno eccezione Uber e Snapchat Dopo l’era d’oro degli smartphone, è finita anche l’era dopo della app. O almeno così sembra dalle statistiche. Già al momento dell’acquisto un nuovo dispositivo è già colmo di applicazioni, spesso mai utilizzate e sconosciute ai più, ma…

E’ finita l’era d’oro delle app: sempre meno scaricate Facebook e WhatsApp. Fanno eccezione Uber e Snapchat

Dopo l’era d’oro degli smartphone, è finita anche l’era dopo della app. O almeno così sembra dalle statistiche. Già al momento dell’acquisto un nuovo dispositivo è già colmo di applicazioni, spesso mai utilizzate e sconosciute ai più, ma è vero anche che ne scarichiamo sempre meno di nuove. A dirlo è un  rapporto della banca d’investimento giapponese Nomura, riportato dal sito Recode: il mese scorso i download delle 15 principali applicazioni sono calati in media del 20% negli Stati Uniti rispetto ad un anno fa.

Tra le app meno scaricate ritroviamo anche quelle più popolari quali WhatsApp, Messenger, Facebook. Sono in calo anche i download di YouTube, Instagram o Spotify. Gli unici a crescere sono stati Uber e Snapchat. I numeri, secondo gli analisti, sono la prova che gli utenti hanno già le applicazioni di cui hanno bisogno e non ne cercano di altre. C’è da notare, infatti, che chi possiede uno smartphone trascorre l’80% del tempo sempre sulle stesse app.

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Il rapporto Nomura evidenzia, invece, che al di fuori degli Usa, i download delle 15 applicazioni più gettonate sono cresciuti complessivamente di appena il 3% in un anno, trainati dai mercarti emergenti Cina e India.

Facebook obbligerà gli utenti a scaricare l’app Messenger

Non sempre chi scarica Facebook scarica Messenger. Mark Zuckerberg intende spingere gli utenti a utilizzare il servizio di messaggistica istantanea attraverso l’app disponibile per smartphone che montano sistemi operativi iOS e Android. Alcune indiscrezioni evidenziamo che Messenger potrebbe essere disabilitata sul web, obbligando chi ancora non ha scaricato l’applicazione sul proprio telefonino a farlo se vuole continuare a ‘messaggiare’.

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