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Esa Chatbot

Anche l’Esa punta a una ChatGpt per l’osservazione della Terra

In collaborazione con alcuni partner tecnologici, l'Agenzia spaziale europea (Esa) sta lavorando a un assistente digitale in stile ChatGpt per aiutare gli esseri umani a decodificare meglio i complessi dati di osservazione della Terra.

L’Agenzia spaziale europea (Esa) a lavoro su un chatbot per dare informazioni sull’osservazione della Terra.

“Puoi farmi una mappa di classificazione estremamente accurata delle coltivazioni in Kenya?” oppure “Gli edifici nella mia strada stanno crollando?”: sono alcune delle domande che si potranno porre al chatbot dell’Esa che sarà sviluppato insieme a partner nei settori dello spazio, dell’informatica e della meteorologia.

Il software di intelligenza artificiale non sarà basato su informazioni raccolte online e utilizzate per l’addestramento di modelli come ChatGpt, ma sarà impiegato il materiale validato scientificamente.

Tutti i dettaku,

ESA A LAVORO SU CHATBOT PER L’OSSERVAZIONE DELLA TERRA

L’Esa ha annunciato che costruirà un assistente digitale in stile ChatGpt per aiutare gli esseri umani a decodificare meglio i complessi dati di osservazione della Terra.

L’OBIETTIVO

Gli strumenti di osservazione della Terra come i satelliti e le stazioni meteorologiche raccolgono ogni giorno grandi volumi di dati sul nostro pianeta natale. La maggior parte di queste informazioni non sono etichettate, il che rende difficile per gli algoritmi tradizionali di apprendimento automatico dare un senso a ciò che vedono.

Il Φ-LAB (Phi-Lab) dell’Esa ha diverse iniziative in corso per la creazione di modelli di fondazione dedicati ad attività legate all’osservazione della Terra. Questi modelli utilizzano i dati per fornire informazioni su questioni critiche per l’ambiente come le emissioni di metano e la mitigazione degli eventi meteorologici estremi.

Nello specifico, il chatbot sarà addestrato a comprendere le domande umane sulla Terra e a rispondere con risposte simili a quelle umane. Il laboratorio dovrebbe dare il via al progetto il mese prossimo.

«L’idea di un assistente digitale per l’osservazione della Terra in grado di fornire un’ampia gamma di informazioni provenienti da fonti diverse è una prospettiva allettante e, come dimostrano queste iniziative, ci sono una serie di elementi fondamentali da mettere in atto per raggiungere questo obiettivo», commenta il responsabile del Φ-lab dell’ESA Giuseppe Borghi.

GLI UTILIZZI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Non è la prima volta che l’Agenzia spaziale europea utilizza l’IA per un suo progetto. Ad esempio, lo strumento AI SaferPlaces che crea mappe delle inondazioni è stato usato per le attività di valutazione dei danni durante le inondazioni dello scorso anno in Emilia-Romagna. Oppure I*STAR, un’attività cofinanziata dal Programma InCubed dell’Esa, che ha sviluppato una piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per monitorare eventi in corso come terremoti o eruzioni vulcaniche in modo che gli operatori satellitari possano pianificare automaticamente le acquisizioni di dati successive per i clienti.

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