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Lezioni Covid

Anakinra, chi produce il farmaco efficace (forse) contro Covid-19

La molecola anakinra è “efficace” nel trattamento delle forme più aggressive di infezione da Covid-19. La sperimentazione del San Raffaele di Milano

Non esistono farmaci specifici per la cura del Covid-19. In fase di sperimentazione ci sono numerose terapie e trattamenti con farmaci compassionevoli, ovvero nati per la cura di altre malattie.

Al San Raffaele di Milano si testa anche il farmaco anti-artrite anakinra (nome commerciale: Kirenet) con risultati che lasciano ben sperare: la molecola è “capace di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di Covid-19”, riporta l’Irccs ospedale San Raffaele, riprendendo uno studio pubblicato su Lancet Rheumatology. Tutti i dettagli.

ANAKINRA

La molecola Anakinra è un antagonista del recettore dell’interleuchina 1. Il principio, specifica l’Agenzia Europea del Farmaco, è utilizzato nel trattamento dell’artrite reumatoide (in associazione con metotrexato), nel trattamento delle sindromi periodiche associate alla criopirina (CAPS), tra cui la malattia infiammatoria multisistemica ad esordio neonatale, e nel trattamento della malattia di Still, comprendente l’artrite idiopatica giovanile sistemica (Systemic Juvenile Idiopathic Arthritis, SJIA) e la malattia di Still dell’adulto (Adult-Onset Still’s Disease, AOSD).

CHI PRODUCE IL FARMACO

Il nome commerciale del farmaco è Kirenet e viene prodotto dalla Swedish Orphan Biovitrum, società biofarmaceutica specializzata in malattie rare, con sede a Stoccolma, e guidata da Guido Oelkers.

L’azienda, nel primo trimestre 2020, ha registrato ricavi pari a 4.639 milioni di corone svedesi (3.265), in crescita del 42% rispetto al 1 ° trimestre 201. L’azienda prevede di chiudere l’anno con ricavi totali tra 15.000 e 16.000 milioni di corone svedesi e un EBITA tra 5.500-6.300 milioni di corone (le previsioni, comunicate a dicembre, restano al momento invariate nonostante la pandemia)

LO STUDIO

La molecole Anakira è stata sperimentata nella cura di Covid-19 su 29 pazienti ricoverati al San Raffaele in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad alto rischio. A condurre la sperimentazione del San Raffaele, che rientra in uno studio clinico ben più ampio, sono stati Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di Anestesia e Rianimazione generale e Cardio-toraco-vascolare, e Fabio Ciceri, vice direttore scientifico per la Ricerca clinica e primario dell’Unità di Ematologia e Trapianto di midollo.

Il lavoro di ricerca è stato condotto dall’immunologo Giulio Cavalli e coordinato da Lorenzo Dagna, primario dell’Unità di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e Malattie rare dell’Istituto del Gruppo San Donato.

MOLECOLA EFFICACE CONTRO COVID-19?

L’uso compassionevole del farmaco ha portato buoni risultati: il farmaco anakinra si è dimostrato “efficace e sicuro” nel trattamento delle forme più aggressive di infezione da Sars-CoV-2. La molecola è “capace di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di Covid-19”, si legge in uno studio pubblicato su Lancet Rheumatology e condiviso dall’Irccs ospedale San Raffaele di Milano.

I RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE

“Per bloccare la risposta infiammatoria eccessiva e dannosa scatenata dal coronavirus lo abbiamo utilizzato a un dosaggio più elevato e con una somministrazione diversa rispetto all’abituale, endovenosa e non sottocutanea”, ha spiegato Giulio Cavalli. “A 21 giorni dal trattamento, il 72% dei pazienti mostrava un netto miglioramento della funzione respiratoria e dell’infiammazione sistemica”.

IL CONFRONTO CON PAZIENTI NO TRATTATI

Il confronto tra il gruppo di pazienti Covid trattati con alte dosi di anakinra e un gruppo di 16 pazienti cui era stata somministrata la terapia standard ha evidenziato una differenza “notevole”.

“Nel gruppo di controllo la funzione respiratoria è migliorata solo nel 50% dei pazienti e la mortalità è risultata essere 4 volte superiore”, si legge su Lancet Rheumatology.

SERVONO ULTERIORI CONFERME

Ma è presto, ancora per esultare. “I risultati ottenuti dovranno essere confermati da ulteriori studi, di dimensione maggiore, ma sono promettenti. Considerato inoltre che anakinra è un farmaco accessibile e immediatamente disponibile in Italia e in gran parte del mondo”, autorizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, “quanto da noi descritto potrebbe avere un risvolto clinico immediato: una terapia off-label sicura per attenuare la tempesta infiammatoria scatenata dal nuovo coronavirus”, ha affermato Lorenzo Dagna.

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