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Amazon ribalta la web tax francese sui rivenditori

Amazon ha deciso di aumentare le commissioni sui rivenditori transalpini per compensare la nuova tassa digitale approvata a luglio dal governo francese. Tutti i dettagli

 

Amazon scarica la tech tax francese. Il colosso dell’e-commerce americano ha deciso di aumentare le commissioni sui rivenditori transalpini per compensare la nuova tassa digitale approvata a luglio dal governo.

COME FUNZIONA IL TRIBUTO FRANCESE

Il tributo, pari al 3% dei ricavi annuali, colpisce le società tecnologiche che abbiano un giro d’affari globale superiore ai 750 milioni, almeno 25 dei quali in Francia. Pur formulata in termini generali astratti, la norma ha un chiaro destinatario, le big tech Usa, che non hanno mancato di manifestare il loro disappunto.

LA MOSSA DI AMAZON

Amazon è però la prima a passare dalle parole ai fatti, adottando misure ritorsive: a partire da ottobre i rivenditori francesi pagheranno la loro presenza sulla piattaforma il 3% in più.

LA NOTA DI AMAZON

«Questa tassa colpisce direttamente i servizi di marketplace che forniamo alle imprese, quindi non avevamo altra scelta che trasmetterla ai rivenditori partner», si è giustificata l’azienda in un comunicato.

CHE COSA SUCCEDE AI COMMERCIANTI FRANCESI

I commercianti francesi saranno perciò costretti a restringere i loro margini di guadagno oppure a scaricare il nuovo balzello sui consumatori con l’aumento dei prezzi, rendendo però le loro merci meno competitive sulla vetrina globale di Amazon.

LO SCENARIO

La mossa di Jeff Bezos rischia di frustrare gli obiettivi di equità fiscale e di mercato perseguiti dalla web tax francese e dimostra una volta di più quanto per un singolo Paese sia difficile imporre la propria legge sulle multinazionali digitali. Che, tra l’altro, godono anche della protezione degli Stati Uniti dove hanno sede e dove pagano gran parte delle loro tasse.

(estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza; qui la versione integrale)

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