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Ecco come Amazon sfiderà Facebook e Google a colpi di adv

Mentre il colosso dell’e-commerce Amazon ha toccato quota 1 trilione di dollari di capitalizzazione, si apre la sfida con Google e Facebook nel settore degli annunci pubblicitari online. Ecco tutti i dettagli

Arriva seconda ma tocca il trilione di dollari di capitalizzazione, raddoppiando il proprio valore in soli 12 mesi. Stiamo parlando di Amazon, il gigante dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos, protagonista di una impetuosa ascesa che l’ha portato a raddoppiare la capitalizzazione intorno ai 520 miliardi di dollari dell’anno scorso.

Per Amazon, che ha già ridisegnato e dominato il panorama del retail online, non c’è sosta per riprendere fiato e ora sta rapidamente prendendo piede in una nuova arena: la pubblicità online, dove si troverà a competere con due big del calibro di Google e Facebook.

AMAZON PUNTA ALLA PUBBLICITÀ ONLINE

Secondo un’analisi del New York Times, il colosso di Seattle starebbe guardando sempre di più al mercato della pubblicità online dove sta rapidamente guadagnando terreno.
Un’accelerata di Amazon nel settore digital-advertising vorrebbe dire che i clienti della piattaforma, inclusi i membri Prime, vedranno sempre più annunci in luoghi che non hanno mai visto prima.

LA VETRINA DI BEZOS CHE PIACE AGLI INSERZIONISTI

Il New York Times, citando i dati della società di ricerca Gartner L2, ha osservato che quest’anno marchi come General Mills, Hershey e Unilever hanno aumentato gli investimenti pubblicitari su Amazon. Il trend non riguarda soltanto aziende che vendono beni che si rivolgono al rivenditore online. Anche società di servizi come Verizon, AT & T e Geico stanno pubblicando annunci sulla piattaforma di Bezos.

TUTTE LE ENTRATE

In base a quanto rileva il Nyt, Amazon ricava la maggior parte del suo fatturato annuo, previsto in 235 miliardi di dollari nel 2018, dalle sue attività di e-commerce, vendendo di tutto, dai libri ai mobili da giardino. Ma nei risultati finanziari più recenti della compagnia di Seattle, c’è anche un’altra categoria che ha attirato l’attenzione di molti analisti. Si tratta infatti di una quota di entrate derivanti dalla vendita di banner e annunci basati sulla ricerca di parole chiave noti come “prodotti sponsorizzati”. Questa categoria è aumentata del 130% fino a 2,2 miliardi di dollari nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2017.

POTENZIALITÀ DEL MERCATO

Tuttavia, questi numeri sono bazzecole se confrontati a quelli di Google e Facebook, che rappresentano oltre la metà del mercato pubblicitario digitale stimato di 88 miliardi di dollari.

IL VANTAGGIO DI AMAZON SU FB E BIG G

Il punto è che parte della pubblicità online si basa su algoritmi imprecisi che regolano dove vengono visualizzati i messaggi di marketing e quale impatto hanno sulle vendite effettive. Ed è proprio qua che Amazon possiede un grande vantaggio rispetto ai suoi rivali. Grazie ai dati e alle analisi sulle abitudini di acquisto raccolti dai propri utenti, Amazon può piazzare annunci rivolti a persone in quel momento propense a cercare prodotti specifici e ad accoglierli come suggerimenti piuttosto che percepirli come elemento di disturbo.
Non solo, la piattaforma di e-commerce numero uno negli Usa può indirizzare gli annunci in base ai dati demografici e alla cronologia degli acquisti grazie ai dati raccolti dai propri clienti.

L’ALTRO LATO DELLA MEDAGLIA

Tuttavia, non tutti i marchi sono esaltati dall’idea di apparire sulla piattaforma Amazon, evidenzia il Nyt. Coloro infatti che realizzano prodotti in concorrenza con quelli prodotti dallo stesso Amazon, sono restii a pubblicare annunci dal momento che andrebbero a pagare un diretto concorrente per la pubblicità e allo stesso tempo gli consentirebbero di raccogliere informazioni sul proprio marchio, prodotti e clientela.

CHI AVRÀ LA MEGLIO?

Il punto è che mentre Google e Facebook utilizzano dati estesi sui clienti (che potrebbero essere collegati alla cronologia degli acquisti), quando un utente è attivo sulla piattaforma Amazon, la società raccoglie il dato per il targeting del cliente che è in procinto di acquistare qualcosa. D’altro canto, però, c’è sempre Amazon che continua a mostrarti annunci pubblicitari di un determinato prodotto, sebbene tu l’abbia acquistato anni e anni fa. Staremo a vedere se Bezos rimonterà anche in questa corsa.

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