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Amazon, gioie e dolori fra Berlino e Bruxelles

Tutte le novità non sempre positive per il colosso americano Amazon in Europa

Gioie e dolori per Amazon e le sue politiche commerciali nelle vendite retail. Una prima buona notizia sta per arrivare dalla Germania dove il colosso guidato da Jeff Bezos è pronto a stilare un accordo con l’Antitrust tedesco. Ma la toppa potrebbe essere presto superata da una falla ben più grande visto che l’Unione europea ha annunciato l’avvio di un’indagine nei confronti dell’azienda americana. Ecco tutti i dettagli

ACCORDO CON LA GERMANIA SUI TERMINI DI SERVIZIO DEI RETAILERS. ANCHE L’ITALIA INTERESSATA

Dopo sette mesi di indagini l’Antitrust tedesco sta dunque per chiudere la procedura nei confronti di Amazon che, riferisce Reuters, ha accettato di modificare i termini dei servizi commerciali che si applicano a centinaia di migliaia di retailer che operano sulla piattaforma. I cambiamenti, in questo caso, si applicheranno non solo alla Germania, il secondo mercato del colosso americano dopo gli Stati Uniti, ma anche ai mercati di Regno Unito, Francia, Italia e Spagna, così come agli altri siti mondiali in America e in Asia, ha detto il regolatore tedesco. Amazon ha dichiarato che le modifiche al suo Business Solutions Agreement, che entreranno in vigore tra 30 giorni, chiariranno i diritti e le responsabilità dei partner di vendita che rappresentano il 58% del giro di affari sulla piattaforma.

LA VESTAGER PUNTA AMAZON E IL SUO MARKETPLACE

Le autorità che si occupano di concorrenza a Bruxelles hanno invece annunciato l’avvio di un’indagine per verificare il modo in cui Amazon utilizza i dati delle vendite per “tagliare fuori” i negozi più piccoli dal Marketplace. Ad anticipare la mossa della commissaria danese Margrethe Vestager, è stata Bloomberg secondo cui l’inchiesta potrebbe portare a una multa o alla modifica del modo di operare dell’azienda di Seattle. Amazon, in risposta alla notizia dell’indagine dell’Ue, ha dichiarato che coopererà pienamente. La Vestager non è nuova a questo genere di inchieste nei confronti delle Big Tech: ha già colpito Google con multe record e ha ordinato ad Apple di rimborsare miliardi di euro di imposte arretrate. Prendendo di mira Jeff Bezos, Vestager sta mantenendo la pressione sulla big tech fino alla fine del suo mandato, che scadrà in ottobre.

AMAZON OFFRE 10 DOLLARI AI CLIENTI PRIME DAY CHE CONSEGNANO I LORO DATI

Intanto negli Usa, il colosso americano ha varato una nuova iniziativa destinata a far discutere: come racconta Reuters, l’azienda ha proposto agli acquirenti in occasione del Prime Day la possibilità di guadagnare 10 dollari di credito in cambio dei dati dei siti web visitati. L’accordo riguarda le nuove installazioni di Amazon Assistant, uno strumento di comparazione e acquisto che i clienti possono aggiungere al browser. Per poter lavorare, l’assistente ha bisogno di accedere alle attività web degli utenti, compresi i link e i contenuti della pagina che visualizzano. Il problema, come spiega Amazon, è che l’azienda può utilizzare questi dati per migliorare il marketing generale, i prodotti e i servizi, indipendentemente dall’assistente allo shopping. Amazon ha già più di 7 milioni di clienti che utilizzano il suo assistente tramite Google Chrome e Mozilla, secondo i dati pubblicati dai browser stessi.

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