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Perché Nvidia si allea anche con Alibaba (non solo con Intel e OpenAi)

Dopo gli investimenti in Intel e OpenAi, Nvidia collaborerà anche con Alibaba. Il gruppo cinese dell'e-commerce e del cloud computing vuole espandersi ancora di più nel settore dell'intelligenza artificiale e ha pianificato tanti nuovi centri dati all'estero. Tutti i dettagli.

Dopo gli investimenti in Intel (5 miliardi di dollari) e in OpenAi (fino a 100 miliardi), l’azienda statunitense di microchip Nvidia ha avviato anche una collaborazione con Alibaba, il gruppo tecnologico cinese noto soprattutto per l’e-commerce ma attivo anche nel settore del cloud computing.

LA PARTNERSHIP TRA ALIBABA E NVIDIA

Durante l’Apsara Conference, l’evento annuale sulla tecnologia organizzato da Alibaba Cloud, l’amministratore delegato Eddie Wu ha annunciato una partnership con Nvidia sullo sviluppo di capacità per l’intelligenza artificiale, tra cui l’addestramento dei modelli linguistici, la sintesi dei dati, le simulazioni ambientali e i test di convalida.

Nvidia è l’azienda più importante al mondo nel settore dei processori per l’intelligenza artificiale, controllando all’incirca l’80-90 per cento del mercato globale. Per effetto delle politiche statunitensi di controllo sulle esportazioni, però, non può vendere i suoi microchip avanzati in Cina.

ALIBABA PUNTA ANCORA DI PIÙ SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

“La velocità di sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale ha superato di gran lunga le nostre aspettative, così come la domanda di infrastrutture per l’intelligenza artificiale da parte dell’industria”, ha detto Eddie Wu. Che in precedenza aveva dichiarato che l’intelligenza artificiale avrebbe guidato “la forte crescita di Alibaba”: negli ultimi anni la compagnia ha investito oltre 100 miliardi di yuan in questo campo, tra infrastrutture, ricerca e sviluppo di prodotti.

All’Apsara Conference Wu ha anche fatto sapere che Alibaba aumenterà la spesa nell’intelligenza artificiale – ma senza specificare di quanto -, concentrandosi in particolare sui data center e su nuovi prodotti. Sappiamo che il gruppo ha in programma un investimento di 380 miliardi di yuan nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale entro i prossimi tre anni.

Verranno aperti dei centri dati in Francia, Paesi Bassi e Brasile, e altri ne seguiranno in Giappone, Corea del sud, Malaysia, Dubai e Messico: così, Alibaba ne avrà in tutto novantuno in ventinove aree del mondo. Non è chiaro, però, se queste strutture saranno alimentate con i microchip di Nvidia, date le restrizioni statunitensi e le politiche di sostituzione promosse dalle autorità cinesi.

AZIONI AI MASSIMI DA QUATTRO ANNI

Tutti questi annunci hanno permesso alle azioni di Alibaba quotate alla borsa di Hong Kong di guadagnare quasi il 10 per cento, raggiungendo il valore più alto da quattro anni.

IL MODELLO LINGUISTICO QWEN3-MAX

Alibaba ha anche svelato il suo modello linguistico più grande finora, il Qwen3-Max, contenente oltre mille miliardi di parametri (cioè le variabili che determinano il modo in cui elabora le informazioni) e particolarmente performante nella generazione di codice e nelle autonomous agent capabilities: con questo termine si intende, in breve, che il sistema di intelligenza artificiale richiede meno input umani e che quindi è in grado di agire con maggiore autonomia per rispondere alle richieste dell’utente.

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