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Spazio

Airbus, Safran, Rolls Royce e Leonardo. Cosa succederà alle aziende dell’aerospazio

 La rete dei sindacati europei IndustriAll EU ha deciso di avanzare specifiche richieste a tutti gli stakeholder per produrre iniziative a sostegno del settore e proteggere l’occupazione di alta professionalità in Airbus, Safran, Rolls Royce, Ge Aviation e Leonardo. L’intervento di Guglielmo Gambardella, coordinatore Uilm nazionale per il settore aerospazio

 

Sono stati 35 i delegati sindacali, in rappresentanza dei maggiori Paesi dell’Unione Europea, a riunirsi in videoconferenza il 24 giugno per fare il punto della situazione sul settore aerospazio nell’ambito della rete IndustriAll Europe.

Nell’industria aerospaziale europea sono impiegati circa 850 mila addetti diretti in realtà industriali che costituiscono l’intera filiera produttiva del settore: dagli aeromobili ai satelliti, dai motori ai lanciatori, ai servizi di supporto.

Airbus, Safran, Rolls Royce, Ge Aviation e Leonardo sono solo alcuni dei grandi player europei del settore impegnati a fronteggiare le difficoltà di mercato del trasporto aereo civile derivanti dalla pandemia.

I viaggi aerei commerciali sono crollati con riduzioni fino al 90% dei voli, c’è una previsione di ritorno ai livelli pre-Covid solo nel 2023.

Il settore aerospaziale è stato gravemente colpito dalla crisi e sono stati annunciati licenziamenti a livello globale dalle multinazionali che governano questo mercato: dai 9000 tagli occupazionali previsti da Rolls-Royce ai circa 10.000 GE Aviation ed alla riduzione del 10-20% delle forza lavoro di Pratt&Whitney.

In attesa degli annunciati interventi dei governi europei, la rete dei sindacati europei IndustriAll EU ha deciso di avanzare specifiche richieste a tutti gli stakeholder per produrre iniziative a sostegno del settore e per proteggere l’occupazione di alta professionalità in esso presente.

Una serie di richieste che compongono un quadro di politica industriale da adottare quanto prima per salvaguardare conoscenze, competenze e capacità industriali ad alto valore aggiunto che hanno una valenza non solo nel settore specifico ma che trovano applicazione anche in tanti altri settori ad esso collegati: trasporti, servizi di emergenza, controllo e sicurezza del territorio solo per citarne alcuni.

Ai responsabili politici europei è stato dunque chiesto:

  • Adottare un ambizioso piano di ripresa industriale post Covid-19 che presta la dovuta attenzione alle esigenze del settore aerospaziale e ripristina la capacità del settore di generare i flussi di cassa necessari per investire in un futuro sostenibile
  • Definire l’aerospazio un settore strategico per l’Europa e redigere e attuare una nuova strategia aerospaziale europea globale e ambiziosa per il periodo 2020-2030
  • Intraprendere azioni per garantire un commercio internazionale equo e condizioni di parità a livello globale
  • Continuare a sostenere l’ambizioso programma spaziale dell’Ue ed impegnarsi a finanziare in maniera sufficiente e su vasta scala l’Ue i progetti innovativi di R&S, compresi gli attuali ITC Clean Skies e SESAR
  • Impegnarsi con i fondi europei necessari per sostenere i lavoratori a rischio. Il sostegno finanziario europeo deve essere subordinato al mantenimento dell’occupazione e delle buone condizioni di lavoro.; 6. Attuare rapidamente Sure a livello di Ue per facilitare la diffusione di programmi di lavoro a breve termine
  • Utilizzare pienamente i nuovi meccanismi di screening dell’Ue sugli investimenti diretti esteri per prevenire acquisizioni ostili da parte di società sostenute dallo Stato al di fuori dell’Ue
  • Stimolare l’acquisto di nuovi velivoli ecologici creando un sistema di incentivazione ecologica dell’Ue

Alle Istituzioni degli Stati Membri:

  • Supportare i lavoratori nel settore aerospaziale colpiti da COVID-19 implementando meccanismi di supporto ai sistemi di sicurezza sociale ben funzionanti e programmi di lavoro a breve termine per tutto il tempo necessario, compresi indennità, contributi di sicurezza sociale e opportunità di formazione
  • Garantire la fornitura di liquidità per mantenere a galla le aziende aerospaziali affinché possano sopravvivere a breve termine. Tuttavia, questo sostegno deve essere subordinato al mantenimento dell’occupazione e delle buone condizioni di lavoro.
  • Supportare i clienti (ad es. le compagnie aeree) nel rispetto delle rigide condizioni sociali e occupazionali
  • Garantire una transizione equa per tutti i lavoratori interessati da trasformazioni strutturali
  • Garantire politiche attive del mercato del lavoro per consentire il passaggio agevole da un lavoro all’altro e rafforzare le reti di sicurezza sociale per tutti i lavoratori
  •  Sviluppare percorsi flessibili tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione, i sistemi di apprendimento modulari, il dual learning e l’eLearning e il trasferimento delle conoscenze

Alle aziende aerospaziali:

  • Garantire elevati standard di salute e sicurezza per tutti i lavoratori, soprattutto alla luce della pandemia di COVID-19
  • Porre fine al lavoro precario, garantire buone condizioni di lavoro e garantire i diritti dei lavoratori a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori temporanei e i subappaltatori
  • Sviluppare gli strumenti che consentono l’anticipazione e la gestione tempestive dell’ondata di ristrutturazioni nel periodo post-pandemia ed investire nella riqualificazione e riqualificazione della propria forza lavoro e organizzare la mobilità interna per mantenere tutti i lavoratori a bordo.

Queste sono solo alcune delle richieste che verranno formalizzate in un documento finale che sarà successivamente inviato alle Istituzioni europee, nazionali ed aziende dell’aerospazio per una discussione complessiva sul settore e per verificare le future iniziative da mettere in campo per il rilancio di questo strategico settore.

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