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Tutti i subbugli (non solo politici) su Airbnb

Che cosa prevede la norma in cantiere nel Pd su Airbnb e affitti brevi. Le divergenze tra partiti e operatori del settore. E le mosse (riservate) del governo

Giro di vite sugli affitti a breve termine. Leggasi pure giro di vite su Airbnb e bed&breakfast. Il disegno di legge sul turismo, un collegato alla finanziaria, riserverà sorprese per i cittadini che affittano i loro immobili ai turisti. Obiettivo, come spiegato dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini (Pd), è quello di regolamentare il settore e di scovare le attività di affitta-camere equiparabili a quelle di una vera e propria impresa.

LE NUOVE NORME

Secondo le nuove norme, il governo potrebbe limitare (a 3) gli immobili che un privato cittadino può destinare agli affitti brevi. Chi ha sul mercato più immobili, invece, dovrà adeguare i regimi fiscali a quelli delle imprese.

ROSA MARIA DI GIORGI PRIMA FIRMATARIA

La proposta di legge, che intende tutelate anche i centri storici da un eccesso di visitatori, arriva dalla deputata fiorentina del Pd, Rosa Maria Di Giorgi, prima firmataria insieme a Nicola Pellicani (Pd).

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Il testo non è definitivo ed è al momento al vaglio del ministro dei Beni culturali, Franceschini: il dicastero – secondo indiscrezioni di Start Magazine – sta incontrando riservatamente addetti ai lavori e operatori del comparto.

FRANCESCHINI: SERVONO REGOLE

La posizione del ministro è questa: “Il tema di Airbnb va governato in modo intelligente. Il fenomeno ha portato anche un tipo di turismo interessante, a cui l’Italia non può rinunciare, ma va regolato. Non è possibile che ci sia chi finge di avere Airbnb e invece sono attività d’impresa mascherate. Stiamo lavorando su una norma che vorremmo inserire nel collegato turismo in queste settimane. Presto porterò una norma in Consiglio dei ministri”, ha detto Franceschini, che sembra avallare la norma dei colleghi Pd.

SETTORE FUORI CONTROLLO

“È necessario dare una regolamentazione al settore che ormai è fuori controllo”, ha fatto eco Rosa Maria Di Giorgi in una dichiarazione rilasciata a ItaliaOggi. “Chi affitta un appartamento per incrementare il reddito familiare potrà continuare a farlo usufruendo della cedolare secca. Chi invece ha più appartamenti in affitto non può che essere considerato un imprenditore e dovrà adeguarsi al regime fiscale delle imprese”, ha aggiunto la Di Giorgi, spiegando la norma.

LIMITE ALLE LICENZE?

Non solo. Tra le nuove norme non è escluso che ci sia ancora l’obbligo da parte dei Comuni di decidere un numero massimo di permessi da concedere a chi affitta, sanciti da specifiche licenze, come previsto da un vecchio emendamento al Milleproroghe, che non piaceva ad Italia Viva.

“L’altro obiettivo è dare ai sindaci la facoltà di regolamentare il settore con un tetto alle licenze, un codice identificativo degli alloggi sul mercato e un numero di giorni massimo da destinare all’affitto breve. Si intende così favorire gli affitti a famiglie e residenti per ridare identità ai centri storici, diventati ormai luoghi da cui i cittadini sono stati espulsi”, ha aggiunto la Di Giorgi.

APPOGGIO DI FORZA ITALIA?

Ad appoggiare la norme potrebbe essere anche Forza Italia. Il deputato Luca Squeri ha affermato che nella norma a firma Pd “ci sono passaggi condivisibili e non ideologici” e per questo Forza Italia potrebbe “pensare di appoggiarla”.

ITALIA VIVA BOCCIA ANCHE QUESTO PROVVEDIMENTO

Le nuove norme, invece, non piacciono ad Italia Viva, che già aveva bocciato le vecchie pensate democratiche sul tema (qui i dettagli).

“Trovo più sensato tentare di intervenire sulle piattaforme che permettono l’affitto”, ha spiegato Gabriele Toccafondi. “Non vorrei, con tutto il rispetto, che queste proposte si risolvessero in un titolo di giornale. Tutti sanno che le risorse per gli incentivi ai residenti non ci sono”.

ANCHE LEGA CONTRO PROVVEDIMENTO

“La nostra linea è quella di governare il fenomeno del turismo senza burocratizzare all’eccesso le piccole realtà ricettive come vorrebbe fare il Pd”, ha invece affermato il deputato Edoardo Ziello della Lega. Non si esprimono Fratelli d’Italia e M5s, che attendono si leggere il provvedimento.

CONFEDILIZIA

E contraria al giro di vite è Confedilizia, convinta che il settore è “tutt’altro che privo di regolamentazione”, ha commentato Giorgio Spaziani Testa, presidente della confederazione. “Noi stessi come Confedilizia diamo consulenza ai nostri associati quando si tratta di scegliere una tipologia di locazione o un’altra. E non è detto che sia sempre conveniente quella breve”.

Chi sceglie di affittare per brevi periodo, ha aggiunto Spaziani Testa, “non lo fa per maggiore redditività, ma anche per eliminare un rischio enorme della locazione tradizionale, che è quella del non rientro in possesso del bene o di una morosità prolungata, il tutto in presenza di un Imu che continua a gravare a prescindere dal pagamento del canone”.

FEDERALBERGHI

Gioisce delle norme in cantiere, invece, Federalberghi, che da sempre ha chiesto nuove norme per regolamentare il settore e che sostiene che solo nella città di Roma ci sarebbero 1,4 miliardi di fatturato “fantasma”.

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