Nel segno della crescita i ricavi trimestrali delle big tech.
Al 30 settembre 2023 Microsoft, Alphabet (Google), Meta Platforms e Amazon hanno registrato la ripresa delle loro attività di software aziendale e pubblicità digitale dal momento che la domanda professionale e quella di consumo hanno mantenuto una buona tenuta nonostante un’economia globale incerta.
Il colosso di Redmond ha visto un aumento del 13% dei ricavi, pari a 56,5 miliardi di dollari, un aumento del 27% dell’utile netto per un totale di 22,3 miliardi di dollari.
La società madre di Google, Alphabet, ha registrato un fatturato trimestrale di 76,69 miliardi di dollari, in aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con profitti per 19,69 miliardi di dollari nel trimestre. Trimestrale superiore alle attese anche per Meta Platforms. La società madre di Facebook e Instagram ha registrato un utile per azione di 4,39 dollari, contro i 3,63 dollari del consensus, in rialzo del 168% rispetto a un anno prima, su ricavi di 34,15 miliardi, in rialzo del 23% e superiori ai 33,56 miliardi previsto dagli esperti.
Gli ottimi risultati arrivano dopo che Microsoft, Meta e Google e altre società tecnologiche hanno optato per licenziamenti di massa e altre misure di riduzione dei costi nell’ultimo anno a seguito di un difficile 2022, quando gli inserzionisti e altri clienti hanno ridotto le loro spese a causa delle preoccupazioni sull’ambiente macroeconomico.
“La stagione tecnologica del terzo trimestre è piuttosto forte finora”, ha affermato Tejas Dessai, analista di ricerca di Global X ETFs, ripreso da Cnn Business. “Questi numeri sfidano chiaramente le preoccupazioni sull’incombente debolezza economica a breve termine”.
Tutti i dettagli.
RICAVI E UTILI IN CRESCITA PER LE BIG TECH
Amazon, Alphabet, Apple, Microsoft, Meta e Netflix hanno archiviato insieme il terzo trimestre con fatturato e utile netto in rialzo.
Il fatturo cumulativo ammonta a 408,479 miliardi di dollari, in aumento del 9,78% rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche per i profitti si parla di crescita: passati dai 60,852 miliardi dell’anno scorso arrivati oggi a 88,075 miliardi (+44,7%).
SPINGE IL CLOUD CON L’AI…
Partendo da Microsoft, la società ha fatto una grande scommessa sul fatto che l’intelligenza artificiale generativa cambierà il modo in cui lavoriamo, e la scommessa sembra dare i suoi frutti. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale superiore alle previsioni nei tre mesi terminati il 30 settembre ha contribuito a generare un aumento del 29% su base annua delle entrate per il business cloud di Microsoft, inclusa la divisione Azure. Il segmento Intelligent Cloud – che comprende il cloud pubblico di Azure, SQL Server, Windows Server, Visual Studio, Nuance, GitHub e servizi per le imprese – ha prodotto ricavi per 24,26 miliardi, in rialzo del 19% e sopra i 23,49 miliardi del consensus. I ricavi per il solo Azure sono aumentati del 29%, contro il 26% atteso dal consensus.
Microsoft questo mese è diventata la prima nel settore a rendere la tecnologia alla base di ChatGPT disponibile come funzionalità standard in un prodotto software ampiamente utilizzato, con il lancio del suo assistente AI generativo Copilot. Microsoft Copilot è un compagno basato sull’intelligenza artificiale utilizzato in tutte le applicazioni dell’azienda per fornire “assistenza intelligente in tempo reale, consentendo agli utenti di migliorare la propria creatività, produttività e competenze”. L’aggiornamento aumenterà fino all’83% della fattura mensile del software delle aziende.
“Con i Copiloti, stiamo rendendo reale l’era dell’intelligenza artificiale per le persone e le aziende di tutto il mondo. Stiamo rapidamente infondendo l’intelligenza artificiale in ogni livello tecnologico e per ogni ruolo e processo aziendale per favorire guadagni di produttività per i nostri clienti” ha dichiarato il ceo di Microsoft Satya Nadella.
… MA NON PER TUTTI
Se Microsoft ha visto la sua attività basata sul cloud – Microsoft Azure – crescere del 29%, l’attività di cloud computing di Google è cresciuta del 22%, mancando le aspettative degli investitori del 26%.
Sotto le attese, quindi, i ricavi da Google Cloud, pari a 8,41 miliardi, contro gli 8,64 miliardi del consensus.
Anche Amazon ha riportato i suoi utili del terzo trimestre il 26 ottobre, presentando risultati migliori del previsto con un aumento del 13% delle entrate e un aumento del 26% delle entrate pubblicitarie, ma una crescita del 12% nella sua divisione cloud, Amazon Web Services.
Lievemente sotto le attese i ricavi di Aws (23,1 miliardi contro i 23,2 miliardi del consensus), mentre la pubblicità ha garantito 12,1 miliardi, contro gli 11,6 miliardi delle stime. Il colosso dell’e-commerce ha registrato un utile per azione di 94 centesimi su ricavi di 143,1 miliardi di dollari, contro stime per 58 centesimi su 141,4 miliardi.
RESISTE IL BUSINESS TRADIZIONALE
Ricavi in crescita dell’11% per Alphabet, nel terzo trimestre, grazie a un rimbalzo nelle entrate pubblicitarie che hanno permesso all’azienda di ottenere una crescita trimestrale a doppia cifra per la prima volta in oltre un anno. I ricavi sono stati pari a 76,69 miliardi di dollari, contro attese per 75,97 miliardi. L’utile per azione è stato di 1,55 dollari, contro stime per 1,45 dollari. I ricavi dalle pubblicità di YouTube sono stati pari a 7,95 miliardi, contro i 7,81 miliardi del consensus. L’amministratore delegato, Sundar Pichai, si è detto soddisfatto dei risultati e del buon momento per i prodotti di Alphabet, con l’innovazione portata dall’intelligenza artificiale alla ricerca, a YouTube, al cloud e ad altri prodotti.
Anche per Meta, il colosso social guidato da Mark Zuckeberg, il business pubblicitario ha guidato la crescita. L’aumento percentuale dei ricavi è stato il maggiore dal terzo trimestre del 2021, grazie al rialzo della domanda pubblicitaria. I profitti netti sono stati di 11,6 miliardi, più del doppio rispetto a un anno prima e in netto rialzo dai 7,8 miliardi del trimestre precedente. I costi totali sono stati pari a 20,40 miliardi, in calo del 7% rispetto a un anno prima.
CRESCE ANCHE LA SPESA IN CONTO CAPITALE PER BIG TECH
Infine, come evidenzia il Financial Times, Amazon, Microsoft e Alphabet sembrano destinate ad aumentare la spesa in conto capitale, mentre i più grandi gruppi di cloud computing del mondo aumentano la capacità di servire la crescita dell’intelligenza artificiale generativa.
I gruppi Big Tech, che insieme dominano il mercato globale del cloud, hanno incrementato gli investimenti nelle infrastrutture informatiche negli ultimi anni.
La spesa in conto capitale è salita a un totale di 42 miliardi di dollari nei tre mesi fino a settembre, quasi il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Questa cifra, che comprende le spese in conto capitale aziendali riportate da Alphabet e Microsoft e gli investimenti a livello aziendale di Amazon in proprietà e attrezzature, hanno segnato un aumento del 10% dal trimestre iniziato a giugno. Gli analisti prevedono che il ritmo della spesa relativa al cloud accelererà il prossimo anno.
I tre giganti della tecnologia stanno gareggiando per aumentare le loro quote nel mercato del cloud e devono rimanere competitivi nell’intelligenza artificiale per mantenere i propri clienti.