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Huawei

5G: Huawei e Zte battono Qualcomm e Intel per numero di brevetti

L'articolo di Giusy Caretto

La guerra commerciale tra Usa e Cina, che in questi mesi sta animando i mercati e tenendo sulla corda investitori ed imprenditori, ha un bottino di guerra non di poco conto, il controllo mondiale di internet 5G. A testimonianza di questo è la decisione a stelle e strisce di eliminare dal mercato americano i marchi Huawei e Zte e il pressing di Trump all’Europa per abbandonare le tecnologie cinesi.

Difficile capire cosa decideranno i governi del Vecchio Continente e dove arriverà Donald Trump, ma una cosa è certa: mentre l’Occidente rema contro le compagnie di Pechino, la tecnologia cinese sarà al centro delle innovazioni dei prossimi mesi ed anni, come suggerisce il numero di brevetti depositati. Andiamo per gradi.

HUAWEI REGINA DEI BREVETTI 5G

Le imprese cinesi hanno investito molto nell’innovazione tecnologica negli ultimi anni. Huawei, nata nel 1987, ha presentato al 4 febbraio 2019 ben 1.529 brevetti per il 5G. Un numero che supera di gran lunga quello di Nokia, che ha presentato 1.397 brevetti.

Al terzo posto c’è Nokia, con 1.296 brevetti depositati per il 5G. In quarta posizione troviamo nuovamente una società cinese, la Zte (1.208).

A scendere la svedese Ericsson (812) e la prima società americana, Qualcomm (787). LG Electronics ha depositato 744 brevetti, Intel 550, la cinese CATT 545 e Sharp 468.

Le società cinesi possiedono il 36% di tutti i brevetti standard essenziali 5G, più del doppio della loro quota di brevetti 4G.

COPERTURA A 360GRADI

C’è di più. I brevetti cinesi 5G coprono tutta la tecnologia associata, dai componenti del microtelefono alle innovazioni per auto a guida autonoma. Come si legge sul Wall Street Journal, le compagnie telefoniche di tutto il mondo, anche quelle che operano nei Paesi in cui le apparecchiature cinesi potrebbero essere off-limits, dovranno pagare royalties a Huawei per la concessione in licenza delle tecnologie.

STANDARD 5G

Brevetti a parte, Huawei fa meglio anche per il suo volume di proposte tecniche: ha presentato 11.423 proposte di standard 5G, la quota più grande in assoluto e più del doppio della società americana più attiva, il produttore di chip Qualcomm (4.493 standard), secondo i numeri raccolti da IPlytics.

Dietro la cinese si posizione Ericsson, con 10.351 standard proposti. Seguono HiSilicon (controllata di Huawei), con 7.248 e Nokia con 6.878. Quinto posto per Qualcomm, mentre Samsung Electronics si piazza in sesta posizione con 4,083. Intel 3,502, ZTE 3,378, LG Electronics 2.909. Chiude la classifica la cinese CATT con 2,316 proposte di standard 5G.

BREVETTI 5G: UN VALORE ANCORA SCONOSCIUTO

Se i numeri sono alti ed è facile immaginare che il valore di questi sia non di poco conto, è anche vero che quanto in realtà queste innovazioni fruttino a Huawei, che non ha rivelato in privato le proprie entrate derivanti dalla concessione in licenza della sua proprietà intellettuale esistente.
E’ possibile farsi un’idea in base ai numeri delle concorrenti: nel 2017, la Nokia finlandese ha generato 1,65 miliardi di euro (1,86 miliardi di dollari ai tassi di cambio correnti) dalle licenze tecnologiche, pari a circa il 7% delle entrate.

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