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Nexi

Nexi, ecco numeri e problemi

Che cosa sta succedendo a Nexi?

 

Gioie e dolori in casa Nexi, azienda italiana che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale per banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione e che dallo scorso aprile è quotata in borsa.

Mentre la società annuncia utile ed ebitda in crescita, Nexi deve fare i conti con una possibile fuga di informazioni su nomi, residenze e altri dettagli. Andiamo per gradi.

DATI IN CIRCOLAZIONE?

Partiamo dai fatti di cronaca. Sono apparsi nella serata di ieri, 29 luglio, su Pastebin, forum per la condivisione di frammenti di codice sorgente, software, testi e tanto altro, una serie di elenchi (6 liste almeno) di presunti clienti di Nexi.

Sui documenti appariva nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo e codice fiscale di presunti clienti della società fintech. In alcuni casi compariva anche il numero di cellulare.

In totale potrebbe esserci stata la fuga di notizie su 10mila clienti.

TENTATIVO DI SCREDITARE NEXI?

Potrebbe, perché, come specifica Repubblica, ancora non è chiaro se si tratta realmente di dati che Nexi avrebbe dovuto custodire o di vecchi elenchi ripubblicati con l’obiettivo di screditare la società.

E qualche dubbio verrebbe dal momento che ciascun file è anticipato dalla scritta: “Dati personali clienti Nexi Spa. Un saluto a Paolo Bertoluzzo, Luca Biancardi, Alessandro Cocciolo. Un abbraccio dagli schiavetti di Montefeltro”.

Bertoluzzo è il Ceo della società, Biancardi è il responsabile della sicurezza e Cocciolo è capo della IT service management del gruppo.

PERCHE’ VOLER SCREDITARE NEXI?

Il colosso dei pagamenti gestisce 41,3 milioni di carte in Italia attraverso i circa 150 istituti bancari partner che rappresentano l’80% del numero di sportelli del sistema bancario nostrano. Un gigante, insomma, che collega banche cittadini e 890mila negozi, abilitando vari tipi di pagamenti digitali e gestendo 1,4 milioni di terminali Pos oltre a 13.400 Atm.

LA NOTA DI NEXI

I Servizi di sicurezza di Nexi hanno rilevato la pubblicazione su un sito internet straniero di un post anonimo contenente una lista di circa 18 mila nominativi (nome, cognome, indirizzo, Cf e solo in alcuni casi un contatto telefonico non verificato) che l’autore anonimo attribuiva a presunti clienti Nexi. Lo spiega in una nota la stessa società quotata in Borsa precisando che ”nessuno dei dati in questione afferiva, in ogni caso, a informazioni di natura finanziaria (es: numero carta, transazioni, codici identificativi, pin, password, etc, etc.)”. La società in particolare spiega di non aver rilevato ”alcun violazione dei propri sistemi informatici e che nessun dato relativo alle carte di pagamento gestite da Nexi è stato in alcun modo compromesso; in molti casi i dati anagrafici non trovano corrispondenza con i dati contenuti sui sistemi Nexi; a seguito dell’immediata diffida da parte della Società nei confronti del sito internet in questione, i dati sono stati prontamente rimossi”. Nexi informa ”di aver immediatamente denunciato il fatto alle autorità competenti riservandosi ogni azione volta a tutelare i propri interessi”

I NUMERI DI NEXI

C’è da dire che appare strana la diffusione del materiale in concomitanza con l’annuncio dei risultati del primo semestre 2019. La società ha registrato un utile normalizzato di pertinenza del gruppo di 95,7 milioni, in crescita del 13,3% rispetto al dato pro forma dello stesso periodo del 2018 (i dati contabili sono pari rispettivamente a 58,4 e a 4,9 milioni).

Cresce a doppia cifra anche l’ebitda, salito del 20% a 232,9 milioni, grazie a ricavi in aumento del 6,9% a 467,3 milioni e a costi in calo del 3,7% a 234,5 milioni.

RISULTATI SUPERIORI ALLE ASPETTATIVE

I risultati sono “superiori alle aspettative per l’anno” e Nexi ha rivisto “in miglioramento per il solo anno 2019 la guidance finanziaria precedentemente annunciata, con un ebitda attesa per il 2019 di circa 500 milioni (490 quelli previsti in precedenza).

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