Quando si immagina il futuro dei pagamenti il primo pensiero che balena in mente è quello della fine del contante. Eppure c’è chi ha immaginato un percorso diverso in cui i contanti rimarranno per molto tempo mentre la transizione ai pagamenti digitali potrebbe potenzialmente essere in grado di riequilibrare il ‘potere economico globale’. È quanto emerge dal report di Deutsche Bank Research di Marion Laboure e Jim Reid nella parte seconda intitolata “Moving to Digital Wallets and the Extinction of Plastic Cards”.
L’ESEMPIO CINESE
Per avere un barlume di come potrebbe essere il futuro dei pagamenti basta guardare all’esperienza cinese dove è in atto una convergenza per portare i clienti B2C e B2B insieme. Solo per dare qualche numero “il tasso di penetrazione dei pagamenti online in Cina è passato dall’8,6% del PIL nel 2000 a più del 40% nel 2012 e al 76% nel 2016”. Tuttavia, i tassi di utilizzo delle carte di credito tra i cinesi “sono generalmente molto più bassi rispetto ai paesi sviluppati. Tra le ragioni principali vi è il fatto che l’economia cinese non è sufficientemente sviluppata per un uso diffuso delle carte di credito e che il governo cinese promuove attivamente la sua infrastruttura di internet banking”, si legge nel report.
LA CRESCITA DELLE PIATTAFORME DI E-COMMERCE
In questo contesto, la Cina “ha visto una crescita esplosiva delle piattaforme di e-commerce online e di social networking. Ed è pioniera delle soluzioni di pagamento digitale e dell’adozione. Alipay è stata inizialmente creata come soluzione di pagamento per il suo sistema B2C chiamato Taobao, che ha agito come un intermediario tra consumatori e commercianti per migliorare la fiducia. Taobao consente di trattenere il denaro pagato da parte dei clienti in un conto di deposito a garanzia. Se il cliente è soddisfatto avveniva il pagamento. “Questo ha migliorato la fiducia dei consumatori e ha aumentato il giro di affari”. Per migliorare il suo prodotto, si è poi offerto di pagare gli interessi sui depositi nei conti Alipay degli utenti portando a garantire agli utenti un maggiore tasso di interesse rispetto a quello offerto dalle banche tradizionali. “Di conseguenza, un numero maggiore di clienti ha investito denaro nei loro conti Alipay, cioè ha iniziato ad usarlo come un conto bancario tradizionale”.
Una cosa simile è avvenuta con WeChat, creata come piattaforma di messaggistica simile a WhatsApp. “Nel 2013, ha lanciato WeChat Pay per le transazioni P2P e gli acquisti da fornitori online. Successivamente WeChat Pay ha introdotto un conto sul mercato monetario proprio come Alipay per creare il proprio sistema bancario virtuale. Ora le piccole imprese possono creare conti aziendali basati su app per commercializzare e vendere beni e servizi. Allo stesso tempo gli utenti condividono prodotti e servizi con gruppi o circoli di amici attraverso l’app. Il venditore ha bisogno solo di una foto, una descrizione del prodotto e un codice QR collegato al conto bancario del venditore. Oggi, WeChat Pay e Alipay sono i metodi di pagamento più popolari in Cina. Secondo uno studio di intelligence Penguin condotto nel 2017, il 92% dei cittadini cinesi nelle principali città ha dichiarato di utilizzare WeChat Pay o Alipay. Questi servizi sono utilizzati per tutto, dall’e-commerce alla condivisione, così come per le transazioni governative”, sottolinea il report.
CARTE DI CREDITO A RISCHIO
Insomma, a seguito di questi sviluppi, “il grande rischio per le carte di credito deriva dai pagamenti mobili”. Ci sono diverse ragioni che spiegano la popolarità dei pagamenti mobili in Cina. “In primo luogo, il governo cinese ha svolto un ruolo attivo nella costruzione di un’infrastruttura cinese di livello mondiale a sostegno della digitalizzazione. Esso opera come investitore, sviluppatore e consumatore. Come tale, i clienti cinesi sono passati rapidamente dai pagamenti in contanti ai pagamenti mobili. Considerano l’uso del cellulare sicuro, conveniente e affidabile”.
GLI STATI UNITI E L’EUROPA POSSONO EMULARE LA CINA?
Le grandi aziende impegnate nei pagamenti digitali, tra cui Apple, Google e PayPal, sperano in una risposta affermativa a questa domanda. “Tuttavia, ci vuole molto più tempo per cambiare le abitudini radicate delle persone in un sistema già esistente, piuttosto che per avviare un nuovo sistema da zero – sottolinea il report Deutsche Bank -. Le persone in Cina, India e altri paesi del Sudest asiatico hanno invece saltato facilmente il passo da una società basata sul denaro contante a una società di pagamento digitale. Poiché i servizi di pagamento digitale sono molto più convenienti del mercato dei soli contanti, tale transizione è diventata naturale”.
Non solo. Chi vive negli Stati Uniti e dell’Europa, ha una lunga storia di utilizzo delle carte di credito. “Questo rende più difficile per i consumatori passare ai pagamenti digitali. È una battaglia in salita per i metodi di pagamento digitali che sostituiscono il comportamento tradizionale dei consumatori”. In ogni caso le previsioni sono per il mantenimento del contante “come metodo di pagamento più popolare nei negozi” seguito dalle carte e dall’e-Wallets “come metodo preferito tra i millennials”.
CARTE FEDELTÀ, FIDELIZZAZIONE E ACQUISIZIONE DEI DATI DEI CONSUMATORI SONO LE NUOVE FRONTIERE
La maggior parte dei marchi, dei rivenditori e delle aziende che vendono direttamente ai consumatori hanno però sviluppato un nuovo metodo nel rapporto con i consumer: in genere si tratta di un’applicazione mobile legata a un ‘impegno’ da parte dei clienti. “Queste app mobili possono contenere una carta fedeltà o una carta prepagata che gli utenti possono caricare con fondi da spendere in un negozio fisico o online. Questo approccio è molto popolare tra le catene di ristoranti e caffè perché gli utenti sono sicuri che spenderanno dai 15 ai 25 dollari al mese – sottolinea il report -. Le aziende che costruiscono app o siti web possono trarre vantaggio dalle API di pagamento di banche e fornitori in modo da poter offrire più opzioni ai consumatori e integrarsi perfettamente con i mezzi di pagamento”.
Alcuni di questi prodotti, come Appsflyer o Braze, “possono tenere traccia del comportamento dell’utente su un dispositivo mobile e offrire pubblicità e sconti mirati. Premi e sconti possono essere gestiti tramite cellulare applicazioni, nonché tramite coupon mobili scannerizzabili o opzioni di cash-back automatico”.
“I marchi più importanti che hanno un interesse strategico nella vendita diretta ai consumatori devono offrire pagamenti diretti piuttosto che affidarsi a terzi. Le applicazioni mobili come Apple Pay e Google Pay raccolgono le commissioni mentre raccolgono e analizzano i dati dei clienti. Per questo motivo, le aziende spesso si affidano all’insourcing per i loro sistemi si pagamento. Uber, Lyft, Starbucks, Tesco e Walmart hanno fatto in modo di salvaguardare relazioni con i clienti offrendo programmi di fidelizzazione, premi, inviti e sconti speciali, e altri benefit. Di conseguenza, ci aspettiamo che le commissioni di pagamento si avvineranno presto allo zero, mentre le aziende avranno a disposizione una grossa quantità di dati. Poiché i dati rivelano i modelli dei clienti, sono diventati il nuovo oro”, ha evidenziato il report.
QUALI SONO I VANTAGGI DEI DATI PER LE AZIENDE B2B?
La discussione si concentra su due temi: l’importanza di conoscere meglio il consumatore raccogliendo i dati e offrendogli un’esperienza facile e personalizzata attraverso suggerimenti, pagamenti senza soluzione di continuità e premi. “Questo approccio funziona bene per le aziende che hanno a che fare con i piccoli consumatori. Ma funziona meno bene per le aziende B2B che trattano con pochi grandi clienti. Come indicato in precedenza, le aziende faticano a gestire il capitale circolante e a recuperare i soldi dai cattivi pagatori. Molto spesso, le grandi aziende B2B sono organizzate come una miriade di PMI che si concentrano su una specifica area di attività prodotto o segmento di clientela – sottolinea il report Deutsche Bank -. Per risolvere questi problemi, ogni PMI ha bisogno di notevoli risorse finanziarie personale per la fatturazione, la raccolta dati, la contabilità e i pagamenti; la gestione e il monitoraggio dei pagamenti B2B”.
In questo senso la digitalizzazione dei pagamenti B2B potrebbe offrire “una notevole opportunità di ottimizzazione” assieme a pagamenti tracciabili. “Quando la fiducia è forte tra fornitore e consumatore, allora un mandato di addebito diretto è ancora meglio. Infatti, La digitalizzazione dei pagamenti è il primo passo verso l’automatizzazione. Il software di fatturazione è già diffuso, ma se combinato con l’addebito diretto (o almeno con il bonifico bancario) permette alle aziende di tracciare e automatizzare tutto il back-office. Il software è in grado di elaborare automaticamente gli addebiti diretti, di tenere traccia dei pagamenti effettuati in tempo (o meno), ricordarlo automaticamente ai clienti e confermare che i pagamenti sono stati effettuati. L’automazione dei processi di pagamento di back office ha un triplice vantaggio: riduce i costi; riduce complessità e coordinamento, che riduce anche i costi; e fa risparmiare tempo, contribuendo così a conservare capitale circolante e investimenti”, ha concluso il report.