Occorre prestare “la dovuta attenzione per garantire comprensione e impegno nella costruzione dell’Intelligenza Artificiale (AI)” affinché sia “affidabile, poiché solo quando la tecnologia è affidabile gli esseri umani sono in grado di trarne pienamente e con fiducia i benefici”. È la conclusione della prima bozza delle linee guida etiche sull’Intelligenza Artificiale elaborate da un gruppo di esperti di alto livello (AI HLEG) della Commissione Ue, la cui versione finale è prevista per marzo 2019 (qui la bozza di lavoro)
L’AI UN SETTORE CHE HA GRANDI OPPORTUNITÀ DI CRESCITA, FONDAMENTALE PER AFFRONTARE MOLTE DELLE GRANDI SFIDE GLOBALI
Secondo gli esperti Ue, tra i quali figurano numerosi italiani – Luciano Floridi (University of Oxford), Chiara Giovannini (ANEC), Stefano Quintarelli (Garden Ventures), Andrea Renda (College of Europe Faculty & CEPS,) Francesca Rossi (IBM) – quello dell’AI è un settore che ha “grandi opportunità di crescita” e di “incrementare la prosperità europea”. “Nell’ultimo decennio sono stati realizzati importanti progressi grazie alla disponibilità di grandi quantità di dati digitali, potenti architetture di calcolo e progressi nelle tecniche di AI come l’apprendimento automatico – si legge nella bozza di documento -. I grandi sviluppi nel campo dei veicoli autonomi, della sanità, dei robot a domicilio/servizio, dell’istruzione o della sicurezza informatica stanno migliorando ogni giorno la qualità della nostra vita. Inoltre, l’AI è fondamentale per affrontare molte delle grandi sfide che il mondo deve vincere, come la salute e il benessere globale, il cambiamento climatico, l’affidabilità dei sistemi legali e democratici e altri aspetti espressi negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”.
PER RIMANERE SULLA STRADA GIUSTA, È NECESSARIO UN APPROCCIO UMANO-CENTRICO
Secondo gli esperti della Commissione europea “per assicurare di rimanere sulla strada giusta, è necessario un approccio umano-centrico all’AI” che tenga presente che lo sviluppo e l’uso dell’Intelligenza artificiale “non deve essere visto come un mezzo in sé, ma come un obiettivo per aumentare il benessere umano. L’AI affidabile – hanno evidenziato gli esperti – sarà la nostra stella polare, poiché gli esseri umani sono in grado di raccogliere pienamente e con fiducia i benefici dell’AI solo se potranno fidarsi della tecnologia. Un’intelligenza artificiale affidabile ha due componenti: deve rispettare i diritti fondamentali, la regolamentazione applicabile e i principi e i valori fondamentali, assicurando uno ‘scopo etico’ e deve essere tecnicamente solida e affidabile poiché, anche con buone intenzioni, una mancanza di padronanza tecnologica può causare danni involontari”.
PORRE IL CITTADINO AL CENTRO DEI SUOI SFORZI
A differenza di altri gruppi, l’AI HLEG ha sviluppato un quadro di riferimento per attuare effettivamente un’AI “affidabile”, offrendo indicazioni concrete sulla sua realizzazione. “L’Europa ha un punto di vista unico nel suo genere, basato sull’importanza di porre il cittadino al centro dei suoi sforzi. In effetti, questo obiettivo è scritto nel DNA stesso dell’Europa attraverso i Trattati sui quali l’Unione europea si è costruita. Questo documento – si legge ancora – fa parte di una visione che pone l’accento sull’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo, che consentirà all’Europa di diventare innovatrice leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale, radicata in una finalità etica. Questa visione ambiziosa faciliterà una marea crescente che solleverà le barche di tutti i cittadini europei. Il nostro obiettivo è quello di creare una cultura dell’AI ‘affidabile made in Europe’”, conclude la bozza.