Nel 2018 11 milioni di italiani hanno utilizzato almeno un servizio Fintech o Insurtech, il 25% della popolazione fra i 18 e i 74 anni, con un balzo del 54% rispetto al 2017 (16%), con un elevato livello di gradimento. Lo rivela la ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano realizzata in collaborazione con Nielsen Italia che ha rilevato anche come un numero importante e sempre maggiore di startup (24%) ha come obiettivo la collaborazione con banche e assicurazioni.
QUALI SONO I SERVIZI PIÙ APPREZZATTI DAI CLIENTI INSURTECH

LE PMI: IL 50% ANCORA ACQUISTA TRAMITE AGENTI E NON CONSIDERA LE FORME DIGITALI
Quando si tratta di Pmi, rileva la ricerca, l’acquisto delle coperture assicurative avviene ancora molto spesso con modalità tradizionali (nel 50% dei casi non vi è alcun ricorso a dispositivi connessi) e gli strumenti digitali sono impiegati principalmente come supporto della forza vendita (solo il 15% delle PMI ha comprato una copertura online in totale autonomia). Tuttavia, la maggioranza delle PMI (80%) dichiara anche che la propria compagnia assicurativa garantisce la possibilità di gestire tutti i servizi base con sistemi digitali. Se si guarda al solo processo di acquisto, il 50% delle PMI acquista la propria copertura tramite un agente e senza impiego di strumenti digitali, mentre solo il 15% compra prodotti assicurativi interamente online. Il restante 35% di PMI adotta invece un approccio solo in parte digitale, rivolgendosi ad un agente ma con un incontro da remoto e/o utilizzando una documentazione in formato digitale. L’80% delle imprese dichiara che la propria compagnia assicurativa permette di gestire con sistemi digitali la verifica della polizza (91%), l’aggiunta di coperture (91%) e la gestione dei sinistri tramite sistemi digitali (81%).
LE STARTUP DELL’INSURTECH SONO QUELLE CHE CRESCONO DI PIÙ
Le startup Insurtech sono quelle che, per numerosità, crescono di più (+174% rispetto a due anni fa). Un numero importante e sempre maggiore di startup (24%) ha infatti come chiaro obiettivo la collaborazione con banche e assicurazioni, nonostante però la maggior parte (76%) si proponga ancora in diretta competizione con attori tradizionali.







