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Il Fintech trasforma anche il mondo del credito

Grazie alle nuove tecnologie e alla capacità di servire a distanza con una velocità di esecuzione e una application moderna, anche nel mondo del credito esiste l’opportunità di reperire risorse che non passano attraversi i canali tradizionali   “Borsa del credito nasce per dare una risposta su larga scala a un fenomeno non solo italiano,…

Grazie alle nuove tecnologie e alla capacità di servire a distanza con una velocità di esecuzione e una application moderna, anche nel mondo del credito esiste l’opportunità di reperire risorse che non passano attraversi i canali tradizionali

 

“Borsa del credito nasce per dare una risposta su larga scala a un fenomeno non solo italiano, quello del progressivo abbandono da parte del sistema finanziario del servizio di credito alle piccole imprese a causa dei margini negativi”. È quanto ha detto Ivan Pellegrini Co founder e COO di Borsa del credito, nel corso dell’audizione in commissione Finanze riguardante l’indagine conoscitiva sulle tematiche relative all’impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo. “Sui circa 800 miliardi di credito che ogni anno viene erogato al sistema, dice Kpmg, almeno 50 miliardi sono credito di piccolo taglio che non produce ritorni economici. Per questo, già da qualche anno, è nata la finanza alternativa sotto il cappello del Fintech – ha aggiunto Pellegrini –. Grazie alle nuove tecnologie e alla capacità di servire a distanza con una velocità di esecuzione e una application moderna, anche nel mondo del credito esiste questa opportunità, che è quello che fa Borsa del credito. La finanza alternativa in Italia è veramente qualcosa di nuovo a differenza di altri paesi dove il 100% delle risorse non arriva dal sistema tradizionale. Da un lato c’è un’azienda che chiede credito dall’altro ci sono una serie di prestatori per concludere un contratto di finanziamento in cambio di una certa percentuale di interesse. Noi riusciamo a farlo rispetto alle banche grazie alla tecnologia: convogliamo risorse alternative e la capacità di utilizzare i dati. Grazie a questo siamo in grado di fare questo mestiere con il 30% di costo in meno”, ha concluso Pellegrini.

“Siamo un gruppo vigilato da parte di tutti i regolatori, e la prima piattaforma interamente italiana di credito – ha aggiunto Antonio Lafiosca partner and chief operating officer di Borsa del credito sempre nel corso dell’audizione in commissione Finanze -. Secondo noi un imprenditore, seppur piccolo, dev’essere in grado di fare una richiesta di credito attraverso una piattaforma. Con un’esperienza semplice. La pratica viene lavorata dal nostro sito assieme ai dati, sfruttando tutte le risorse informative che consentono di valutare al meglio la predittività del nostro imprenditore. Inoltre, riusciamo a dare una risposta certa in un giorno lavorativo all’imprenditore e in due giorni il cash. Come ultimo punto consentiamo di finanziare l’economia reale senza intermediazioni. Questo aspetto può essere utilizzato non solo dai cittadini ma anche dalle istituzioni”, ha concluso Lafiosca.

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