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I servizi digitali tuteleranno il risparmio? Girotondo su Fintech

La presidente dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziaria Carla Bedogni Rabitti ha illustrato alla Camera la Relazione annuale 2017, parlando anche di finanza tecnologica I servizi digitali non saranno mai in grado tutelare il risparmio e fare gli interessi dei clienti come riescono a fare, al contrario, i consulenti. Lo ha…

I servizi digitali non saranno mai in grado tutelare il risparmio e fare gli interessi dei clienti come riescono a fare, al contrario, i consulenti. Lo ha affermato Carla Bedogni Rabitti, presidente dell’Ocf (l’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziaria) illustrando alla Camera la Relazione annuale 2017 la settimana passata.

TUTELA RISPARMIO E INTERESSI CLIENTE NON TUTELATI DA FINTECH. MANCA RAPPORTO DIRETTO TRA PERSONE

Secondo Bedogni Rabitti “è indubbio che la prestazione del servizio per via digitale (fintech), prescindendo da un rapporto diretto tra persone, non sarà mai in grado di raggiungere appieno l’obiettivo principale che muove la regolamentazione finanziaria, vale a dire “la tutela del risparmio” e “il servire al meglio gli interessi dei clienti”. Questo “lo ricordano la nostra Costituzione, i Trattati Ue, le varie Direttive e i Regolamenti in materia.  Infatti – ha aggiunto – solo un confronto diretto tra intermediario/consulente e cliente è in grado di tutelare realmente il risparmiatore e renderlo consapevole della necessità di pianificare per tempo i propri obiettivi di vita, supportato nell’assunzione di decisioni di investimento che siano effettivamente conformi alle proprie esigenze, e  aiutato a superare l’apprensione nel prendere decisioni attinenti alla gestione del denaro. In tale situazione di disagio, il consulente finanziario diventa un ‘gestore dell’ansia’, una figura di supporto, un consigliere in grado di lavorare con il cliente per tutelare il suo patrimonio”, ha aggiunto la Rabitti.

OLTRE 56MILA ISCRITTI NELL’ALBO UNICO DELL’OCF

Affermazioni importante se si considera che il 2017 si è chiuso, ha riferito la presidente dell’Organismo, con quasi 56.000 iscritti all’Albo unico (+1,4%), mentre i “primi tre mesi del 2018 sembrano confermare un trend positivo nelle nuove iscrizioni” con “i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede già oltre il numero di 56.300”. Ma anche considerando il giro di affari complessivo della reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede che nel 2017 hanno realizzato una raccolta netta record pari a 39,2 miliardi di euro, con un aumento del 18,9% rispetto al 2016 e del 17,3% rispetto al 2015, anno in cui si era registrato il precedente valore massimo”. Secondo la presidente Ocf “si consolida, pertanto, la dinamica di crescita osservata negli ultimi anni con il raggiungimento del livello di produzione più alto mai rilevato”. Indicazioni positive arrivano anche dai primi dati  2018, con una raccolta netta positiva per il periodo gennaio-aprile, per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede pari a 10,9 miliardi.

L’OCF SVOLGE UNA SERIE DI FUNZIONI IMPORTANTI NELL’AMBITO DELLA VIGILANZA

“La sfida più importante sarà in ogni caso – ha puntualizzato Bedogni Rabitti – l’esercizio delle funzioni di vigilanza sugli iscritti all’albo che conferisce all’Organismo stesso una importante responsabilità istituzionale”. Ocf ha realizzato, infatti, un sistema di vigilanza preventiva basato su specifici indicatori di anomalia e la presidente si è augurata che “i dati ricevuti attraverso tale sistema consentiranno di intervenire in modo tempestivo ed efficace sulle situazioni che presentano elementi di pericolo al verificarsi di un illecito”. Inoltre, ha annunciato, come “in dirittura di arrivo” il trasferimento definitivo delle funzioni di vigilanza dalla Consob a Ocf impegnato anche sul versante dell’educazione finanziaria. E da questo punto di vista “viene apprezzata l’istituzione del ‘Comitato di coordinamento per l’educazione finanziaria’, cui partecipa anche l’Organismo stesso insieme ai rappresentanti delle Autorità di vigilanza di settore”.

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