L’esecutivo giallo-verde si sta confermando sempre più a trazione digitale. Dopo l’adesione alla Blockchain Partnership europea da parte dell’Italia siglata dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, per favorire lo scambio di esperienze e competenze in campo tecnico e normativo (di cui in settimana si è tenuta la prima riunione per il nostro paese), è la manovra varata dall’esecutivo a sorprendere per le misure contenute nel settore tecnologico. Ma non solo. Presto anche la lotta alla contraffazione sarà effettuata con l’ausilio della “catena digitale”.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE ALL’INSEGNA DELLA BLOCKCHAIN
Nel decreto semplificazione approvato dal cdm, uno dei collegati alla prossima manovra, è previsto infatti un fondo riservato al finanziamento di progetti pilota che, con l’utilizzo di blockchain e intelligenza artificiale, si dedicheranno alla certificazione dei prodotti Made in Italy. A chiarire in cosa consisterà questa tutela ci ha pensato il sottosegretario allo Sviluppo economico Dario Galli rispondendo a un’interrogazione in commissione Attività produttive alla Camera: “Nell’ambito della fornitura di servizi alle imprese, finalizzati a dotare soprattutto le piccole e medie imprese di strumenti atti a tutelare i propri asset intangibili, segnalo che è stato reso operativo uno ‘sportello’ di assistenza gratuita alle medesime, per supportarle nell’individuazione delle soluzioni tecnologiche, anche di tracciabilità, più adeguate alla prevenzione – ha detto Galli -. A tal riguardo, in coerenza con il lavoro del gruppo di esperti presieduto dal Ministro dello Sviluppo economico, si intende contribuire alla Strategia Nazionale Blockchain, individuando e raccogliendo iniziative già esistenti a livello nazionale ed internazionale di impiego della tecnologia blockchain nell’ambito della lotta alla contraffazione, al fine di valutare l’opportunità di diffonderne l’applicazione”.
AI REGISTRI DISTRIBUITI STESSA VALIDITÀ GIURIDICA DATA A INFORMAZIONI E DATI CERTIFICATI CON ALTRE TECNOLOGIE
Sempre nel decreto semplificazione sono contenute, inoltre, anche le definizioni normative dei registri distribuiti (appunto quelli costituiti attraverso la blockchain) cioè “le tecnologie e i protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente, architetturalmente decentralizzato su basi crittografiche”. A cui viene data, vera novità del provvedimento, “la stessa validità giuridica attribuita a informazioni e dati certificati attraverso l’uso di altre tecnologie” evitando qualsiasi discriminazione sulla validità e certezza delle informazioni stesse. Infine, un fondo di venture capital, costituito con l’aiuto di Cassa Depositi e Prestiti, si occuperà invece di sostenere finanziariamente le startup innovative che decidono di investire in questa tecnologia. Sempre per le startup, ma anche per le Pmi innovative e per gli incubatori, si prevede una riduzione degli oneri.
PRIMA RIUNIONE DELLA BLOCKCHAIN PARTNERSHIP PER L’ITALIA
Intanto in settimana si è tenuta la quinta riunione a Bruxelles del forum della European Blockchain Partnership. “E’ stata la prima riunione cui ha partecipato la delegazione italiana – ha spiegato il Mise – dopo l’adesione del nostro Paese alla Blockchain Partnership Initiative su impulso del Ministro Luigi Di Maio lo scorso 27 settembre”. L’incontro è stato un’occasione utile per confrontare le diverse esperienze operative e di carattere regolamentare che stanno maturando in diversi paesi europei ed informare la Commissione e gli altri paesi sulle iniziative assunte sul tema dal Ministero dello Sviluppo economico. E’ infatti in corso la call for experts per la costruzione della Strategia nazionale sulla Blockchain avviata dal ministro Di Maio nelle scorse settimane. Strategia che rappresenterà la pietra angolare delle attività del Governo sul tema”. Nel corso della riunione la Commissione europea ha, inoltre, avviato la discussione sui principi ispiratori nonché sulle principali specifiche tecniche della piattaforma europea che dovrebbe ospitare delle prime applicazioni nel corso del 2019. La delegazione italiana ha sottolineato la necessità che la costruzione della piattaforma europea sia ispirata a principi di apertura, trasparenza e inclusività rispetto a tutti gli attori potenzialmente interessati.