I rumors di mercato parlano di un imminente fork per Bitcoin Cash, la criptovaluta nata a sua volta da un fork di Bitcoin lo scorso 1° agosto. I fork, cioè l’emissione di nuove monete digitali a partire da quelle già esistenti, accompagnano innovazioni tecnologiche nei meccanismi di funzionamento di un asset digitale e hanno il vantaggio di creare nuova ricchezza da zero, assegnando gratuitamente ed alla pari un nuova cripto moneta a tutti i possessori della vecchia.
Bitcoin Cash ne è un esempio emblematico. Oggi capitalizza circa 27,5 miliardi di dollari ed è la quinta moneta digitale per valore di mercato. Soltanto nove mesi fa neppure esisteva come asset digitale autonomo; quindi l’intero importo del suo valore di mercato è una creazione di ricchezza digitale. Il nuovo fork di Bitcoin Cash, se sarà confermato nelle prossime settimane, arricchirà ulteriormente i vecchi proprietari di Bitcoin che nell’agosto 2017 sono diventati, senza dover investire nulla, proprietari alla pari anche di Bitcoin Cash. In pratica, chi possedeva un Bitcoin nel luglio del 2017 oggi detiene una ricchezza pari alla somma del valore di mercato del Bitcoin (oltre 9 mila dollari) e del Bitcoin Cash (circa 1.700 dollari).
Una filiera davvero originale nella capacità di creare ricchezza digitale che qualsiasi investitore deve tenere bene a mente ogni qualvolta si determina a valutare, se e come operare nel mercato delle criptovalute: la potenzialità di produrre innovazione tecnologica che ciascuna cripto implicitamente possiede e che è in grado di produrre ricchezza aggiuntiva a seguito di un fork.
Ovviamente sulla carta dovrebbe esserci una sorta di cannibalizzazione del valore, perché la criptomoneta oggetto di fork, nel caso di specie il Bitcoin, dovrebbe subire una riduzione nel suo valore di mercato a vantaggio della nuova moneta digitale neo nata, nel caso di specie il Bitcoin Cash. Ma nell’universo particolare delle criptovalute le regole della normale logica economica valgono meno, nel senso che un fork solitamente produce un incremento della ricchezza complessiva in capo all’investitore invece di essere a somma zero o quasi.
In questo contesto, individuare con buon anticipo gli asset digitali che possono beneficiare di un futuro splitting a seguito di una innovazione tecnologica, può essere un esercizio molto profittevole per tutti coloro che sono interessati a detenere criptovalute. Ovviamente la volatilità dei potenziali fork è almeno altrettanto elevata come quella delle stesse monete digitali.