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Vi dico i motivi (finanziari e non solo) del prezzo sprofondato del petrolio

Che cosa è successo al prezzo del petrolio con consegna a maggio? L’analisi di Mazziero

Lunedì 20 aprile il prezzo del petrolio con consegna a maggio ha chiuso le contrattazioni a -37,63 dollari il barile dopo aver toccato anche i -40 dollari.

Due aspetti importanti:

  1. Il contratto con prezzo negativo è solo quello per la consegna a maggio che termina le contrattazioni il 21 aprile e poi viene delistato; i contratti di giugno e luglio hanno chiuso rispettivamente a 20,43 e 26,38 dollari al barile
  2. La consegna del petrolio WTI avviene a Cushing, in Oklahoma, dove convergono numerosi oleodotti. In quella località i produttori e le aziende che trasportano il petrolio si trovano con disponibilità di immagazzinamento minimo e quindi cercano tutte le soluzioni possibili per vendere il petrolio.

Ne consegue che le aziende con disponibilità di petrolio fisico, dovendo liberare spazzi di immagazzinamento hanno cercato di vendere anche mediante consegna tramite la borsa, assumendo posizioni short (ribassiste).

Fra coloro che hanno assunto posizioni opposte long (rialziste) vi sono senz’altro utilizzatori fisici che gradiscono la consegna fisica attraverso la borsa, ma anche operatori finanziari che non sono interessati a ricevere la merce, anzi la evitano come la peste.

Ne consegue che gli operatori finanziari che si sono attardati nel vendere le posizioni long, magari sperando in un rialzo negli ultimi giorni, si sono trovati ora di fronte alla necessità di vendere a qualsiasi prezzo i contratti prima della loro decadenza il 21 aprile.

Gli operatori finanziari hanno quindi cercato controparti che potessero comprare i loro contratti e non trovandoli hanno dovuto via via abbassare il prezzo sino a inoltrarsi in territorio negativo, con perdite sicuramente ingenti.

Gli operatori fisici in taluni casi hanno cambiato l’idea di consegnare attraverso la borsa, tenendosi i barili di petrolio, nel momento in cui hanno trovato prezzi negativi sufficientemente attrattivi per chiudere la posizione short con il riacquisto del contratto.

Prima di chiudere l’articolo 2 ulteriori considerazioni:

  1. Se le tensioni nel mercato del petrolio e l’abbondanza di scorte continueranno è plausibile che anche gli altri contratti con scadenze successive tenderanno ad andare in territorio negativo avvicinandosi alla scadenza. Probabilmente gli operatori finanziari, rimasti scottati da un evento imprevedibile, cercheranno di chiudere le operazioni long con sufficiente anticipo, spostandosi sui contratti successivi
  2. In questa vicenda non vi sono influenze da parte dei panieri replicanti, gli ETC sul petrolio sono già posizionati da inizio aprile sul contratto di luglio.

Molti risparmiatori stanno pensando di investire in qualche modo sul petrolio, approfittando di questi bassi prezzi momentanei che nel lungo termine dovrebbero essere destinati a risalire.

L’idea è buona, ma non lo sono gli strumenti per attuarla.

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