L’industria siderurgica è uno dei settori chiave dell’economia ucraina, che da decenni garantisce significative entrate valutarie, posti di lavoro e forniture al settore industriale. Tuttavia, con l’inizio dell’invasione russa nel 2022, il settore ha subito perdite notevoli, affrontando sfide che ne hanno drasticamente cambiato il ruolo nel mercato nazionale e nei mercati esteri.
DECLINO DELLA PRODUZIONE TRA GUERRA E BLOCCO DEL MAR NERO
Negli ultimi due anni, la produzione di acciaio in Ucraina è diminuita notevolmente. Dopo aver perso il controllo delle grandi fabbriche nelle regioni orientali, come Azovstal e Metinvest, l’Ucraina ha perso una parte significativa delle capacità produttive, in particolare a causa della guerra con la Russia e delle restrizioni logistiche derivanti dal blocco del Mar Nero. Prima del 2022, fino al 70% dell’acciaio ucraino era destinato all’esportazione, il blocco ha avuto un forte impatto sui volumi di esportazione e ha reso necessarie nuove rotte commerciali attraverso Polonia e Romania.
Poi, l’apertura di un corridoio alternativo da Odessa, Yuzhny e Chornomorsk ha permesso l’esportazione di 140.000 tonnellate di acciaio solo a novembre, sebbene meno rispetto a ottobre 2023, quando erano state spedite 213,5 mila tonnellate. Alla luce di queste difficoltà, nel 2023 l’Ucraina ha ridotto la produzione di acciaio di oltre l’11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 5,16 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-ottobre. Questa riduzione è dovuta sia alla diminuzione delle capacità produttive a causa delle azioni belliche, sia ai costi aggiuntivi di logistica e assicurazione per i trasporti marittimi.
RIPRESA DELLA PRODUZIONE D’ACCIAIO
Oggi le aziende ucraine sopravvissute stanno cercando di ripristinare i volumi di produzione. Si punta in particolare sulla modernizzazione e sull’ottimizzazione dei costi, poiché il settore si confronta con un significativo aumento dei costi delle risorse energetiche e delle infrastrutture, creando ulteriori ostacoli alla ripresa.
Nonostante la persistente situazione di guerra, le aziende investono nel recupero e nell’adattamento alle nuove condizioni. Ad esempio, nella regione di Dnipropetrovsk le imprese di Kryvyj Rih e Dnipro cercano di aumentare la capacità produttiva utilizzando nuove tecnologie e metodi di produzione meno energivori, che non solo riducono i costi ma rendono i prodotti più ecologici.
NUOVI MERCATI DI SBOCCO PER L’EXPORT
L’Unione Europea resta uno dei principali acquirenti dell’acciaio ucraino. Inoltre, considerando i cambiamenti economici globali, i produttori ucraini hanno iniziato a cercare nuovi mercati di sbocco, specialmente in Asia e Nord Africa. La Cina, che storicamente è stata un grande esportatore di acciaio, ha mostrato interesse per i prodotti ucraini grazie alla loro competitività in alcuni segmenti di mercato. Anche l’India, che richiede acciaio per l’edilizia, è diventata un’altra destinazione promettente per le esportazioni ucraine.
Tuttavia, il trasporto dei prodotti rimane una sfida. In passato, una parte significativa della produzione veniva esportata attraverso i porti del Mar Nero, a cui ora l’accesso è limitato. Le aziende ucraine utilizzano il trasporto ferroviario e porti marittimi alternativi nei paesi vicini, il che aumenta i costi logistici, ma permette di rimanere sul mercato. Tra le altre sfide, il settore necessita di certificazioni internazionali dei prodotti e di finanziamenti per i piccoli e medi consumatori, al fine di recuperare la fiducia dei partner esteri.
TRASFORMAZIONE ECOLOGICA DELL’ACCIAIO UCRAINO
Le normative europee sulle emissioni di carbonio stanno costringendo i produttori di acciaio ucraini ad adattarsi agli standard ambientali già applicati nell’UE. L’introduzione del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM) per l’acciaio ucraino implica un ulteriore carico fiscale sui prodotti esportati che non soddisfano i requisiti della produzione a basso contenuto di carbonio. Per alcune aziende, questo è diventato un incentivo a investire in tecnologie ecologiche, come l’uso di forni elettrici che riducono le emissioni di carbonio.
SUPPORTO STATALE E INIZIATIVE INTERNAZIONALI
Il governo ucraino sta attivamente cercando supporto per l’industria siderurgica. Programmi di credito e assistenza da organizzazioni internazionali, come la BERS e la Banca Mondiale, sono mirati a sostenere la ripresa del settore industriale. Alcuni di questi programmi aiutano le aziende a coprire i costi di infrastruttura e logistica e promuovono la modernizzazione delle attrezzature.
Inoltre, l’Ucraina necessita di una strategia di recupero a lungo termine che tenga conto dei rischi futuri e delle esigenze del settore, in vista della trasformazione ecologica ed economica del mercato globale.
PROSPETTIVE PER IL FUTURO
Nonostante tutte le difficoltà, l’industria siderurgica ucraina ha un significativo potenziale di recupero. Con la domanda globale di acciaio stabile e la crescita di alcuni mercati, l’Ucraina ha possibilità di adattamento e ripresa. Le aziende nazionali devono comprendere l’importanza di adottare tecnologie moderne e standard ecologici, che permetteranno all’Ucraina di rimanere competitiva a livello mondiale.
Malgrado tutte le difficoltà, il ripristino dell’export di acciaio resta cruciale per l’economia ucraina e le aziende ucraine cercano attivamente modi per ampliare la gamma di prodotti e semplificare le procedure doganali per stabilizzare il settore a lungo termine. Alcune tra queste sona anche alla ricerca di opportunità industriali all’estero come la Metinvest, che sta partecipando alle gare per la vendita delle Acciaierie di Piombino e l’Ilva di Taranto.
Quindi, sebbene il 2023-2024 sia stato un periodo difficile per l’industria siderurgica ucraina, ha anche obbligato le aziende ad accettare delle sfide che hanno creato nuove possibilità per la sua trasformazione e ripresa.