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Smog Inquinamento Covid-19

Twitter ci dirà se l’aria che respiriamo è pulita

Basterà un tweet per scoprire il livello di inquinamento della città in cui viviamo. Il progetto parte in India Twitter si aggiorna ancora. E questa volta lo fa pensando anche all’ambiente. Il social, infatti, si impegnerà anche a tenere aggiornati gli utenti sulla qualità dell’aria che respirano. Ci spieghiamo. In India, basterà inviare un tweet…

Basterà un tweet per scoprire il livello di inquinamento della città in cui viviamo. Il progetto parte in India

Twitter si aggiorna ancora. E questa volta lo fa pensando anche all’ambiente. Il social, infatti, si impegnerà anche a tenere aggiornati gli utenti sulla qualità dell’aria che respirano.

Ci spieghiamo. In India, basterà inviare un tweet per scoprire se l’aria della nostra città è pulita: si tratta di una iniziativa, in collaborazione con il sito di giornalismo investigativo IndiaSpend, per provare ad incentivare buone pratiche in città col peggior inquinamento atmosferico al mondo.

Il progetto di Twitter, almeno al momento, riguarda tre centri urbani del Paese. Grazie ai sensori della Rete di IndiaSpend, gli utenti che twitteranno l’hashtag #Breathe seguito dal nome della città e del quartiere dove si trovano, riceveranno informazioni in tempo reale sui livelli di inquinamento. Qualche secondo dopo aver lanciato il tweet, si riceverà un cinguettio con i livelli della qualità dell’aria registrati nell’ultima ora.

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Non solo Twitter. In Cina l’inquinamneto si combatte con i droni

Lo smog di Pechino è oramai una vera emergenza sanitaria e ambientale, senza precedenti: i dati che arrivano dalla megalopoli asiatica parlano di livelli superiori di cento volte al limite consentito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo le ricerche dell’Oms, il livello massimo di polveri sottili sopportabili dall’uomo di Pm2,5 è di 25 microgrammi per metro cubo, mentre i numeri che arrivano da Pechino riportano una concentrazione di 256 microgrammi per metro cubo di Pm2,5. Ed è per questo che la Cina utilizzerà i droni per monitorare la qualità dell’aria e per spruzzare sostanze chimiche che disperdono gli inquinanti, sperando in una soluzione efficace.

Grazie all’uso dei droni, infatti, è possibile registrare la presenza di polveri sottili nell’aria. Se affiancati alle centraline urbane già presenti nel Paese sarà possibile ottenere un quadro più esausto della situazione, utile alle autorità ambientali e sanitarie per eventuali politiche efficaci.

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